Capitolo 33

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<< No, non dire così. Siamo ancora in tempo e- >>

Odo rumori di fogliame e rametti calpestati alle mie spalle, insieme a delle risa che conosco molto bene.

< <Guarda, guarda. Sheol. >> mi volto di scatto, trovando il buffone dei demoni davanti ai miei occhi.

<< Beliel. >>

<< Incredibile, ancora ricordi il mio nome. Ne sono grato mio angioletto. A quanto pare ho avuto ragione riguardo al  rivederci. >> dice avvicinandosi a noi con una mano sul petto, con il suo classico sorriso falso. Probabilmente sa della mia essenza angelica grazie alla mia aura.

<< Che vuoi? >>

<< Che voglio io? Mh... >> il demone si guarda intorno,  grattandosi la nuca con aria confusa, non smettendo di camminare nella nostra direzione << Oh! Ma guarda, non sono io l'Angelo che si è inoltrato nella Selva oscura del Demonio. >>

Non ha tutti i torti. E ora? Che faccio?

<< Se ne stava giusto andando. >> Reiyel mi supera, spintonandomi in avanti. Beliel si ferma ad osservarmi per poi dare una pacca all'ex angelo non appena gli si piazza accanto.

<< Ho interrotto qualcosa? Sei il solito donnaiolo. >> a questa affermazione guardo Reiyel confusa.

Lui è tutto meno che un donnaiolo.

L'angelo incrocia le braccia, sbuffando e rotea gli occhi al cielo << Dai Beliel sono stufo di stare qui, andiamocene. Ti ho già detto che se ne stava andando. >> sta cercando di allontanare il demone da me, ma il cagnaccio non molla la presa sull'osso.

<< Stufo? A me sembravi a tuo agio con la signorina qui. >> niente da fare, ormai Beliel ha messo un chiodo fisso.

<< Ti ho detto di no, me ne stavo andando io stesso. >> ma da quando a Reiyel riesce così bene la parte del bugiardo?

<< Ah sì? Ti annuncio che la ragazzina ha infranto una regoletta niente male ed ora verrà punita, così la prossima volta ci penserà ad entrare qui.  >> vedo Beliel proseguire verso di me con una strana luce negli occhi. Sembra tutto così pianificato.

<< Che cosa vuoi da me? Adesso me ne vado.>>

<< Ma piantala! >> mi afferra il polso, stringendolo con molta forza. Strizzo gli occhi dal dolore e guardo in direzione di Reiyel. Per una frazione di secondi ho visto il suoi sguardo incupirsi e il corpo irrigidirsi per la mossa avventata di Beliel, adesso invece china la testa, voltando le spalle.

<< Visto che non te ne importa nulla Reiyel, ci penso io a lei. Come ho sempre fatto. >> osservo Beliel impaurita, tremando. Lui è molto forte ed ha anche una mente perversa.

<< Fanne ciò che vuoi. >>

"Fanne ciò che vuoi" queste sono le ultime parole di Reiyel prima di scomparire tra i cespugli e che risuonano nella mia testa,  incessantemente.

Non è possibile. Mi ha lasciato nelle mani di Beliel. Il Reiyel che conoscevo non l'avrebbe mai permesso, mai. Perchè? Perché si sta lasciando andare? Perché non lotta?

Mi concentro nuovamente su Beliel, che non la smette di sghignazzare e mangiarmi con gli occhi. Devo fare qualcosa.

Addesso sono l'Angelo della Liberazione e non posso farmi maltrattare così da uno sporco demone.

<< Beliel... >> sussurro,  guardandolo male. Egli ricambia subito il mio sguardo, non smettendo di strattonarmi e farmi indietreggiare fino a sbattere la schiena sulla corteccia dell'albero di melo.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora