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Quando aprii gli occhi tutto era sfuocato, mi ci volle qualche minuto per ricominciare a vedere in modo limpido.

Qualcuno mi teneva la mano, ma non avevo la forza di alzarmi, ero sdraiata comodamente e anche se la curiosità era tanta, il mio fisico non sopportava più di un movimento di dita.

Così strinsi la mano calda, come per far capire che avevo notato il contatto.

Probabilmente la persona che me la stringeva stava dormendo, perchè sospiri lunghi e calmi infestavano l'aria , soltanto sentendo la morbidezza della stretta capii che era qualcuno di molto caro.

Mi guardai per bene in torno, per quanto potevo, e capii dove mi trovavo.

Ospedale. Ora ricordo.

Mi passa per la mente un flashaback, ma lo scaccio via perchè fa male, molto male.

Stringo i denti, e una lacrima mi cade giù per la guancia, calda.

La mano che stringe la mia si muove, e la serra ancora di più.

Qualcuno parla, ma io fingo di dormire.

Sento soltanto un bisbiglio lento, ma non riesco a decifrarne il senso.

Giro la testa per vedere il viso famigliare che mi affiancava, era Marco.

Sorrisi, ero felicissima, così tanto che iniziarono a pizziacarmi gli occhi, e la gola si fece secca e calda, tutto si fece improvvisamente chiaro e vivace, dopo tanta sofferenza un viso amato.

Avrei voluto abbracciarlo, e ci provai ma tante fitte mi scoparsero come una pioggia di spilli, il mio sorriso si spense era veramente un dolore fastidioso e penetrante.

Marco mi accarezzava il viso e parlava ma non lo sentivo benissimo, sentivo piccoli pezzi di frasi lunghe, comunque sorridevo, sapevo che erano parole rassicuranti 

Improvvisamente mi fischiarono e orecchie e sentii normalmente, 

''Mi sono così spaventato, io lo sapevo che non era prudente, comunque ti voglio un bene dell'anima e mi sei mancata''

Feci per rispondere, ma mi uscì una voce roca, orribile.

Rimasi biasita, dovevo aver urlato come una matta.

''Non sforzarti, tu non te lo ricordi, ma venendo in ospedale hai urlato come una pazza, avrai perso la voce''

''C-cosa è successo?'' dissi faticando

''Te lo spiegherò più tardi ora non sei in grado di parlare, ma quando ti sentirai meglio mi racconterai anche tu come ti sei ridotta così''

Spostai il mio sguardo sulle mani, avevo un unghia nera e una spezzata a metà, una visione orribile, sopratutto per me, perchè io tenevo all'aspetto delle mie unghie.

''Stai tranquilla a breve tornerai come nuova, devono solo guarire le ferite''

Detto questo mi baciò sulla fronte, un bacio piacevolmente cado

Fin ✝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora