Magia Oscura

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** Aredhel's PoV **

Ero libera. Avevo ripreso il pieno controllo del mio corpo. Smisi di lottare e Thranduil lasciò la presa su di me. Lo vidi fare un passo indietro e portare una mano al fianco per estrarre il pugnale che gli avevo piantato in corpo, o meglio, che quello che chi aveva creato il filtro gli aveva piantato in corpo.

Mi avvicinai a lui, mentre i miei occhi iniziavano a pizzicare. Come avevo potuto essere così stupida?

"Mi dispiace, mi dispiace davvero! Io..." provai a spiegare.

"Non... Non è colpa tua, so che non volevi farlo..." iniziò il Re.

"State... Stai perdendo sangue!" mi agitai io.

"Aredhel, guardami. - disse Thranduil con voce calma - Non c'è tempo per questo, adesso. Dobbiamo andare da Elrond e aiutarlo, in modo da concludere la faccenda."

"No, hai bisogno di un guaritore!" replicai io.

"Se andiamo da un guaritore Elrond si accorgerà che tu sei libera. Non possiamo rischiare!" replicò lui fermamente.

Aveva ragione. Dovevamo muoverci subito! Vidi il Re prendere entrambe le spade dal suo bagaglio.

"Ho capito cosa tiene sotto controllo Elrond! - dissi - Prima che bevessi quel dannato intruglio, ho sentito una potente magia impregnare la spilla con cui ferma il mantello!"

"E il tagliacarte?" chiese il Re.

"Non è possibile che sia quello! Non lo aveva quando era a cena e non lo aveva neanche quando ci ha accolti! Evidentemente Arwen ha scatenato una reazione nel padre non per qualcosa che ha toccato... Forse ha visto inavvertitamente delle mappe che avrebbero potuto rivelare informazioni su chi aveva lanciato l'incantesimo." provai a spiegare.

"Bene, allora direi di mettere la parola <fine> a questa storia. Sono personalmente stufo della magia." sbottò il Re, strappandomi un sorriso tirato.

Uscimmo dalla sua stanza e ci dirigemmo verso la sala principale del complesso, dove Elrond e gli altri nobili del palazzo ci stavano aspettando per la cena. Tutto intorno a noi sembrava tranquillo.

Arrivammo nella sala centrale, per trovare Elrond seduto ad un tavolo con Lindir, Elladan, Elrohir  e Glorfindel.

"Salute, amici miei - iniziò il lord di Imladris - Stavamo per farvi chiamare per la cena."

"Non siamo venuti per la cena. Siamo venuti insieme per porre fine a questa follia." ringhiò il Re.

"Di quale follia state parlando?" sbottò Elrohir.

"Del fatto che tuo padre è sotto un potente incantesimo!" risposi, fissando il lord negli occhi.

"Oh, ma davvero? - rise Elrond - Uno degli Elfi più potenti di Arda sotto un incantesimo? Mia cara Aredhel, non ti facevo così stupida!"

Non persi tempo a rispondergli e avanzai verso di lui con fare deciso. Avrei dovuto essere abbastanza vicina per poter iniziare il processo senza rischiare di colpire gli altri presenti nella stanza. Feci tempo a fare un paio di passi, che sia Glorfindel che Elrohir sguainarono le spade.

"Fai un altro passo, Guardiana, e decreterai la tua morte!" ringhiò Elrohir.

Se fossi stata sola probabilmente non avrei avuto altra scelta se non lottare, ma con me avevo il Re di Boscoverde, che si portò al mio fianco con le spade sguainate.

"No, fratello. La principessa delle Montagne Grigie ha ragione: nostro padre ha qualcosa che non va!" disse Elladan, portandosi al nostro fianco.

Elrohir guardò il fratello con incredulità. Evidentemente non si aspettava che si schierasse contro di lui.

Sereg o Eledh (Sangue di Elfo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora