You had my heart, at least for the most part

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Capitolo diciotto : You had my heart, at least for the most part

"Amare significa mettere il bene di un altro prima del tuo. Significa dedicarsi alla persona amata in tutto. Significa desiderare la felicità, solo ed esclusivamente della persona amata. Per sempre." ~Heaven

Passarono un paio di giorni prima che Jimmy potesse tornare a casa, aveva bisogno di riprendersi dell'operazione e secondo i medici era meglio se stava al riposo.
Quel pomeriggio fu Matt ad andarlo a prendere all'ospedale e Jimmy non era mai stato più felice di vederlo, quel posto iniziava davvero a metterlo in ansia e per questo non vedeva l'ora di andarsene.
Matt era stato così premuroso, inoltre, da aver messo in macchina un seggiolino per bambini, quando James lo vide scoppiò a ridere seguito da Matt e passarono i successivi quindici minuti a cercare di capire come si allacciassero le cinture di quell'oggetto infernale.
Gwen si addormentò a metà viaggio, non che avesse fatto molto altro durante quei quattro giorni in ospedale.

-Ho parlato con Val, se vuoi puoi venire a stare da noi per un po', sai per non ritrovarti completamente in balia di una marmocchia da solo-, ridacchiò Matt continuando a guidare con più prudenza del solito.

-Grazie Shads, ma credo di poter sopravvivere-, sorrise Jimmy per poi sporgersi nei sedili posteriori in modo da guardare la figlia, dormiva beata con il ciuccio in bocca.

-Per qualsiasi cosa sai che puoi contare su di noi-

-Certo-

-...Hai intenzione di dirlo ai tuoi?-, chiese Matt a bruciapelo.

-No. So bene che le voci girano in fretta, probabilmente già mezzo mondo è al corrente di cosa sia successo negli ultimi giorni...così come so che molto probabilmente verrò contattato dai miei genitori. Ma se ciò non avverrà io non li cercherò. Non gli farò mai conoscere mia figlia.-

Parole fredde quanto giuste, Matt capiva Jimmy, sapeva che aveva avuto una vita difficile a causa dei suoi genitori, quelli stessi genitori che non si fecero scrupoli a sbatterlo fuori casa all'età di sedici anni. Jimmy non era mai stato un santo, e questo lo sapevano tutti, ma amava la sua famiglia nonostante tutte le botte che aveva preso, fin quando non si ritrovò solo...fuori casa, senza un soldo in tasca, senza un posto dove stare ...l'unica cosa che gli rimaneva erano i suoi migliori amici. Per questo motivo, quella notte, si diresse subito a casa Haner, bussò alla porta terribilmente imbarazzato a causa dell'ora e dei fatti, ad aprirgli fu l'ultima persona che avrebbe voluto vedere, Brian Haner Senior...

"-Ti pare l'ora di venire a disturbare ragazzino?-
-Mi scusi non...ehm...-
-Risparmiami le tue parole e vedi di sparire, mio figlio non ha tempo da perdere con un mascalzone come te!-
-Papà, chi è?-
-Nessuno Brian, torna in camera tua-
-Jimmy! Ma che ci fai qui?-
James non rispose a quella domanda, non lo avrebbe fatto davanti al padre di Brian, si limitò a lanciare uno sguardo supplichevole al suo migliore amico che subito capì che qualcosa non andava, un tuono ruppe il silenzio di quella notte e subito dopo delle goccie di pioggia iniziarono a bagnare l'asfalto.
-Allora non hai sentito? Ti ho detto di sparire! Muoviti prima che chiami la polizia!-
-Tu non chiamerai proprio nessuno papà-, disse Brian sicuro di se mettendosi accanto al padre.
-Vieni dentro Jimmy, ti prenderai qualcosa se stai lì-, allungò la mano verso Jimmy invitandolo ad entrare e il ragazzo dagli occhi di ghiaccio mosse quei pochi passi per entrare in casa. Si sorrisero prima di venire interrotti da Haner Senior.
-Tu mi disgusti! Credi che ci metterei tanto a sbattervi fuori entrambi?!-
-Non sbatteresti mai fuori casa tuo figlio, hai una reputazione troppo alta per rovinartela-, il padre di Brian alzò la mano destra per poi posarla con violenza contro la guancia di Brian, il colpo era stato così forte che il ragazzo voltò anche il viso di lato, quando ripuntò i suoi occhi color cioccolato contro quelli grigi del padre non fece trapelare nessuna emozione, semplicemente si voltò, prese sottobraccio Jimmy e si avviarono sulle scale.
-Sei una delusione, Brian! Sei una vergogna!-, quelle parole cattive e prive di amore paterno arrivarono come un secondo schiaffo a Brian che si limitò a sbattere la porta della camera con forza, per poi invitare Jimmy a sedersi sul letto e fare come se fosse in camera sua.
-Mi dispiace Bri, non volevo che...-
-Non è colpa tua, non preoccuparti. Ma dimmi, che ci fai qui?-
-Mio padre mi ha sbattuto fuori casa...non sapevo dove andare e ...-
-Puoi restare fin quando lo vorrai-
-...Grazie-
-Spero non ti scocci dividere il letto, non abbiamo camere per gli ospiti-
-No, Brian, posso anche dormire sul tappeto non c'è bisogno che ti sacrifichi a dormire per me-
-Il letto e da due piazze, sta zitto e sdraiati. Se mi avessi dato fastidio ti avrei lasciato per strada-"

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