Un'ombra nell'ombra

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***

Finalmente il primo giorno di scuola è finito , ed è inutile dire che non vedo l'ora che arrivi l'ultimo , anche se dovrò aspettare ancora un bel po'.

Sono appoggiata sulla macchina di Silvia in attesa che finisca di flirtare con un tipo nuovo , frequenta il mio stesso corso di arte ,mi sembra che si chiami Andrea.

Intanto che lei parla mi guardo attorno. Oggi è proprio una bella giornata , ma in giro non c'è nessuno . Tutti quanti ormai non escono più dalla propria casa per timore di essere aggrediti dai killer che girano da queste parti,anche se possono ucciderti lo stesso se ti trovi in casa. Solo i più giovani stanno fuori tutto il giorno a cazzeggiare o ha divertirsi con gli amici, io e Silvia siamo tra questi .

A volte, quando non sono con la mia amica,mi piace addentrarmi nel bosco vicino a casa per allenarmi con i coltelli. Nessuno ci mette più piede da tantissimo tempo , dicono che sia infestato da fantasmi e che ci girino strane persone . Ma io non ci credo . Tutte stronzate per spaventare i bambini cattivi. Ora che ci penso potrei andare ad allenarmi, visto che non ho impegni per il tardo pomeriggio.

Si, ci andrò dopo le cinque ,quando Silvia andrà a nuoto. Ero ancora immersa nei miei pensieri , quando un brivido corse lungo la mia schiena. Avevo la sensazione di essere osservata ,girai la testa verso sinistra e poi verso destra .Con la coda dell'occhio, scorsi una figura che si stava muovendo in un lato della scuola , ma quando osservai meglio non c'era più.'Mah,stò delirando per via della fame . Quanto cazzo di tempo ci mette Silvia ad arrivare ,uffa'

Finalmente Silvia arriva con un sorriso che va da orecchio aorecchio .

'Ma non li fanno male le guance a sorridere così tanto ?' mi chiedo tra me e me. ' Io non riuscirei mai, le guance mi esploderebbero in meno di tre secondi '.

Saliamo in macchina e Silvia non la smette di sorridere .Dopo qualche minuto di silenzio parla : "Ha detto che sono simpatica , molto bella e che gli piacerebbe molto incontrarmi fuori da scuola! " .Si gira a guardarmi , nei suoi occhi  vedo un strano bagliore che non le ho mai visto. Mi fa decisamente paura. "Chi? " le chiedo per farla arrabbiare, " Ma come chi. Jane!!!!Andrea, il tipo figo con cui stavo parlando prima nel parcheggio.Ecco chi !!! " . Scoppio a ridere .

" Che cazzo hai da ridere , stronza! " dice facendo aumentare le mie risate . Offesa si volta verso la strada .

Dopo essermi calmata e aver riappreso la capacità di parlare dico: " Dai , non ti offendere, ti stavo prendendo in giro .Avevo capito chi era .Solo volevo vedere che faccia avresti fatto .Tutto qui " . Lei mi guarda con un lieve sorriso sulle labbra .Ridacchiando aggiungo " Peccato non averti fatto una foto,la tua faccia era la fine del mondo !" e scoppiai di nuovo a ridere seguita a ruota da lei .

Appena entrai in casa ,la testa di mia madre sbucò dal corridoio che conduceva alla cucina. Mi squadrò da testa a piedi e ,dopo aver ripetuto l'azione diverse volte ,fissò i suoi occhi sui miei "Sta mattina non eri vestita così " afferma lei, io di risposta alzo gli occhi al cielo " Grazie mamma sto bene. Tu come stai ?" . Fa finta di non avermi sentito e torna all'attacco "Allora ? Che fine hanno fatto i vestiti che indossavi questa mattina? " 'Che rompi coglioni ' Penso" Tranquilla , sono dentro lo zaino " . ma lei e la sua curiosità non mollano e mi domanda " E come mai non li stai indossando ? "

' Tranquilla mamma , non è successo niente. Nessuno dei miei compagni mi ha lanciato un gavettone pieno dicolore rosso macchiando i vestiti, tranquilla'penso.

Già .Oggi, durante l'ora di arte , i miei 'adorati' compagni mi hanno fatto un regalo : un bel gavettone addosso che mi ha sporcato i vestiti , in più il colore era di un bel rosso . Naturalmente non èmancato il commento dal capo di quei sfigati : " Visto ora sei macchiata di rosso. Il colore del sangue . Quello che aggiungi sempre hai tuoi disegni , pazzoide". dopo quel discorso, lui e tutto il resto della classe era scoppiato a ridere. Avevo passato in rassegna tutti i volti che si trovavano all'interno di quelle quattro pareti e avevo sentito qualcosa che mi chiudeva la bocca dello stomaco ,ma non era angoscia o tristezza , era rabbia . Una rabbia repressa per troppo tempo e che chiedeva di essere rilasciata. Focalizzai il mio sguardo su Giacomo, che rideva come un matto per il suo stupido commento e se non fosse stato per la professoressa ,che aveva interrotto la risata generale e mi aveva mandato a cambiarmi , gli sarei saltata addosso e gli avrei fatto ingoiare tutti i colori che si trovavano in quella stanza fino a vederlo agonizzante e morente ai miei piedi.

"Durante la lezione d'arte mi sono sporcata e quindi mi sono cambiata " . Alzo le spalle così da chiudere questa questione e mi dirigo in cucina per pranzare . "Ok. Allora oggi pomeriggio lavali , così non rimango sporchi come gli altri. I vestiti costano non crescono sugli alberi. " . Si , mi è già successo altre volte, purtroppo.

Dopo aver pranzato da sola ,come sempre del resto, mi rifugio in camera mia e attacco alla parete un' altro mio disegno. Vi è raffigurata una radura, illuminata solo dal chiarore della lunapiena che spezza, con la sua luce, il nero del cielo. Non ci sono stelle che le fanno compagnia ,è sola. C'è solo una figura che si trova al centro di quello spiazzo di erba . Questa gli arriva fin sopra alle ginocchia e lo sguardo della persona incappucciata è rivolto alla luna . Il suo sguardo è nell'ombra ,ma dà l'impressione che lui capisca ciò che prova la luna in quel momento. Non so perché ho fatto proprio quel disegno. Ma quella scena è tratta da un sogno che continuo a fare da diverse notti.

Una strana sensazione mi invade e , come attirata da qualcosa ,vado verso la parete con gli armadi e mi affaccio alla finestra che dà sul bosco. Per qualche secondo guardo le ombre che si trovano nel sottobosco e quando il mio sguardo cade su un'ombra famigliare il sangue mi si gela nelle vene. ' Allora non me l' ero immaginata questa mattina'. Solo dopo aver formulato questo pensiero mi accorgo che i suoi occhi mi stanno fissando e quando incontrano i miei sorride, ma non un bel sorriso che gli illumina il volto come succede con Silvia, il suo è perverso . Mima qualcosa con le labbra , ma non riesco a capire quello che ha detto. Dopo si voltae se ne va.

Io sono ancora imbambolata a guardare il bosco. Qualcosa nel suo sguardo mi ha attirato , ma non saprei proprio cosa, non ero neanche riuscita a vedere il colore dei suoi occhi. Ancora pensierosa mi giro verso il comodino e guardo la sveglia : le 16.45 . Ho perso la cognizione del tempo , fino a cinque minuti fa erano le 14.30 'mah sto diventando vecchia ' penso tra me e me . Vado verso il letto e prendo lo zaino. Lo svuoto e lo riempio dei miei coltelli. 'Anche se ho visto quel tipo strano dentro al bosco non vuol dire che non possa allenarmi " mi dico . Dopo aver preso tutto l'occorrente corro giù dalle scale e mi rompo quasi una gamba da quanto sto andando veloce. Avvicinandomi all'entrata del bosco un pensiero si fa strada nella mia mente 'chi sa, magari lo incontro di nuovo' e con questa idea l'oscurità mi accoglie al suo interno.

Ecco qua il nuovo capitolo , spero vi piaccia e mi scuso per gli errori di comprensione o grammaticali . Votate e commentate .xxxxx

Insieme a te posso || Jeff The KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora