Watch over you

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Capitolo diciassette : Watch over you

"Le foglie sono per terra, la caduta è arrivata, il cielo blu diventa grigio come il mio amore. Ho cercato di prenderti e renderti completa ma non è stato mai abbastanza, devo andare.
Chi ti salverà quando sarò andato via?
Chi ti proteggerà quando sarò andato via?" ~Watch Over You (Alter Bridge)

-Sono a casa!-, Arwen si chiuse la porta di casa alle spalle e si diresse subito in camera per posare le borse, aveva comprato tantissime cose per la piccola in arrivo e Val ci aveva messo del suo aggiungendo tutine e body di tutti i tipi.
Si tolse le scarpe e i vestiti per potersi mettere comoda, ormai era di quattro mesi e la sua pancia le sembrava una mongolfiera, dalla sua vita si sarebbe immaginata di tutto, anche di vivere sotto un ponte, ma mai di ritrovarsi incinta e insieme al ragazzo della sua vita, che non era niente meno che il batterista degli Avenged Sevenfold.
Munita di una maglia a maniche corte, appartenente a Jimmy, e di un paio di pantaloncini tornò in salotto, non vide James da nessuna parte allora decise di andare in cucina per un bicchiere d'acqua, mentre passava dal corridoio notò con la coda dell'occhio una cartellina azzurrina sbiadita sul divano.
Si avvicino con sguardo interrogativo e prese tra le mani la cartellina, voltandola vide che arrivava dall'ospedale di Huntington e subito sotto c'era il nome di Jimmy.
Un brivido freddo percorse la ragazza, si portò istintivamente una mano sul pancione dato che la bambina aveva scalciato, stava per aprire la cartellina quando il rumore della porta vetrata rimbombò in casa, Arwen fece appena in tempo a posare la cartellina sul tavolino sopra il tappeto e andare in cucina per poi venire raggiunta da Jimmy e Brian, quest'ultimo aveva gli occhi gonfi e rossi come se avesse pianto per ore, ed effettivamente era quello che aveva fatto, mentre Jimmy sforzava un sorriso.

-Ragazzi...va tutto bene?-

-Si, certo. Scusa, non ti abbiamo sentita entrare-, disse Jimmy andando a baciare la sua ragazza cercando di sembrare convincente dato che Brian non riusciva nemmeno a parlare.

-Bri? Sei pallido, sicuro di sentirti bene?-

Jimmy e Brian si scambiarono uno sguardo mentre Gates iniziò a boccheggiare tentandi di inventarsi qualcosa.

-Ehm...si...si è tutto ok è...ehm... è solo... l'allergia...?-

-Si! Si, l'allergia, piange da quando siamo usciti nel giardino, il polline-

-Mh...non me la contate giusta, ma vedrò di credervi. Bri, ti fermi qui a cena?-, sorrise Arwen.

-No, a dire la verità sono stanco e credo che passerò velocemente dallo studio per prendere delle cose. Ci vediamo domani in studio Jimmy, ciao mocciosa-, Brian diede una pacca sulla spalla a James e un bacio sulla tempia ad Arwen dopo averla chiamata con il suo nomignolo, poi uscì di casa senza aggiungere altro.

-Com'è andata oggi?-

-È andata ...voi, avete fatto spese?-

-Si, Val era in fibrillazione per la piccola-

-Immagino-

-James?-

-Mh?-

-Sicuro che vada tutto bene?-

Jimmy si voltò per guardare la sua ragazza e vide uno sguardo preoccupato. Quegli occhi castani e perfetti erano velati dalla preoccupazione e lui si ritrovò bloccato.
"No, non va bene. Sono stato all'ospedale e mi hanno dato cinque mesi. Non vedrò mia figlia nascere e crescere, non potrò mai più toccarti, baciarti, non potrò più andare in tour con i ragazzi e fare gli idioti come se avessimo quindici anni"

-Sto bene, non preoccuparti-, sorrise avvicinandosi ad Arwen e mettendosi in ginocchio davanti alla ragazza, passò le mani sulla pancia e subito dopo sentì un piccolo e leggero colpo.

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