Capitolo 27

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POV JANE

La testa mi duole e i miei arti non rispondono. Apro un po' gli occhi, ma non riesco a capire dove sono. Un manto di tenebra mi circonda impedendomi di orientarmi. Mi giro sulla schiena e una fitta di dolore corre lungo tutta la mia spina dorsale. Piano piano i sensi ricominciano a funzionare e sento che  il pavimento sotto di me è umido e puzzolente.

"Dolce Jane. Finalmente mi onori della tua presenza" dice una voce roca molto vicina.

Con un grandissimo sforzo mi metto a sedere e, poco distante da dove mi trovo, un ragazzo, seduto su una specie di trono, mi osserva , accarezzandosi pigramente il mento.

La vista mi è tornata e la stanza non è più completamente buia , ma rischiarata dalle lanterne appese alle pareti di roccia.

'Ma dove siamo? Nel XVIII secolo?'. Oh, almeno ci sei tu con me, mi sto pisciando sopra dalla paura.

'Come al solito'

Per fortuna la mia vocina è sempre al mio fianco.

Cerco di alzarmi per vedere se le mie gambe riuscissero a sostenermi se tentassi una fuga , ma non è così perché devo reggermi al muro per evitare di rompermi l'osso del collo.

"Ahahah , mi avevano detto che eri tenace, e questa cosa mi piace molto. E a quanto pare , piace molto anche al mio fratellone". Il ragazzo si alza e mi viene incontro , fino a raggiungermi. "Sai di chi sto parlando, Jane?"

"Non ti ho mai visto in vita mia" cerco di rispondere. Ma la mia voce è appena un sussurro e il tipo non perde tempo e mi prende in giro.

Guidata dalla rabbia, gli sputo in faccia facendolo incazzare e beccandomi un sonoro schiaffo che mi spedisce di nuovo al tappeto.

"Non ti hanno mai insegnato il rispetto ragazzina?" dice tirandomi in capelli

"Io ho rispetto solo per le persone che se lo meritano e che mi trattano con altrettanto rispetto, brutto bastardo" rispondo ,contenta che la mia voce non sia più un pigolio.

"Perfetto, allora staremo tutti e due zitti finchè non arriverà il tuo cavaliere dall'armatura di ghiaccio. Ti va bene così?"

"Io non ti conosco !!" urlo, per quanto possa permettermi. "No, non conosci me. Ma conosci molto bene la persona a cui è diretto tutto il mio odio". Risponde con calma tornando a sedersi e fissando la porta.

Non so quanto tempo sia passato dal nostro ultimo scambio di battute, fatto sta che, ad un certo punto, la porta si è scardinata a causa della potenza con la quale il corpo di un ragazzo, e anche molto famigliare, gli si è abbattuto contro, atterrando a pochi metri da me.

La sua carnagione è dorata e il suo viso , anche se sporco di sangue e polvere ,lo riconoscerei ovunque . "DAMIEN" urlo. Devo strisciare per raggiungerlo. Non so come mai , ma mi sento sempre più debole e nella mia testa permane un costante bip-bip .

Raggiungo il corpo del mio amico e gli sposto i capelli dagli occhi "Damien, oh damien" sussurro. Sento la rabbia scorrermi nelle vene ed è diretta tutta verso la persona che gli ha fatto del male , anche se poco tempo prima lui mi ha teso un'imboscata e mi ha colpito alla testa.

Mi giro furiosa verso l'entrata e ciò che vedo alimenta il senso di nausea e la mia emicrania "Damien? Ma cosa cazzo sta succedendo?" chiedo alternando lo sguardo tra l'uno e l'altro.

"Lui è mio fratello gemello, Derek. Mi dispiace così tanto Lui mi aveva promesso che non ti avrebbe fatto del male, ma è solo un bugiardo. Sono così dispiaciuto"

Insieme a te posso || Jeff The KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora