Alla fine era arrivata quella sera.
James esce dal supermarket vicino casa: la moglie tutta eccitata per l'imminente cena con Michael gli aveva ordinato delle commissioni.
Dopo aver comprato una bottiglia divino e del pane, adesso aveva l'arduo compito di comprare dei fiori per il tavolo.
"Ma queste sono cose da donna!"
Le aveva detto indignato quella mattina.
"James, questa serata dev'essere perfetta! Quel pover'uomo è da solo e ha bisogno di passare una serata tranquilla fra amici! Io sto cucinando, non fregartene come tuo solito"
Era veramente difficile far ragionare quella donna..e alla fine James era felice di vederla così emozionata e reattiva, dopo tanti giorni di silenzio e passività in quella casa.
Entra nella macchina, facendo attenzione a non piegare troppo la gamba sinistra: era ormai completamente guarito dalla caduta dell'altro giorno, però i piccoli dolori ancora si facevano sentire.
Per sua fortuna il fioraio aveva dei mazzi già pronti da comprare, e James fu improvvissamente colpito da un mazzo particolarmente semplice, appoggiato al bancone: aveva dei piccoli fiorellini celesti che tanto gli ricordavano degli occhi molto particolari..
"Mi scusi, che fiori sono questi?"
"Oh, questo mazzo è rimasto qui da stamattina, stavo per buttarlo..sono non ti scordar di me, dei semplici fiorellini di campo"
"Hanno un colore veramente bello.."
"Secondo il linguaggio dei fiori simboleggano amore vero"
L'amore vero..era troppo azzardato comprarli per una cena con Michael?
"Va bene lo prendo"
"Perfetto..sua moglie dev'essere proprio una donna fortunata!"
Già..
Concluse le sue commissioni, James esce dal negozio e torna a casa.Dentro l'abitazione c'è un delizioso odore di patate arrosto e James sente dal corridoio dell'ingresso sua moglie che traffica in cucina.
"Tesorooo, hai preso il pane?"
"Sì, e ho anche preso quel vino che ti piaceva"
"Perfetto! L'arrosto è quasi pronto, e ho messo la cheesecake in frigo"
"E questi dove li metto?"
Anne si gira e vede il mazzo di fiori.
"Amore ma è stupendo! Non ti scordar di me, i fiori del vero amore, grazie.."
Il bacio lo coglie di sorpresa.
Non aveva propriamente pensato alla moglie quando li aveva comprati, ma vederla così felice gli dava un senso di sollievo.
"Dai, aiutami ad apparecchiare, Michael sarà qui a momenti"Nel frattempo in una stanza d'albergo vicino casa di James, qualcuno era un po' nervoso.
-Che cosa stupida accettare l'invito..ma cosa penso di ottenere cenando con James e sua moglie?!? -
Si era portato da casa due paia di jeans e cinque magliette diverse e stava cercando di scegliere quale indossare.
In preda al nervosismo sceglie una semplice maglia nera con lo scollo a v ed esce dall'albergo: la pazienza non è proprio il suo forte.
Dopo aver suonato alla porta, va ad aprirgli Anne.
"Michael, sei puntualissimo! Prego, entra"
"Ho portato questo, spero ti piacciano"
Le porge un mazzo di tulipani gialli, li aveva comprati lungo la strada, in preda al senso di colpa per essere partito a mani vuote.
"Oh, ma che pensiero gentile, sono bellissimi! Vieni, accomodati in salotto, James sta arrivando".
Casa Mc Avoy era una piccola villetta a due piani, con un bellissimo giardino esterno e un portico all'ingressso.
Il salotto era piccolo, con un divano al centro della stanza e una libreria colma di libri: James amava leggere, Michael lo sapeva.
Proprio nel momento in cui si siede sul divano, James arriva.
"Mickey eccoti qui!"
I due si abbracciano a lungo, come se non si fossero visti pochi giorni prima.
"Ei, come stai?"
"Ora sto bene, mi sono completamente ripreso".
Si siedono entrambi e uno strano silenzio cala fra i due.
"Senti..riguardo a stasera, mi dispiace, non voglio che tu ti senta in imbarazzo..è che mia moglie è irremovibile quando ha in mente qualcosa"
"Non preoccuparti James, ti vuole bene, l'ha fatto per non farti sentire solo.
Ma parlami dei tuoi libri! Hai un'intera libreria in casa!"
Cominciano a parlare dei libri di James, di quali sono i suoi preferiti, quali invece odia..finchè non vengono interrotti da Anne che li chiama a tavola.
"Spero che sia tutto di tuo gradimento Michael, ho fatto cose semplici.."
"E' tutto perfetto, Annie"
Il primo piatto consiste in una buonissima lasagna che Michael manda giù in cinque minuti: è veramente buona, e mentre mastica l'ultimo boccone, decide di prendere in mano le redini della conversazione..giusto per dimostrare a James di non essere in imbarazzo.
"Allora..come sta il piccolo?"
"Oh, sta dormendo, non è abituato a fare le ore piccole. Magari dopo te lo facciamo conoscere"
"Mi piacerebbe molto, Annie"
"Allora Michael, parlami un po' di te..ovviamente James saprà ogni cosa, ma voglio conoscerti meglio! Non c'è nessuno nella tua vita ora?"
Ecco..purtroppo temeva questa domanda, che poteva essere anche legittima, se non fosse che ora stava arrossendo paurosamente.
