Capitolo 21

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Busso leggermente alla porta, non sento nessuna risposta allora entro. Tom stava dormendo, era ancora vestito ; mi avvicino a lui senza fare rumore e mi ci siedo accanto.
-Scusa se ti ho detto quelle cose brutte ma non ero in me e non le pensavo veramente- dicco giocherellando con il braccialetto che avevo al polso -scusami-
-Ti perdono- sento dopo qualche secondo di silenzio. Era sveglio? Credo proprio di si, apre gli occhi e si mette a gambe incrociate.
-I-io pensavo che stavi dormendo-
-Già, e io pensavo che non mi volessi più vedere- non ci guardiamo negli occhi -dai... vieni qui- con un cenno della mano mi fa segno di sedermi accanto a lui e accetto il suo invito. -Sono io che mi devo scusare non tu, mi sono comportato da coglione-
-Forse un pochino- accenno un sorriso
-Che cosa?- dice lui fingendosi scioccato -questa me la paghi- e inizia a farmi il solletico. Continuavo a ridere e a muovermi come un'anguilla sul letto
-basta, basta ti prego- dico ancora ridendo
-Ok per questa volta l'hai scampata, a proposito... quando ti togli il gesso al braccio?- dice un po' amareggiato
-tra qualche giorno, dopodomani rinizio la scuola e sono sicura che tutti mi prenderanno in giro , soprattutto Mary e le sue amiche- abbasso lo sguardo
-Ei, non ti devi preoccupare, ci sono io- mi abbraccia -voglio rimediare a tutti i casini che ho combinato e voglio iniziare da te, Sara io ti amo ancora e ti amerò per sempre- mi da un dolce bacio sulla fronte
-Anche io ti perdono Tom- ci distendiamo abbracciati sul letto e ci addormentiamo.

Apro gli occhi di scatto quando sento un tonfo, Tom si sbriga ad accendere la luce e quando mi abbituo al chiarore vedo che Bill è disteso per terra dolorante. Tom si sta sbregando dalle risate sta perfino lacrimando. Mentre lui ride io vado a cercare di dare una mano a Bill.
-Tutto bene?- non riesco a restare seria e mi scappa qualche risolino
- si si grazie Sara- dice rialzandosi sistemandosi la maglia e guardando male Tom che sta ancora ridendo. - non mi aspettavo di trovarti qui, avete sistemato tutto?- io e tom ci guardiamo
-si- rispondiamo in coro.
-Bene, il pranzo è pronto allora- che?? Guardo l'ora, cavolo sono le 12.45! Scendiamo dalle scale e ci dirigiamo verso la cucina. Mi aspettavo di trovare Simon che cucinava, almeno di solito quando torna da lavoro cucina, mangia e poi va a dormire visto che fa la notte invece no... c'era una ragazza di statura media con dei cappelli neri non molto lunghi e due occhi marroni scuro che metteva la pasta nei piatti
-ciao ragazzi- saluta cordialmente lei
-Ciao- rispondiamo in coro, anche io per educazione
-Sara lei è Jessica, Jessica lei è Sara- ci presenta Bill
-La mia fidanzata- specifica Tom, quindi a quanto pare siamo ritornati insieme. Iniziamo a mangiare
-Sei brava a cucinare Jessica-
-Grazie- risponde lei con un gran sorriso. E' davvero buono.
-Davvero ti piace questa roba?- dice Tom disgustato, naturalmente scherzando
-se non ti piace puoi benissimo farti da mangiare da solo- dice compiaciuta. Il pranzo passa in fretta, ci divertiamo un sacco e stiamo scherzando e ridendo come matti. Jessica è molto simpatica, è una tipa a posto, prima mi ha spiegato che era una vecchia amica dei gemelli, si era trasferita per un poì a Londra ma ora è ritornata e finirà la scuola qui con noi anche se non manca molto. Per il pomeriggio decidiamo di guardare una serie tv, Supernatural che parla di demoni, mostri, angeli e cose varie. Abbiamo passato il pomeriggio intero a guardare Supernatural e a ridere per le battute di Dean (personaggio della serie). Orami è tardi e devo ritornare a casa, Tom si è offerto di portami, saluto tutti e andiamo.
-Buona serata piccola- dice una volta arrvati a casa mia. Devo dire che mi è mancata quella parola -domani per andare a scuola ti vengo a prendere?-
-Ok certo, grazie- ci salutiamo con un bacio ed entro in casa.

