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Rientriamo a scuola con alcuni minuti di anticipo sull'orario fissato e troviamo che la maggior parte dei docenti è già seduta attorno al grande tavolo della sala insegnanti.

Luca, Rebecca ed io prendiamo posto e dopo poco ci raggiunge anche il Dirigente scolastico.

"Buongiorno, professori. Come saprete, ho convocato d'urgenza questo consiglio di classe perché l'improvvisa assenza della professoressa Barbon, egregiamente sostituita dal collega Luca Benetti, che ormai già avrete avuto modo di conoscere..." il dirigente si sofferma volgendo lo sguardo verso il nuovo supplente di matematica, mentre Luca si lascia andare ad un mezzo sorriso, forse per stemperare la tensione del momento.

Noto che alcuni insegnanti gli rivolgono uno sguardo di simpatia; nella professoressa di musica mi sembra di cogliere una certa ammirazione, in quella di arte anche un certo apprezzamento. Sento anche dei brusii di sottofondo mentre intercetto lo sguardo di Micheli che non riesco a definire. Sembra che in qualche modo lo tema, o forse ne sia geloso, e l'atteggiamento che noto è di scherno nei confronti del supplente di matematica.

Torno a fissare il dirigente scolastico che riprende a parlare.

"...l'improvvisa assenza della professoressa Barbon, stavo dicendo, ci pone un piccolo problema organizzativo. Nello specifico, mi riferisco alla gita scolastica programmata per le classi terze. Dobbiamo individuare un altro insegnante che affianchi la professoressa Morellato. Io avrei pensato alla professoressa Moore. Anche se insegna in altri corsi e non conosce bene la classe, sono convinto che possa essere un valido aiuto in questo senso."

Si sentono brusii in sottofondo di condivisione alle parole del dirigente.

Guardo verso Rebecca che mi sembra piuttosto sorpresa.

"Professoressa Moore, posso contare sulla sua disponibilità?" le chiede direttamente e un po' mi stupisco del perché il preside non abbia scelto di informarla in separata sede senza metterla in imbarazzo di fronte a tutti i professori del mio corso.

"Sì certo" gli risponde prontamente Rebecca, troppo velocemente perché non fosse già stata informata della richiesta che le avrebbe fatto.

"Bene. Precisato questo, possiamo passare al secondo punto in discussione" prosegue il dirigente.

Guardo verso Rebecca e muovendo soltanto le labbra, le sussurro:

"Ma tu lo sapevi! Perché non me lo hai detto?"

"Surprise!" mi dice e mi fa l'occhiolino.

"Sei una pazza scatenata" commento a bassa voce per non interferire con le parole del dirigente. Lei ridacchia in modo sommesso.

"Il programma dell'uscita che mi è stato sottoposto è piuttosto interessante. Nello specifico, si tratta di un viaggio di istruzione di cinque giorni con partenza il giorno ventuno aprile e rientro previsto per il giorno venticinque. Il viaggio sarà effettuato con un pullman privato e vedrà coinvolti oltre ai ragazzi della terza F, anche quelli della terza E. Per loro i docenti accompagnatori per loro saranno la professoressa Vettorello e il professor Dawson."

Sono rispettivamente i colleghi di musica e di educazione motoria. La professoressa Vettorello la conosco piuttosto bene, è quella che ho etichettato come "la vecchia cariatide di musica". L'insegnante di ginnastica, invece, lo conosco un po' meno. Se ben ricordo, Mark Dawson è un ragazzo americano, molto carino, con un fisico prestante, sicuramente anche per merito della materia che insegna e penso che non sarà male potersi lustrare un po' gli occhi mentre sarò in gita.

Luca è seduto vicino a me e mi sussurra piano all'orecchio in modo tale da non essere ascoltato dagli altri insegnanti seduti vicini a noi:

"Peccato! Non ti vedrò per cinque giorni!"

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