Evitando di guardare James negli occhi risponde.
"Ehm..diciamo che trovo complicato mantenere una relazione e lavorare allo stesso tempo..in effetti invidio molto te e James"
"Ah, ti capisco, a volte mi chiedo se ho veramente un marito o se la persona che guardo al cinema o in tv è solo frutto della mia immaginazione"
Comincia a ridere e cerco di ridere con lei, con la speranza che l'argomento finisca qui.
"Già, è proprio quello il problema..comunque la carne e le patate erano deliziose!"
"Grazie mille, metto a posto i piatti e porto subito il dolce"
Guardando Anne allontanarsi, Michael rivolge lo sguardo a James.
"Ei zombie, che ti prende? Non dovevo essere io quello in imbarazzo?"
"Lo so scusa, è che è una situazione talmente strana.."
"Lo so, ma stai tranquillo.."
In quel momento arriva Anne con la cheesecake.
"Michael stavo pensando..dopo cena che programmi hai? Alloggerai una notte in albergo?"
"Sì, pensavo di dormire lì e poi ripartire"
"Allora dai, rimani a dormire da noi! Abbiamo una stanza degli ospiti e almeno possiamo fare tardi stasera..James che ne pensi?"
James alza lo sguardo, forse per la prima volta quella sera, pensa Michael.
"Tesoro..magari preferisce rimanere in albergo.."
"James, perché dovrebbe, da noi sarebbe più comodo no?"
"Beh io non vorrei disturbare nessuno.."
"Michael, non vorrei forzarti, capisco che puoi essere stanco.."
"E invece no Michael, non disturbi nessuno, sei il benvenuto, e James basta, ho deciso che il nostro ospite rimarrà a dormire da noi!"
"Ok tesoro, non vorrei correre rischi, mi hanno appena dimesso"
E la piccola discussione si conclude così, con una risata non particolarmente spontanea.
A Michael questa non sembrava affatto un'ottima idea: il solo pensiero di passare una notte in una stanza con James e la moglie in un'altra lo faceva star male, ma rifiutare forse non era un'opzione..
"Ma certo grazie, prenderò le mie cose in albergo domattina."La serata passa tranquilla, a cheesecake e caffè terminati, i due sposi e l'ospite se ne vanno a dormire.
La stanza di Michael è praticamente di fronte a quella di James ed Anne, mentre quella del bambino è di fianco alla sua.
Dopotutto la serata non è andata male: a parte i momenti imbarazzanti, la conversazione era stata anche piacevole.
Tuttavia Michael non riesce a dormire: non gli era mai successo prima, ma sapere che in questo momento nello stesso letto di James c'era sua moglie e non lui lo faceva stare male..
-dopotutto lei ha il diritto di stare nel suo letto - pensa malinconico, e intanto decide di alzarsi a prendere un bicchiere d'acqua.
Uscito dalla stanza si accorge di non essere il solo a non avere sonno: anche James è nel corridoio e socchiude piano la porta della camera.
"Ei, non riesci a dormire?"
Michael sussurra per non svegliare Anne e il bambino.
"No, e tu?
"Nemmeno io.."
"Vieni, ti faccio un tè"
Raggiungono la cucina al buio e James comincia a trafficare con il pentolino e ad accendere il gas.
Michael si appoggia al tavolo, con la canottiera che gli ha prestatol'amico che standogli leggermente stretta, gli aderisce perfettamente al petto e alle braccia.
Il mazzo di fiori che durante la cena stava sul tavolo attira la sua attenzione: i fiori hanno un colore particolare, un azzurro intenso..
"Questi fiori sono stupendi"
James si gira,
"Già, li ho comprati oggi"
"Per Anne?"
-Ora o mai più - pensa James, mentre lascia perdere il pentolino con l'acqua calda e si avvicina pericolosamente al viso di Michael.
"No, li ho comprati perché mi ricordavano i tuoi occhi..l'ho fatto per te."
Il bacio che ne segue è uno dei più dolci e intensi baci che si sono mai scambiati.
James si era lanciato, e Michael aveva risposto: non era abituato a queste rivelazioni romantiche, ma quel momento gli sembrava talmente perfetto..
Solamente un cosa poteva rovinare quell'atmosfera, e in quel momento si trovava proprio all'entrata della cucina: Anne era entrata nella stanza e ora stava guardando ferita e sconvolta il marito.
"James.."-
Salveee
so che non scrivo mai qualcosa dopo il capitolo, perchè non so mai che scrivere e penso sempre che qualsiasi cosa dica finirebbe per non interessarvi..ma oggi volevo postarvi due foto: i fiori sono una parte importante del capitolo, non solo perchè sono i miei fiori preferiti *-* ma soprattutto perchè ho pensato che fosse una cosa romantica il fatto che a James ricordassero gli occhi di Michael :3
Ho deciso di mettervi la foto del mazzo a cui ho pensato scrivendo, e una foto dei non ti scordar di me, nel caso qualcuno non ce li avesse presenti ;)
Il fatto che leggiate la mia storia è meraviglioso, grazie grazie grazie, vi amo tutti *-* ❤
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A story of love and friendship.
FanfictionTutti vediamo l'affiatamento che hanno Michael Fassbender e James McAvoy dentro e fuori dal set: un risultato di una splendida amicizia, certo. Ma se invece ci fosse qualcosa dietro? Se i due si fossero innamorati sul set di X-Men, cosa sarebbe acc...