-Papà sono a casaaa- urlo. Vado in camera ma passando dalla camera di Samu vedo che c'è Zac allora lo saluto
-Ciao- accanto a Zac c'è una ragazza alta con i capelli ricci biondi e gli occhi azzurri, e poi naturalmente ci sono Samu e Kel
-Ciao Sara, lei è Ruby la mia fidanzata- dice un po' in imbarazzo Zac
-Ciao Ruby io sono Sara- ci diamo la mano, anche lei sembra molto simpatica e sono davvero felice che Zac si sia trovato una fidanzata io per lui non sono la persona giusta e credo che lo abbia capito, a quanto pare oggi è la giornata degli incontri. Vado in camera mia e mi faccio una doccia, poi mi distendo sul letto. Ad un certo punto arriva Vero che mi continua a leccare il braccio -Veroo ma che fai?- questa cagnolina ha sempre voglia di giocare, correre e muoversi in continuazone quindi visto che è ancora presto per andare a letto decido di fare una passeggiatina, prendo il guinzaglio e io e Vero ci avviamo per una passeggiata. Andiamo fino al parco, mi siedo su una panchina per ammirare il tramonto, siamo quasi vicini all'estate e le giornate si allungano, il panorama qui è bellissimo. Dopo un po' decido di tornare a casa Vero e io ci incamminiamo. Su una panchina vicino all'uscita del parco ci sono tre ragazzi , non voglio passare proprio li davanti ma quella è l'unica uscita del parco, mi faccio coraggio e passo. Andava tutto bene finchè uno di loro manda lo skate davanti ai miei piedi bloccandomi la strada. Il ragazzo si alza e mi viene in contro, noto che ha dei tatuaggi sulle braccia
-Ciao, come ti chiami?-
-Sara- dico velocemente con l'intenzione di chiudere qui la conversazione
-Che bel nome non sai di queste parti vero?-
-dai lasciala stare Andy- dice il ragzzo seduto sulla panchina
-sta zitto Richy, comunque... io mi chiamo Andy , prima ti ho vista in macchina con il Boss-
-Chi? Hai sbagliato persona ora scusami- mi blocca per un braccio
-Oh no invece, eri in macchina con Tom- fa un sorrisetto -tranquilla non devi avere paura di me-
-Pff non ho paura di te, sono solo in ritardo e devvo tornare a casa-
-Ok... ok, an, saluta Tom da parte nostra- mi lascia il braccio e io esco dal parco. Forse era un amico di Tom, ma non credo che gli dirò di questo incontro, non voglio farlo preoccupare. Ma che cane ho? Vero mi avrebbe dovuto difendere o abbaiare contro quel tizio invece pensava solo a rotolarsi sul pavimento... ma nonostante ciò le voglio un sacco di bene, visto che al parco si è stancata e non ha più voglia di caminare la prendo in braccio. Finalmente ritornimo a casa, oggi è stata davvero una giornata strana. Scelgo i vestiti per la mattina sucessiva , visto che devo ritornare a scuola, e poi vado a letto.

Mi alzo con le note della canzone The drug in me is you dei Falling in Reverse ho bisoglio di una canzone energetica per superare questa giornata, faccio colazione e mi preparo per la scuola. Dopo un po' arriva Tom salgo in macchima e dopo un lungo bacio andiamo a scuola.
-Pronta per affrontare questo duro giorno di scuola?- mi chiede Tom sul parcheggio
-Secondo te? C'è già della gente che mi fissa, non so come riuscirò a sopravvivere-
-Tranquilla andrà tutto bene, hey guarda lì ci sono Bill e Jessica- andiamo da loro, dopo aver salutato tutti la campanella suona. Io e Bill entriamo nella nostra classe mentre Tom e Jessica nella loro, la scuola è così noiosa! Dopo tre ore finalmente c'è l'intervallo, Jessica e io andiamo a prendere negli armadietti i libri per le prossime ore ma appena apro l'armadietto esce una nuvola di farina bianca che mi innonda, tutti nel corridoio iniziano a ridere mentre Jessica cerca di aiutarmi a ripulirmi, tra la massa di studenti si fanno avanti Mary e le sue amichette
-buon ritorno a scuola-
-Adesso le picchio, adesso le picchio, adesso le picchio- continuavo a dire
-Nononono, tu stai calma prima o poi le si ritorcerà tutto contro, adesso andiamo in bagno e ti aiuto a darti una ripulitina ok?- annuisco, forse è meglio stare calma, ha ragine. Dopo aver provato a levare la farina dai capelli e dai vestiti e aver fatto ancora peggio, vado da Tom e Bill che ci stavano aspettando
-Piccola che ti è successo?-
-Mary- era da aspettarselo -fortuna che doveva andare tutto bene- dico sospirando
-Adesso vado da quelle stupide e gliela faccio pagare-
-No Tom tranquillo non importa-
-Certo che importa, guarda che ti hanno fatto-
-Tom, no- per fortuna suonò la campanella e ritornammo tutti in classe, altre due ore e quest'incubo sarà finito. Dopo quelle maledette due ore finalmente è ora di uscire, insieme a Jessica e ai gemelli andiamo alle macchina, mentre parlavamo vidi tra i ragazzi che uscivano da scuola tre facce familiari, quelli del parco, erano seduti su un muretto e Andy mi guardava sorridendo, fa inquetudine
-Emm Tom, possiamo andare a casa per favore?-
-Si certo- saliamo in macchina e dopo qualche minuto arrivimo a casa


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