TOMPer fortuna è ubriaca e non capisce nemmeno quello che sta dicendo. Domani mattina non si ricorserà più nulla e l'unica cosa che sentirà è il mal di testa e purtroppo non la mia mancanza.
-Coraggio Sara, ti riporto a casa-dissi
-No! Non voglio! Voglio restare qui, mi sto divertendo un sacco e tu stai rovenindo tutto come sempre-
-Non le pensi davvero queste cose, è l'alcool che sta parlando non tu- dissi serio
-Senti bello, forse è meglio se te ne vai- disse Grayson. Sara lo guardava con ammirazione .
-Tom vieni abbiamo l'intervista-Bill mi bloccò il braccio prima che colpissi la faccia da sberle che ha Grayson. Tenevo i pugni stretti . Grayson mise un braccio sulle spalle di Sara ed uscirono dal locale. Lei adesso stava piangendo e sentii che stava dicendo a Grayson -Perchè si comporta così?- Grayson alzò le spalle e insieme salirono in macchina. Finalmente l'intervista era finita e insieme a Bill e ai ragazzi torniamo a casa. Mi distendo sul letto senza chiudere occhio. Sono le 3.30 di notte. Molti mi scambieranno per pazzo ma decido di andare a casa di Sara, a quest'ora starà sicuramente dormendo e io ho un forte bisogno di vederla. Quando arrivo a casa sua vado davanti alla finestra della sua camera. La luce della lampada sopra al comò è accesa ma non fa molta luce. Accanto all'albero vicino alla finestra di Sara c'è una scala, la prendo e la metto vicino alla finestra. Salgo e quardo all'interno della stanza. Sul letto c'è Sara e accanto a lei c'è Grayson. Lei indossa la maglia che le avevo regalata e mi sento un po' sollevato ma quando vedo che la sua mano è sul petto di Grayson mi agito.Vorrei entrare e riempirlo di botte, prendere per mano Sara e scappare via da quasto posto pieno di problemi; ma non avrebbe senso, lei si arrabbierebbe ancora di più con me e sapere che la causa della maggior parte di problemi sono io mi fa stare male. Ho bisogno di bere qualcosa ma non da solo sennò combinerò qualche casino e per ora ce ne sono fin troppi. Scendo dalla scala e faccio due passi sul marciapiede di quella via Chiamo Bill che risponde dopo 4 squilli
-Hey fratellino, vieni a bere qualcosa con me?-
-Ma sono quasi le 4 del mattino!- stavo per rispondere quando dall'altro capo del telefono sento una voce femminile -Bill ma che ore sono?-chiede. Wow, Bill ha fatto presto a trovarsi una ragazza, beh almeno prima del solito, o chissà , magari è solo una sveltina
-Cavolo fratello non ti disturbare reste pure li a divertirti- dico ridendo
-Ma non è come pensi-
-Certo... certo... divertiti!- almeno uno di noi due è felice, riattacco. Chiamo anche Gustav e Georg ma non rispondono. Decido di andare al bar vicino casa che è sempre aperto dove tempo fa la nostra compagnia si riuniva. Eravamo un bel gruppetto di amici ma poi io, Bill, Georg e Gus ci siamo un po' allontanati, avere una band è faticoso. Appena entro vedo Denis e Andy parlare tra di loro naturalmente accanto a loro ci sono due ragazze, pff a quanto pare non hanno perso il tocco per rimorchiare, non li vedo da un sacco di tempo. Non ho molta voglia di parlare con loro quindi li sorpasso senza farmi vedere e vado al bancone e ordino un drink. Sento una mano sulla spalla, spero che non siano Andy o Denis. Mi giro, è Ricky. Rimorchiavamo le tipe insieme ed era un grande in queste cose, ho imparato molto da lui ma ultimamente ci siamo persi di vista -Guarda chi si rivede, il pezzo forte della compagnia, hahaha ma che fine hai fatto bello?- sempre sorridente come al solito e si siede sul posto vuoto accanto a me
-Ciao Ricky- dissi mentre guardavo il drink già finito
- Ok ho capito... emm barista due whisky doppi grazie- gli è bastato uno sguardo per capire che qualcosa non va. Beviamo e chiacchieramo, è un ragazzo molto simpatico alto e con due occhioni verdi, ci credo che le tipe gli corrono dietro. Con le ragazze è molto dolce e gentile ma a volte si comporta da stronzo, e quando lo fa ci va giù pesante. Per fortuna non parliamo di ragazze ma delle cose che abbiamo fatto dopo che ci siamo un po' allontanati, ovviamente non racconto tutto... Le sue chiacchere mi fanno dimenticare ciò che è successo o almeo per ora. Mentre ridevamo di gusto e bevevamo qualche altro bicchierino di whisky, sia avvicinano Andy e Denis con le sue ragazze, una l'ho già vista mi pare che si chiami Bela. mi sono divertito e ora è il momento di tornare a casa. Quando mi alzo dallo sgabbello barcollo un po', ok forse sono un po' ubriaco ma non molto insomma... ma chissenefrega! -Beh, io vado Ricky ci si vede in giro- gli do un pugnetto sulla spalla come saluto
-Ciao bello, è stato divertente rivedereti-
-Ciao Tommy- dice la ragazza accanto a Bela
-Em ciao- dico confuso
-Non dire che non ti ricordi me- dice con aria dispiaciuta avvicinandosi a me -se vuoi ti posso far ricordare quella notte...- fa un sorrisetto.
-No grazie- mi giro ed esco dal bar. Sono quasi le 4.50 del mattino e sono tremendamente stanco, mi incammino verso casa. Quando finalmente arrivo non vedo l'ora di buttarmi a letto e dormire.SARA
Apro gli occhi, la stanza è illuminata dalla lampada sul comodino, rigirandomi sul letto vedo che accanto a me c'è Grayson che stava dormendo. Ma che ci fa grayson sul mio letto? Alzo le coperte e noto che indosso la maglia di Tom. Mi alzo, mi fa malissimo la testa, guardo l'ora; le 4.30. Devo andare in bagno. Quando ritorno in camera Grayson è sveglio. Era a petto nudo e i suoi occhi verdi erano leggermente arrossati, aveva anche le occhiaie ma nonostante ciò era carino.
-Che ci fai in piedi a quest'ora?- mi chiede sbadigliando
-Dovevo andare in bagno e ora che mi sono svegliata di sicuro non riuscirò a prendere sonno molto facilmente, ho anche mal di testa-sbuffo e mi siedo. Grayson si sporse leggermente verso il comodino accanto al letto per prendere qualcosa.
-Tieni, prendi quasta... sapevo che avresti avuto mal di testa quindi l'avevo messa sul comò-
-Grazie- presi la pastiglia e la mandai giù
-Dopo tutto queòllo che hai bevuto ieri sera dovresti riposare un po'- di ieri non mi ricorso quasi nulla.
-Ho... ho fatto qualcosa di stupido?- chiedo
-Oh no, niente che non faresti anche da sobria- fa una breve risatina che mi fa sorridere
-E Tom?-chiedo con lo sguardo rivolto verso il basso
-Avete fatto una piccola litigata e ti sei messa a piangere ma nulla di che, non era grave-
-Forse dovrei chiedere scusa, insomma avevo bevuto e di sicuro no pensavo mentre parlavo- Grayson fa un sospiro e si distende a pancia in su, fissando il suo suo riflesso sullo specchio. Sono le 4.30 se mi vesto adesso in 10 minuti arrivo a casa di Tom. Mi alzo e vado dritta e convnta perso l'armadio per prendermi qualcosa da vestire
-Che fai?- mi chiede Grayson confuso e sedendosi a gambe incrociate sul letto
-Vado da Tom gli chiedo scusa per tutto e facciamo pace- dico mentre mi levo la maglia e mi infilo un vestitino leggero azzurro con fiori bianchi; la prima cosa che mi è capitata sottomano. Da quando in qua ho questo vestito? Boo.Mi metto le ALL STAR e quando mi giro vedo Grayson che mi fisa ad occhi sbarrati -che c'è?- chiedo confusa -N-Niente- balbetta. Vado in bagno mi do una spazzolata e mi levo il trucco. - Ti accompagno- dice Grayson, non vorrei disturbarlo ma ho davvero bisogno di rimediare con Tom quindi accetto. Saliamo in macchina e in pochi minuti arriviamo a casa Kaulitz
-Grazie per il passaggio-
-Prego- mentre scendo dalla macchina Grayson mi blocca
-Solo una cosa... stà attenta- annuisco, lo guardo confusa ed esco dalla macchina. Busso alla porta e mi apre la mamma dei gemelli.
-Ciao cara, come stai?-
-Meglio signora Simone, per caso Tom è in casa?-
-Oh certo entra pure, ultimamente è molto strano, forse dovresti parlargli-
-Già, lo credo anche io-
-Buona fortuna allora, io vado al lavoro non fate niente di stupid, ah, odio lavorare di notte-
-arrivederci- dico ridendo. Salgo le scale e vado dritta in camera di Tom.Ciao a tutti scusate se non ho pubblicato prima ma ultimamente sono molto impegnata. Spero il capitolo vi piaccia, buona lettura :)

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i think of you
Fiksi PenggemarIo sono Sara, la mia vita era semplice e a volte noiosa, però, quando i miei genitori divorziarono, andai con mio padre Alex in Germania : lasciai tutti i miei amici, i ricordi belli e brutti e soprattutto mia madre Elen. Iniziai una nuova vita li...