La nuova Dale

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**Thranduil's PoV**

Quel verme del Governatore aveva avuto ciò che si meritava. Aveva osato mettere in cella Aredhel come fosse un lurido orco. Davvero incredibile, ero furioso. Uscii dalla stanza tenendo la mia compagna per mano e raggiunsi il mio corteo.

Legolas stava parlando con Estel, quando ci vide.

"Mio Signore - iniziò Estel - ho fasciato la ferita di Valannor. Possiamo partire anche subito, se volete, il taglio non è profondo."

"Bene. Tutti in sella. Aredhel, cavalcherai di fianco a me." ordinai.

Ripartimmo subito, diretti a Dale. Mentre cavalcavano sentii la mano di Aredhel sfiorare al mia.

"Non essere arrabbiato." disse dolcemente.

"Il Governatore ha fatto un grosso sbaglio e ti ha mancato di rispetto. Non lo dimenticherò facilmente." replicai gelido.

"Se non fossimo arrivate in barca da sole non sarebbe successo. Se ci fossimo fermate a combattere..." rispose lei.

"No. Non avrei lasciato che corressi il rischio di rimanere ferita contro i ragni, hanno una puntura molto velenosa. Non voglio rischiare di perderti." replicai.

"Mi fa piacere che tu ti preoccupi in questo modo per me, ma prima o poi toccherà anche a me combattere, lo sai vero?" sorrise lei.

"Lo so, e spero che quel momento arrivi il più tardi possibile." risposi ancora una volta.

Aredhel rise di gusto, e si sporse da suo cavallo per darmi un veloce bacio sulle labbra.

"Quando credi arriveremo a Dale?" chiese la principessa.

"Conterei di arrivare verso sera, possibilmente prima del tramonto." spiegai.

"E' bella la città?" chiese ancora.

"Se l'hanno ricostruita com'era in passato, sì, molto. E dovrebbe avere anche un vastissimo mercato, ricolmo di ogni bene che si possa immaginare. E' posta davanti al regno di Erebor, quindi funge da crocevia per tutti gli scambi commerciali verso la Montagna." spiegai.

"Pensi che verrà anche il Re sotto la Montagna?" domandò.

"Sì, probabilmente sì. Da sempre il regno di Dale intrattiene scambi commerciali con Erebor, sarebbe strano se Dàin non venisse ad un tale evento." risposi.

Non avevo voglia di incontrare i Nani, non erano un popolo che mi stava particolarmente simpatico, ma spesso nelle occasioni diplomatiche si doveva fare buon viso a cattivo gioco.

Arrivammo a Dale, come avevo previsto, poco prima del tramonto. Alle porte della città c'era un drappello di guardie che ci accolse e ci condusse fino al palazzo reale.

"Mio Signore Thranduil! - disse Bard, uscendo dal palazzo, seguito dai suoi figli - Diamo il benvenuto a voi e al vostro seguito con gioia, in questo periodo lieto!"

"Ti ringrazio, Bard l'Arciere. Sono felice di sapere che finalmente la città di Dale avrà un degno sovrano, al comando." replicai, smontando da Heloth.

"Parole gentili, amico mio. - replicò Bard con un sorriso - Vorrei presentarti ufficialmente i miei figli: Sigrid, Bain e Tilda."

Bard si era spostato in modo da potermi indicare i suoi tre figli in ordine di età. Ciascuno di essi, dopo aver sentito pronunciare il suo nome, fece un piccolo inchino a mo' di saluto.

"E' un piacere conoscervi." risposi educatamente.

Vidi lo sguardo di Bard indugiare alle mie spalle. Mi voltai anche io e vidi che Aredhel si stava avvicinando.

Sereg o Eledh (Sangue di Elfo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora