Macchina

112 5 3
                                    

Nell'osurità potevo vedere comunque i suoi occhi celesti espressivi che guardavano con attenzione la strada bagnata.

Sorrisi, e quasi non me ne accorsi ero così spontanea, non pensavo più molto alle mie azioni, tutto veniva da se.

Ad un certo punto,  forse sentendosi osservato si voltò verso di me.

''Hei''

''Hei..''

''Come stai ora? Hai paura di questo tipo?''

''Ora no, ma a casa mia molto''

''Tranquilla se sarà necessario ti proteggerò io'' Disse mostrandomi il braccio magro accennando un muscolo ''Sono forte''

Mi scappò una risata rumorosa, come era mio solito.

Sorrise anche lui, poco prima di rendersi conto che aveva sbagliato strada.

''Oh cazz..''

''Che succede?!'' 

''Ho sbagliato strada''

''Bravo! Ahahaha'' risi ancora

''A me non fa ridere'' disse  accennando un sorrisetto ''Comunque ho già ritrovato la via''

''Un genietto''

''Un geniaccio.''

Mi scquillò il cellulare, era mia madre.

''Pronto''

''Bambina mia, tutto bene''

''Sì più o meno, ma non c'è da preoccuparsi''

''Bene amore ci vediamo alla fine del mese, baci'' così dicendo attaccò

''Perchè non le hai detto che venivi da me?'

''Perchè non ti conosce chissà che avrebbe pensato, e poi non volevo farla preoccupare''

''Che brava figlia''

''Che bravo ragazzo''

''Ecco siamo arrivati'' disse accostando davanti a una macchina rossa di fronte a un portone

Uscimmo dall'auto e aprì l'immenso portone portandomi poi successivamente ad una porta di casa scura.

Aprì con un paio di giri di chiave e finalmente fummo dentro a una casa un po' spoglia ma accogliente con un caminetto spento e un grande divano rosso.

''Casa dolce casaaaaaa'' urlacchio con la sua voce particolare

''Ahahahah''risi ancora

''Ti faccio fare un piccolo tour della dimora ..''

''Ci sto''

''Questo è il bagno.. fornito di bidè', questa è la cucina, dove amavo fare i miei catò di patate; e infine questa è la stanza da letto con un letto matrimoniale''

Il letto aveva un solo cuscino, e nonostante il copriletto arancione la carta da parati color zucchero rendeva il tutto molto freddo.

Mi abbracciò senza  preavviso e mi salutò 

''Ciao ci si vede''

Prese la giacca e chiuse la porta di casa lasciandomi un paio di chiavi sul comodino.

Se nera andato così, era proprio strano.

Presi il mio pigiama dalla valigia e me lo misi velocemente, notai che sulla camicetta c'era uno strappo e lo cucii con un po' di filo che mi ero portata dietro e un ago improvvissato; infine entrai in quella che doveva essere stata la sua stanza.

Notai che c'era un armadio a muro che prima non mi aveva fatto notare, lo aprii e rimasi stupita dal contenuto, era pieno di poster e disegni di abiti, di animali di cose e persone, volti di ragazze e ritagli di giornale, in alto una lampadina si era accesa automaticamente alla mia apertura.

Calpestai un tappetino colorato di diversi colori e notai delle scatole riposte in un angolo.

Cappelli in ogni scatola, di ogni dimensione e forma, alcuni avevano anche un paio di occhiali colorati, ne trovai un paio a forma di fiore con le lenti gialle che si illuminavano al buio, risi a quella vista era proprio un tipo simpatico.

Richiusi il tutto prima di trovare a terra un foglietto che doveva esserescito da qualche scatola, lo aprii e lessi:''Lista delle cose da comprare prima di sera: pantofole per la mamma, zucchero, farina e cioccolato in barrette; quello i pezzetti di biscotto dentro'' sorrisi e voltai il foglietto per vedere se c'erano ancora scritte, ma essendo vuoto lo ripiegai e lo appoggiai sul comodino prima di rimenttermi a letto.

Il mattino dopo a svegliarmi un amara sorpresa..

Fin ✝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora