Capitolo 32

2.5K 255 10
                                    

Sono passate quasi tre settimane e finalmente riesco ad aprire entrambe le ali per spiccare il volo, ma solo se mi lancio da una sporgenza.Non riesco bene a rimanere sospesa in aria, alle volte mi capita di precipitare all'improvviso e perdere il controllo, ma fortunatamente ho sempre qualcuno con me a recuperarmi.

Azazel è felice dei miei progressi e soprattutto di come so atterrare adesso. Prima volavo letteralmente addosso a lui e non so quante botte sul sedere gli ho fatto prendere, ritrovandomi seduta sulla sua pancia.

In questo momento sto volando per i cieli in silenzio e riesco perfettamente a planare sulle nuvole, confondendomi tra esse. Ho volato oltre i cancelli del Paradiso e da lì molti umani mi hanno vista e salutata.

Atterro nell'Angolo del Pensiero e della Riflessione, dove solitamente svolgo le mie lezioni di volo con Azazel. Sento dei passi alle mie spalle e mi volto subito, stiracchiando le braccia << Sei in ritardo professore! >> ma davanti a me si presenta in tutto il suo splendore Mikael. Abbasso le braccia e mi ricompongo subito.

<< Mikael. >>

<< Oggi non ci sarà lezione. >> mi comunica. Guardo l'Arcangelo confusa, non capendo il motivo.

<< Vieni con me. >>

Lo seguo in mezzo alle nuvole, senza fiatare, fino al punto in cui vi è il pezzo di piattaforma di marmo completamente rovinata e bruciata.

Mi avvicino all'orlo di essa, senza pii temere di cadere nel vuoto e guardo giù.

<< Perché Siamo qui? >> chiedo un po' nervosa. Mikael continua a fissare verso il basso con aria incredibilmente seria e sospira.

<< E' molto dura per Reiyel, l'Inferno prosciuga la sua purità giorno dopo giorno. Questo non va affatto bene. >>

Spalanco gli occhi e lo guardo accigliata. Sta soffrendo molto, quindi.

<< Mi stai dicendo che possiamo tornare là? >>

< Soltanto tu. Per purificarlo un po' e dargli una mano a ragionare. Ti basterà semplicemente andare nel piccolo bosco e aspettare, non appena lo vedrai dovrai fargli confessare i suoi peccati e purificarlo. Azazel è riuscito a vederlo e comunicare con lui. Ha davvero bisogno del tuo aiuto. >> l'Arcangelo alza i suoi limpidi occhi sui miei e prende un profondo respiro con la bocca, socchiudendo appena le palpebre.

<< Pensi di riuscirci? Ti ho già accennato qualcosa su come fare. Poi dovrai tornare subito qua, non avrete molto tempo. >>

Piego le labbra in una smorfia, facendomi vedere non del tutto convinta e torno a guardare giù.

<< Vaan. >>

<< Sì, ce la faccio. Lui ha bisogno di me come io ne avevo di lui quando ero in difficoltà, lascia fare a me. >> rispondo ormai totalmente convinta. Chiudo gli occhi, preparandomi a planare verso il bosco.
Una morsa allo stomaco prende il sopravvento, facendomi provare nausea.

<< Per purificare alle volte basta un semplice tocco. Ma starà a te decidere sul da farsi. >> Egli si posiziona al mio fianco e posa una mano sulla mia spalla. << Niente di più, niente di meno. Non possiamo ancora riportarlo qua, ci serve più tempo. >> Resta un momento in silenzio << Ho bisogno anche che tu mi faccia un favore. >>

Riapro gli occhi e sollevo la testa verso di lui, notando le sue iridi lucide, immerse in un oceano ora reale.

<< Sì certo, dimmi tutto. >>

La mano di Michele scende verso la mia e la stringe leggermente, posando tra le mie dita qualcosa << Fai dare questo alla Prima delle Cinque. >> abbasso lo sguardo e noto che mi ha passato un pezzo di carta bianca. Nascondo un sorriso ed annuisco.

< Lo farò. >> detto ciò, faccio con un piccolo balzo nel vuoto, prendendo il volo.

Sto arrivando Reiyel.

Ci vuole poco, prima che i miei piedi tocchino di nuovo il terriccio umido del suolo. Dinanzi a me nuovamente ho il famigerato bosco, che si trova prima degli Inferi o anzi, prima dei neri cancelli.

Prendo coraggio e mi inoltro subito nella oscura selva.

Non è cambiato nulla. Umido, bagnato e sporco. Cammino per molti minuti e di Reiyel nemmeno l'ombra ed io non posso avanzare più di tanto, perché finirei di nuovo dritta all'entrata del castello di Lucifer.

Cambio strada, camminando lungo un sentiero dove vi è un accentuato prato ricoperto di fiori, strano.

Finisco davanti ad un albero di melo e ne rimango estasiata. Com'è possibile?

Faccio qualche passo verso di esso e subito una mela cade davanti ai piedi. La osservo per un po' e mi piego a raccoglierla; la sua buccia è completamente rossa e lucida sotto i pochi raggi del sole che filtrano dalla alta chioma dell'albero.

E' perfetta nella sua forma e molto molto pesante, deve contenere tanto succo. Sembra gustosa ed appetitosa, la avvicino alle mie labbra.

<< Fossi in te non la mangerei. L'ultima volta che una donna l'ha fatto non è finita molto bene. >>

Mi blocco all'istante, riconoscendo la voce.

<< Reiyel? >> mi guardo veloce intorno e ancora non lo vedo.

<< In carne ed ossa. >> non trovandolo a terra decido di guardare più in alto.

È seduto su uno dei rami del melo, con la schiena appoggiata al tronco e la testa china, con una gamba penzolante nel vuoto. Il corpo è totalmente immerso nella penombra, a malapena riesco a riconoscerlo.

Non l'avevo proprio notato.

<< Sono venuta qui per- >>

<< Lo so. Non so quanto ci sia ancora da salvare qui, ormai. >> lo vedo voltare il viso verso il buio.

<< Stai scherezando? Se tu fossi uno di loro a quest'ora mi avresti assalita, urlando contro frasi in chissà quale lingua stramba. >,> dico ovvia e questo lo fa ridere << Invece sai ancora parlare e sei sempre lo stesso. >>

<< Su l'ultima cosa avrei da ridire. >>

<< Non capisco. >> detto ciò Reiyel si alza in piedi sul ramo e facendo un passo in avanti, si getta << Reiyel, attento! >> Allungo una mano verso di lui ma subito la ritiro, vedendolo atterrare ai piedi dell'albero,  tranquillamente.

Il ragazzo avanza sotto alla luce del sole ed io non posso far altro che tappare la mia bocca con una mano, sbattendo ripetutamente le ciglia, pensando di star avendo un'allucinazione.

<< I tuoi capelli, i tuoi occhi... il tuo viso. >>

Ha completamente fatto il bagno in una vasca di petrolio. La sua folta chioma dorata adesso non è altro che un accumolo di ciuffi corvini, i suoi occhi sono stati tinti da inchiostro ricavato dalle tenebre più profonde e il suo viso...

Quella pelle bianca e priva di ogni impurità. Su essa è germogliata una lieve barbetta rasa, che lo rendono non più un candido fanciullo ma un uomo dai lineamenti scolpiti dalla rabbia e dal dolore.

<< Cosa ti è successo...? >> lascio cadere a terra la mela e muovo i piedi in direzione del ragazzo, non vedendolo opporsi. Una volta davanti a lui, alzo le mie mani sul suo viso ed inizio ad accarezzargli le pungenti guance.

<< Sto diventando uno di loro. Anche Lucifer era un angelo sai? Ed ora guarda cos'è diventato. >>

Scuoto la testa, non credendoci. Scosto dalla sua fronte i capelli che si sono allungati di molto in queste settimane e sento le lacrime che stanno per sfociare.

<< Reiyel... Confessa i tuoi peccati. >>

<< Neanche il Primo dei peccatori stessi potrebbe perdonare quello che ho fatto. >>

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora