You waste your breath while fuckin' with me

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Capitolo undici : You waste your breath while fuckin' with me.

"Il tradimento. Non c'è nulla di più sleale. Nel momento stesso in cui lo farai tradirai te stesso, il tuo amore, i tuoi amici...e anche la tua anima" ~Heaven

Il mattino seguente James si svegliò grazie ai deboli raggi primaverili, l'inverno era ormai finito e con l'inizio della primavera le giornate ad Huntington erano diventate più calde, lunghe e con più turisti per le strade, per lui e i ragazzi si avvicinavano lunghe giornate di prove soprattutto ora che i testi delle canzoni e gli arrangiamenti erano tutti scritti e approvati. Era lunedì, e come ogni lunedì la voglia di alzarsi dal letto era pari a zero, non tanto per la rottura di andare a lavoro o per altro...semplicemente ogni persona sulla faccia della terra aveva un motivo diverso per odiare un po' il lunedì.
Il ragazzo si stiracchiò per poi girarsi sul letto e notare che il lato di Arwen era vuoto, si tirò su appoggiandosi al gomito e con ancora lo sguardo assonnato perlustrò la camera, era da solo.
Si alzò pigramente dal letto venendo attratto dal rumore del getto della doccia aperto, si diresse con passo strascicato in bagno e senza pensarci troppo ci entrò e immediatamente un profumo di vaniglia gli riempì le narici, sorrise guardando la sagoma della ragazza dietro il box doccia e subito dopo ci si avvicinò di soppiatto, più silenzioso di un gatto riuscì ad entrare nella doccia e sorrise felice nel vedere che Arwen era di schiena, le si avvicinò quel tanto che bastava per attaccare il petto e la sua schiena e portarle le braccia intorno alle spalle. La ragazza sobbalzò colta di sorpresa e andò a posare il suo sguardo sulle braccia che l'avevano accolta e quando riconobbe i tatuaggi di Jimmy si rilassò andando ad abbandonarsi contro il suo petto.

-Giorno...-, sussurrò piano il ragazzo andando a baciare il collo della mora che in risposta piegò di lato.

-Già sveglio?-

-Volevo fare una doccia-

-Ma davvero?-

-Mh...si-

La strinse ancora di più a se e le lasciò un bacio sulla guancia prima di mettersi affianco a lei, il box doccia era decisamente grande ed entrambi ci stavano comodamente, inoltre il getto dell'acqua cadeva dal soffitto da degli appositi apparecchi grazie ad un lavoro di idraulica ben studiato e molto particolare. Arwen si perse nei movimenti di Jimmy, mentre si lasciò avvolgere dal getto d'acqua, mentre tirava indietro la testa permettendo all'acqua di bagnargli il viso, mentre passava le sue grandi mani tra i capelli corvini in modo da bagnarli del tutto, quando prese la boccetta di sapone e iniziò ad insaponarsi prima i capelli e poi il corpo. Ogni piccolo movimento le veniva naturale di catturarlo e, in qualche modo, farlo diventare anche un po' suo, si riscoprì di amare davvero quel ragazzo dai capelli corvini e gli occhi cristallini, così tanto da non poterne più fare a meno e sentiva che grazie alla sua presenza sarebbe riuscita a cambiare.
Quando James finì di togliersi la schiuma di dosso Arwen non poté resistere all'impulso di abbracciarlo, e lo fece. Si avvicinò veloce a quel corpo fino a stringerlo forte, come se avesse paura che potesse svanire da un momento all'altro, James colto di sorpresa restò per un attimo immobile e subito dopo allargò le spalle e tirò in fuori il petto, mostrando un chiaro segno di orgoglio da parte di quel gesto. Era orgoglioso di avere quella ragazza. E non vedeva l'ora di poter urlare il suo amore al mondo. Perché tutti dovevano sapere che il grande e indomabile James Owen Sullivan stava con la meravigliosa Arwen Stark.

-Credi che sia troppo presto per un ti amo?-

-Non lo so piccola. Devo ancora convivere con l'idea di averti, una cosa per volta-

-Si, hai ragione, anche per me è strano-

-Devo andare in studio, ti va di accompagnarmi?-

-Si certo-, Jimmy sorrise e le lasciò un bacio appassionato, uno di quelli che tolgono il respiro e Arwen non poté che sorridere felice e rispondere a quel bacio con la stessa passione. Da quanto voleva sentirsi così?
Quando si separarono uscirono entrambi dalla doccia, Jimmy le porse un asciugamano abbastanza lungo nel quale Arwen si strinse e per lui si prese una semplice asciugamano che si legò in vita, il ragazzo camminò tranquillo fino ad arrivare in camera sua e Arwen rimase da sola nel grande bagno, si posizionò davanti allo specchio e iniziò a studiarsi ogni dettaglio del viso con lo sguardo sognante e poco concentrato sulla sua stessa pelle, si passò una mano tra i capelli mossi e lanciò uno sguardo alla camera che veniva riflessa dallo specchio lungo metà parete, riuscì ad intravedere James mentre lanciava sul letto i vestiti che gli sarebbero serviti, comprendevano un paio di boxer grigi, un paio di jeans strappati e una maglietta viola con degli schizzi neri sparsi. Arrossì vedendo il ragazzo abbandonare l'asciugamano sul letto e infilarsi i boxer, ignaro che la ragazza lo stesse osservando senza perdersi un solo movimento.
Era bello.
Era semplicemente divino, la ragazza si chiese se al mondo potesse esistere davvero qualcosa di più bello e spontaneo. Arwen si ritrovò a sorridere, guardando quell'angelo caduto e dannato che era riuscito a strapparle il cuore.

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