Vendetta

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Akerith era rimasta in silenzio per tutto quel tempo. Mi ero quasi dimenticata della sua presenza, fino a quando non deviò un incantesimo. Era stata Silme. Mentre sibilava le ultime parole velenose su Thranduil non mi ero accorta che ne stesse creando uno.

Feci un passo indietro e voltai la testa in direzione di Akerith per ringraziarla. Mi diresse un sorriso tirato. Come si poteva darle torto: aveva appena scoperto che suo marito la tradiva.

Intanto Silme si era rivestita ed era pronta a fronteggiarci. Fece cenno anche al Lord dei Vampiri.

"Tythir... ascolta. Rinuncia al combattimento, arrenditi, confessa il tuo tradimento, cedi tutti i tuoi titoli a tua moglie e potrai vivere la tua vita lavorando nei campi che circondano la città."

Non credevo che il Lord dei Vampiri avesse veramente intenzione di combattere, ma la posizione che aveva assunto diceva tutto il contrario: era intenzionato a mantenere il suo status, a quanto pareva.

Feci per trasformarmi e iniziare a cambattere, ma Akerith mi fermò con un braccio.

"A lui penso io. Un uomo che mi sposa illudendomi di essere amata e che poi mi tradisce non merita di continuare a vivere." disse freddamente.

Annuii. Per i vampiri, come per gli Elfi, il matrimonio è molto importante: non potendo procreare, il compagno che si sceglie è di fatto la persona più importante.

Iniziammo a combattere. Nessuna tra me e Silme si era ancora trasformata. Stavamo aspettando un passo falso, un solo errore e la nostra vita finiva.

Partì prima lei. Prese una piccola rincorsa e spiccò un salto tenendo un ginocchio alzato per colpirmi in faccia. Scartai di lato e tentai di colpirla con una mano aperta sulla gola. Parò il colpo. Non la lasciai prenderne fiato. Caricai un calcio volante, lo parò con l'avambraccio. Mi afferrò il piede e lo ruotò. Emisi un grido di dolore. Sferrai un pugno in faccia a quella che fino a poco tempo fa consideravo essere la mia migliore amica.

Lei indietreggiò furente, tenendosi il naso con una mano. Probabilmente gliel'avevo rotto.

Feci un sorriso canzonatorio. Se volevo che commettesse un passo falso dovevo farla arrabbiare.

Silmë ripartì alla carica, ma stavolta quando fu a due passi da me si trasformò. Spiccò un balzo. Feci appena in tempo a voltarmi di lato per evitare che mi colpisse alla gola. Lei atterrò un paio di metri lontano da me. Sì voltò. Aveva il muso sporco di sangue, il mio sangue.

Esattamente in quel momento sentii un dolore lancinante alla spalla destra. Merda. Io era destra di natura, non potevo sperare di sconfiggere Silmë senza il mio braccio migliore.

Mi voltai, prima di correre via verso le segrete lanciai uno sguardo ad Akerith. Sorrisi sollevata, se la stava cavando bene!

Iniziai a correre più veloce che potevo. Se riuscivo a raggiungere le celle mi sarei potuta nascondere e sperare nell'effetto sorpresa.

Corsi a perdifiato per i corridoi bui. Sentivo il rumore degli artigli di Silmë dietro di me. Mi era ancora addosso e non sarei riuscita a seminarla, stavo perdendo troppo sangue e i miei movimenti ne stavano risentendo.

Arrivai nelle segrete. Guardai dietro di me. Troppo vicina, Silmë era troppo vicina, e lei lo sapeva perfettamente. Guardai di fronte a me, era completamente buio, continuai la mia corsa. Sembrava che Silmë tenesse il mio passo, come se volesse che questa caccia durasse il più a lungo possibile, come se le procurasse piacere.

Mi voltai appena in tempo per fermarmi, prima che andassi a sbattere contro un muro. Un vicolo cieco. Di bene in meglio!

"Fine della corsa!" sogghignó Silmë avvicinandosi.

Avevo le lacrime agli occhi. Eravamo sempre state amiche, la consideravo come una sorella... Possibile che dovesse finire davvero così?

Mi preparai a fronteggiarla. Anche se ero ferita non voleva dire che mi sarei lasciata uccidere senza lottare e senza lasciarle qualche bel segno sul suo bel faccino.

Il neo sulla mia forte brillò e mi trasformai in lupo. Ringhiai in direzione di Silmë. Ero pronta a combattere.

Caricai prima io... dovevo spezzare la sua difesa in modo che le nostre due posizioni si invertissero. Una volta messa all'angolo è più facile finire una preda.

Spiccai un balzo e in un momento fui sopra di lei, ma Silmë scartò di lato e contrattaccò in modo fulmineo: un altro colpo alla zampa destra.

Ormai facevo fatica a camminare. Il sangue caldo macchiava la mia pelliccia bianca come la neve. Lo sentivo scorrere e gocciolare sul pavimento freddo delle celle.

Sentii un rumore dietro di me. Mi distrassi quel tanto che bastava per lasciare che l'altra lupa mi colpisse ancora. Questa volta alla coscia sinistra.

Caddi sotto il mio stesso peso e tornai in forma elfica. Silmë era davanti a me e sorrideva soddisfatta. Respiravo affannosamente. Ero pronta a morire, ormai non c'era più speranza per me. Vidi Silmë prepararsi a colpire. Avrebbe morso alla gola, decisa a uccidermi.

La vidi avvicinarsi, ma appena prima di mordere emise un suono strozzato.

Guardai meglio. Aveva una spada piantata nella schiena. Silmë si voltò e si avventò sul suo assalitore. Feci un ultimo sforzo. Mi alzai e la colpii con un piccolo pugnale al cuore. Cadde a terra esanime.

Crollai di nuovo a terra. Alzai gli occhi per vedere chi mi avesse salvata. Credevo fosse Akerith.. mi sbagliavo. Lunghi capelli biondi, occhi di un azzurro ghiacciato... Thranduil!

*Angolo dell'autrice *
Ciao a tutti!
Come promesso, ecco il nuovo capitolo! Enjoy e fatemi sapere che ne pensate nei commenti!
Ciauuu!

Sereg o Eledh (Sangue di Elfo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora