But baby don't cry...

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Capitolo sedici : But baby don't cry...

"Io sono qui, dai non piangere. Stringiti a me, più che puoi. Io ti proteggerò, non temere. Non piangere sono qua" ~Tarzan

Nota dell'autore : vi chiedo perdono in anticipo, ma a quanto si può notare dal titolo e dalla citazione sicuramente avrete già capito che sarà un Signor Capitolo.
Preparate i fazzolettini se siete animi sensibili.
Buona lettura.

Non sapeva quanto tempo fosse passato.
Non sapeva da quanto tempo continuava a tenere i lunghi capelli di Arwen in modo che non si sporcassero, la mano era ancora sulla fronte della sua ragazza e la sorreggeva, sentiva quella piccola figura tremare come non mai mentre continuava a rimettere anche l'anima.
Un singhiozzo mal trattenuto scosse ancora di più le spalle ad Arwen che si tirò su piano con la testa pulendosi la bocca con il dorso della mano, si sentiva tremendamente debole e stupida e le girava la testa, andò infatti a posarla sulle gambe di Jimmy, ancora in piedi dietro di lei, a malapena gli arrivava alle ginocchia talmente era accasciata su se stessa.

-Hai bevuto?-, chiese stupidamente Jimmy, pur sapendo che non era fattibile dato che non c'era la minima puzza d'alcol.
La ragazza si limitò a negare con la testa e rimase in silenzio anche mentre cercava di alzarsi in piedi.

-Aspetta ti aiuto...aggrappati dai-

Le circondò i fianchi con le mani e la tirò su di peso ma la ragazza lo scostò subito, barcollò sulle gambe per qualche secondo e quando ritrovò la propria stabilità si mosse verso la vasca da bagno. Aprì il getto d'acqua e lasciò che la vasca si riempisse quasi del tutto mentre delle nuvolette di vapore andavano a riempire il bagno, James non la perdeva per un secondo di vista, aveva paura che potesse cadere o che stesse di nuovo male come poco prima. Continuò a guardarla anche mentre si spogliava, movimenti lenti ma privi di malizia, in altre occasioni non ci avrebbe messo due secondi a prenderla, buttarla nella vasca e fare l'amore con quella meraviglia.
Ma ora no. Ora non poteva far altro che pensare a quanto avrebbe voluto sapere il motivo del suo malore. Magari era una semplice febbre, eppure non era calda.
Arwen entrò nella vasca immergendosi nell'acqua bollente, non le importava di quanto fosse calda, il suo sguardo era perso nel vuoto e le lacrime premevano per uscire, fece appena in tempo a sedersi nella conca della vasca, portarsi le ginocchia al petto e diede il via alle lacrime.
Scendevano silenziose senza che lei facesse nulla per fermarle.
James non l'aveva mai vista tanto fragile, gli faceva una tenerezza immensa e dopo vari ripensamenti decise di starle vicino anche quella volta. Si spogliò velocemente abbandonando i vestiti sul pavimento, vicino a quelli di Arwen, si sporse per spegnere la luce e per lasciare accesi soltanto i piccoli led posti intorno alla vasca, si avvicinò alla schiena della ragazza e fece una leggera pressione per farla scivolare in avanti, Arwen rimase impossibile a quel gesto e Jimmy entrò nella vasca andando a sedersi dietro di lei per poi stringerle le braccia intorno al corpo e avvicinarla a se.
Arwen pianse ancora più forte tentando nuovamente di separarsi da quel contatto ma Jimmy non glielo permise.

-V-Vattene vi-a...-

-Non vado da nessuna parte-

-Lasciami...-J-Jimmy, stammi lontano!-, singhiozzò senza alzare lo sguardo.

-Non ti lascio così, dimmi che ti prende. È successo qualcosa?-

Negò con la testa.

-Ti ho fatto qualcosa?-

-No..-

-Ti hanno fatto qualcosa?-

-No...-

-E allora quale cazzo è il problema?-

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