Sangue del mio sangue

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Sentii i miei denti affondare nel suo collo, con un colpo deciso recisi di netto la carotide dell'aggressore.
L'uomo si accasciò mollemente sul mio letto, le cui lenzuola prima di un bianco candido si stavano tingendo di un rosso vivo.

Mi concessi un momento per respirare e con uno scatto di rabbia mi tolsi la corda da intorno al collo. Elros. Dov'è Elros?

Scattai in piedi. Frugai nell'armadio in cerca di qualcosa di comodo che però potesse proteggermi. Trovato. Un corpetto flessibile, ma allo stesso tempo resistente.

Uscii guardinga dalla mia stanza. Solo allora mi ricordai: Elros era di turno nelle segrete. Quale Capitano delle Guardie era suo compito sorvegliare luoghi sensibili come quello.

Imboccai le scale con il cuore che mi martellava nel petto. Avevo un brutto presentimento. Dovevo trovare il mio amico il più presto possibile.
Scesi le scale a chiocciola e mi ritrovai nell'oscurità dei sotterranei. Camminai per il corridoio. Presi la seconda porta a destra e raggiunsi le segrete. Respirai a fondo. Sembrava tutto tranquillo.

Avanzai tra le file di celle. Sentii qualcosa di scivoloso sotto la sua lo dello stivale. Mi inginocchiai a controllare. Sangue. Tanto sangue.
Aguzzai la vista e presi una torcia attaccata alla parete. Dopo la prima macchia di sangue c'erano altre gocce che si addentravano nella prigione. Le seguii.

Percorsi una ventina di metri e lo trovai. Era un cadavere sdraiato scompostamente a terra. Capelli marroni. Con un pugnale piantato nella schiena. Trattenni il fiato. Lo girai di schiena e mi rilassai. Non era Elros, bensì il suo comandante in seconda. Ma allora dov'è Elros?

Continuai ad avanzare. Sentii rantolare in fondo al corridoio. Iniziai a correre. Trovai Elros accasciato in un angolo, morente. Gli occhi mi si inumidirono di lacrime. Gli andai vicino e lo chiamai con voce tremante.

"Aredhel.... Mi....dis-dispiace. Non... Io non.... Sono...r...riuscito a proteg..."

"Shhh. Non dirlo neanche per scherzo - dissi piangendo- sei stato un amico fantastico e non ho mai dubitato di te nemmeno un secondo. Devi essere fiero di te stesso."

"Devi... Devi stare... A-attenta... Silme..."

"Cosa?! Silme cosa?! No! No! Elros ti prego non mi puoi lasciare così! Ti prego! Ti prego..." dissi scoppiando a piangere con la testa poggiata sul suo petto.

Stetti immobile per un tempo indefinito, che a me parve un'eternitá. Ero finita. Non avevo più nessuno. Thranduil mi odiava. Legolas sarebbe scappato con il padre tra poco ed Elros era morto. Cosa avrei fatto?
Presi un bel respiro profondo: non potevo lasciare trasparire le mie emozioni, se avessero scoperto come reagisco sarebbe la fine, dovevo tenere duro.

Con un gesto secco mi asciugai le lacrime che ancora mi rigavano le guance uscii con passo furioso dalle segrete. Avrei potuto andare da Thranduil, ma era troppo rischioso scendere di un livello solo per incontrare una persona che mi detestava.

Tornai sul piano che ospitava gli appartamenti dei nobili e mi scontrai con una figura. La torcia mi cadde di mano e di spense. Mi prese il panico. Cosa avrei detto adesso se mi avessero chiesto cosa stessi facendo là a quell'ora di notte e come mai fossi ridotta in quel modo?

Sbattei un paio di volte le palpebre e riconobbi la persona che avevo di fronte: Akerith!

"Aredhel! Che ci fai qui? Tutto bene?"

"Elros è stato ucciso." dissi con una voce priva di qualsiasi emozione.

"Cosa?! Dobbiamo parlare con mio marito! Questi avvenimenti non possono più essere tollerati!"

"Ma voi non avete la stessa camera? Lo avresti sentito dare un ordine del genere!"

Vidi la lady dei Vampiri sospirare.

"Noi non dormiamo più insieme da quando è iniziata questa guerra. Dice che è una questione di sicurezza e di orari: spesso deve uscire e per non disturbarmi ha proposto camere separate."

"D'accordo. Andiamo da Tythir."

Percorremmo il corridoio fino alla camera del lord. Quando fummo davanti alla pesante porta in legno feci per bussare, ma sentii una risata femminile provenire dall'interno. Sia io che Akerith conoscevamo bene quella risata: Silme.

Entrammo nella stanza senza fare troppi complimenti. La scena che ci si parò davanti agli occhi ci lasció sbigottite: Tythir e Silme, nudi, nello stesso letto.

Quando si accorsero della situazione ci fu un momento di silenzio.

"Cosa significa questo?" chiese Akerith.

"Significa, cara la mia lady dei Vampiri, che tuo marito preferisce me a te!" sibilò Silme.

"Amore non è come pensi, posso spiegare..." iniziò Tythir.

"Tythir questo è una grave mancanza rispetto al patto matrimoniale. Potrebbe anche costarti il titolo..." dissi fredda.

"Sempre se questa gravissima violazione esce da quella porta..." sorrise Silme.

"Non oseresti..!" iniziai io.

"Sì che oserei! Anzi, ci ho già provato!"

"Sei stata tu..." dissi con l'animo colmo di amarezza.

"Esattamente. Peccato che quell'incompetente abbia fallito il suo incarico; speriamo che il suo compare abbia concluso l'altro lavoro..."

"Elros è morto."

"Bene! Molto bene, vedo che sei perspicace Aredhel!"

"Perché?! Perché Silme? Tu sei sangue del mio sangue, ricordi? Ti ho scelta come mia sorella di sangue il giorno in cui sono stata nominata regina! Perché mi fai questo?!"

"Perché?! Volevi portare alla rovina il nostro popolo! Quando hai rifiutato di combattere potevo ancora capirti, ma quando hai salvato quell'Elfo è stato troppo! Hai fatto tutto per avere il suo amore! L'amore di un uomo che appartiene ad un popolo che ti disprezza!"

** Angolo dell'autrice **
Ciao a tutti bella gente!
Prima di tutto voglio fare un grandissimo augurio di buona fortuna per i poveri studenti che affronteranno esami vari! In bocca al lupo!
Secondo: buone vacanze estive a tutti!
So che sono in ritardo sia per gli auguri sia per il capitolo... Eh... Ma la scrittrice sono io e voi vi dovete adeguare XD
Scherzi a parte: un grande grazie a chi legge i miei lavori e commenta! È importante per me!

Ciriciao amici!

Sereg o Eledh (Sangue di Elfo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora