Tradimento

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** Aredhel's PoV **

Feci chiamare tutti i miei migliori amici ed aiutanti. Vennero Silmë, Galahad e Akerith.

Non è facile avere degli amici quando comandi un regno, mi ritenevo già fortunata ad averne tre.

Li guardai negli occhi ad uno ad uno. Dov'é Elros? Avevo fatto chiamare anche lui.

Presi un bel respiro, mi scandii la voce e mi preparai a dire tutto quello che dovevo dire.

"Amici, ho bisogno di voi. Tythir si sta spingendo troppo oltre, e tutti sappiamo che questa pazzia non comporterà la nostra vittoria, ma segnerà la nostra sconfitta. Se non mostriamo pietà verso i nostri prigionieri come possiamo sperare che la popolazione ci guardi senza provare paura? Che immagine stiamo dando, di noi, ai bambini degli Umani e degli Elfi? Quale madre, adesso come adesso, non prega che i suoi figli non finiscano in mano nostra? Non possiamo vincere questa guerra senza l'appoggio della Gente Comune. Tythir non è più un comandante adeguato, dobbiamo intervenire noi e cambiare le cose!"

"Cosa proponi di fare?" chiese Akerith.

"Un colpo di mano. Durante la caccia prendiamo il potere, quando Tythir ritornerà non potrà far nulla per modificare le cose e gli sarà concesso di abdicare in favore o tuo, Akerith, o mio."

Vidi i miei amici annuire.
Mancava un giorno alla partenza per la grande caccia al cinghiale ed era fondamentale essere daccordo sul piano.

Congedai i miei amici e mi dedicai ad affari di minor rilevanza.

Circa due ore dopo mi raggiunse Elros.

"Alla buon'ora! Dove sei stato?"

Erano passati circa due giorni da quando gli avevo detto che per il momento i miei sentimenti per lui non si spingevano oltre all'amicizia. Mi era dispiaciuto, sapevo che ci era rimasto male, ma continuare a illuderlo era inutile, e lo avrebbe fatto stare anche peggio.

"A parlare con Tythir. Mi ha nominato Duca delle terre di Rohan!" mi comunicò con un largo sorriso.

"Duca delle terre di Rohan? Ma lui non possiede quel territorio! Come può donartelo?!"

"Lo conquisterà presto! Ed io finalmente sono un nobile! Capisci cosa significa?!"

"No... Mi illumini?" dissi titubante.

"Sono finalmente degno di ambire alla tua mano!"

"Elros, ascolta, ti ho già detto che io non provo nulla di più profondo dell'ami-"

"Lo so - rispose mestamente lui - ma Tythir ha intenzione di combinare un matrimonio tra te e uno qualsiasi dei nobili a corte... Lo annuncerebbe in pubblico per far sì che tu non possa rifiutarti. Aredhel, sai anche tu che tra tutti gli altri io sono il male minore. Se non vuoi sposarmi per amore, almeno sposami per convenienza!"

Sospirai. Aveva ragione.

"Daccordo. Facciamo questo fidanzamento. Forza, andiamo da Tythir."

"Ma... Adesso?!" replicò lui incredulo.

"Sì, visto che la cosa va fatta, facciamola subito! Dopotutto via il dente via il dolore."

Lui annuii, si voltò e mi precedette per i lunghi corridoi del palazzo.

Cinque minuti dopo arrivammo davanti alla porta degli appartamenti di Tythir. Bussai. Sentii la voce del vampiro che in risposta ci invitava ad entrare.

"Buongiorno Aredhel, buongiorno Elros. Qual buon vento vi porta, insieme, nei miei umili appartamenti?"

"Motivi di cuore - mentii io - io ed Elros abbiamo deciso di sposarci. Avevamo quest'intenzione da tempo, ma solo adesso Elros è diventato nobile, quindi abbiamo deciso di cogliere l'occasione e di comunicarti, quale lord del territorio, la nostra decisione.

Tythir si alzò in piedi sorridente.

"Quali liete e inaspettate notizie mi porti, Aredhel, principessa e futura regina, delle Montagne Grigie! Presumo che vogliate annunciare il vostro fidanzamento al popolo. Faccio radunare la folla nella piazza grande tra un'ora!"

Sorrisi e chinai la testa in segno di ringraziamento. Uscimmo dalla stanza.

Un'ora dopo eravamo pronti per fare il grande annuncio. Andammo sul balcone maggiore del castello e fummo presentati da Tythir.

Il Lord dei Vampiri si rivolse verso il suo popolo, e, guardando la luna piena, cominciò ad annunciare l'unione tra me e Elros. La folla applaudì entusiasta. Da sempre l'unione tra due persone di alto rango era occasione di interesse e svago per il popolo.

Dopo circa un'ora di discorso potei tornare in camera. Ero stravolta. Non ero stanca fisicamente, ma psicologicamente; dovevo sposare Elros. Come potevo passare l'intera mia esistenza con una persona che non amavo?

Scossi la testa. Decisi di fare un lungo bagno caldo per scacciare i cattivi pensieri e prepararmi ad una lunga e necessaria notte di sonno.

Mi immersi nella vasca. L'acqua era calda e profumata al gelsomino, il mio fiore preferito.

Uscii, mi misi una sottile camicia da notte e mi infilai sotto le coperte dopo aver attizzato ben bene le braci nel caminetto accanto alla finestra.

Mi addormentai quasi subito.

Sto correndo in una foresta di noci. È autunno e le foglie sono tutte di un colore rosso acceso. Mi fermo. Fiuto la preda nell'aria. Un cervo. Mi rimetto a correre e lo vedo. Un bellissimo cervo bianco. Corro. Lo sto per raggiungere ma l'animale scarta di lato e si ferma. Abbassa il muso. Non mi arrendo. Spicco un balzo e gli arrivò alla gola. Affondo i denti nel suo collo, ma in bocca non sento il sapore del sangue di cervo, ma di un altro tipo di sangue. Apro gli occhi. Mi si mozza il fiato. Thranduil. Ho azzannato il Re di Bosco Atro. Panico. Non respiro. Non riesco a respirare! Soffoco!

Apro gli occhi e annaspo in cerca di aria. Su di me c'è una figura. Ho un laccio legato intorno al collo. Mi sta soffocando. Ho solo pochi secondi per reagire o perderò i sensi e la mia vita sarà finita. Chiudo gli occhi. Mi concentro. Devo rimanere concentrata sul mio potere. Una forza non umana mi invade le vene e il sapore del sangue la bocca.

** Angolo dell'autrice **
Ciao a tutti!
Mamma mia che capitolo!
Che ne pensate? Mi scuso per il ritardo, ma maggio è un periodo orrendo!
A presto!

Sereg o Eledh (Sangue di Elfo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora