Capitolo 37

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Maggior parte delle anime sono state trasferite in un posto più sicuro, anche quelle non meritevoli. C'è molto lavoro da fare durante una guerra e in questa, senza Azazel, inizia ad essere difficile da gestire.

Mikael e gli altri Arcangeli hanno organizzato un vero e proprio piano di battaglia ed io non posso essere più che d'accordo con i loro piani.

Loro penseranno ad ostacolare le truppe ed io, senza farmi scoprire, colpirò Beliel. Le mie ali sono diventate più forti, rendendomi più veloce e resistente nel volo. Tutto ciò grazie al mio allenamento avvenuto giorno e notte con Reiyel.
Lui dice che non mi permetterà mai di scendere in battaglia, perché sono uno degli obbiettivi del demone e potrei ostacolare sia lui, che gli altri.

Mi dispiace Reiyel ma questa è anche la mia battaglia.

<< Mentre noi irromperemo nel Regno dell'Oscuro, tu aiuterai gli altri angeli a tenere al sicuro le anime. Non devi avere paura, buona parte dell'esercito sarà qui se qualcosa dovesse andare storto. >> Reiyel è visibilmente preoccupato, ma sembra determinato a porre fine a tutto questo una volta per tutte.

Annuisco e l'angelo si volta, pronto a partire. Un lampo di paura mi spinge ad afferrare il suo braccio << Ti prego però.. Non fare del male alle ragazze, aiutale a fuggire. >> Sospira e questo non è buon segno.

<< Vaan, loro sono come delle succube per Lucifer. Maggior parte di loro sono secoli che lo servono, sanno persuadere molto bene. Ho visto cosa fanno pur di compiacerlo. A differenza di te, loro sono marchiate dal demonio. Mi dispiace.. >>

< Io le conosco, vogliono solo tornare a casa. Per favore, Reiyel.. >> il biondo continua ad osservarmi con serietà e a quanto pare non riuscirò a fargli cambiare idea.

<< Vaan, non possiamo. >>

<< Ma perché? >> Loro meritano la mia stessa libertà.

<< Perché sono le spose di Lucifero! So per certo che ha provato a fare lo stesso rituale con te, per incatenarti a lui ed all'Inferno. Voi sei avete qualcosa di estremamente potente e probabilmente tu eri l'ultima pedina per far attuare qualche piano diabolico, ma non ti ha avuta. Invece loro sì, non posso farci nulla. Adesso vai. >> mette una mano sulla mia, facendola scivolare lentamente via dal suo braccio.

Reiyel scompare tra le nuvole e io rimango sola, ferma ad osservare il vuoto.

Prendo un respiro profondo e conto fino a dieci.

Adesso è il momento di andare.

Salgo la scalinata che porta ai cancelli dorati del Paradiso, mi giro non appena arrivo all'ultimo gradino, trovando sotto i miei occhi una luce abbagliante, che fa sbattere in continuazione le mie palpebre.

Un mare di scintille incombe sul candido pavimento di marmo sottostante, dove le anime passeggiavano. Sono le luci che riflettono sugli elmi degli angeli, pronti alla carica.

I loro mantelli oscillano al vento, simboleggiando la libertà che tra poco regaleranno al loro mondo; non più schiavi della paura e del terrore che vive sul suolo terrestre.

Le loro spade sono state sguainate ed alzate al cielo, onorando colui per cui combattono.

Le nuvole vengono allontanate dai battiti delle loro ali, trasportando i corpi di ognuno di essi sul campo di battaglia. Le forti urla sono l'ultima cosa che sento, non appena cadono giù dal precipizio per raggiungere i nemici.

Silenzio.

Sono andati. Chissà già quante morti in questi secondi. Quanta vendetta brama la spada di ogni essere arcano, che sta combattendo. Chi per amore, chi per odio.

Sono anche sicura che molti di loro non vogliono nemmeno questo scontro.

I cancelli alle mie spalle si aprono, in modo da permettermi di passare. Non vorrei voltare le spalle ed andare a nascondermi.

Una voce nella mia testa continua a ripetere: "Tutto questo sta accadendo per colpa tua, adesso devi rimediare."

Cresci Vaan. Non hai fatto nulla di buono da viva, almeno da morta puoi riscattare tutto e farti valere.

Le mie ali fuoriescono dalla mia schiena e sbattono velocemente, agitate quanto me. Faccio retromarcia e salto giù, lungo quelle scale, planando verso la mia guerra.

Sento le guardie rimaste a sorvegliare il Paradiso, inseguirmi, urlando il mio nome e di tornare indietro. Alcuni si lanciano con me verso la Terra, ma sono troppo veloce, ho preso prima di loro la spinta e riesco a distaccarli facilmente, sparendo tra le nubi.

Superato il mare bianco di nuvole, la scena che mi si para davanti agli occhi è apocalittica.

Impossibile che in così poco tempo sia successo il finimondo.

Fiamme alte fino alle punte degli alberi, grida disperate e già tanta.. troppa morte.

<< Ah! C'è mancato poco. >> quella lancia è passata proprio ad un filo dal mio braccio. Aspetta.

Abbasso lo sguardo, cerco tra tutto quel mucchio di ferro, fiamme, sangue, corpi ed ali per trovare chi può aver attentato alla mia vita.

Sono ancora troppo in alto, chi mi ha vista?

Sento un suono continuo avvicinarsi, spinto dal vento.

Sposto lo sguardo verso il bosco ed avvolgo le ali intorno al corpo, lasciandomi cadere a peso morto verso il basso in modo da evitare la seconda lancia.

Riprendo il controllo e cerco meglio.

In lontananza riesco a sentire quella risata che sovrasta il caos Infernale.

Il suo dito mi invita a raggiungerlo, il suo sorriso beffardo mi innervosisce, spingendomi verso di lui e il suo sguardo ingannevole... Beliel.

Scappata dall'Inferno [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora