Passa qualche giorno senza che ci sentiamo. Non voglio mettergli pressione, ma non è questa l'unica ragione per cui non lo chiamo.
Non trovo giusto essere sempre io a fare il primo passo.
Nel tardo pomeriggio di giovedì, un messaggio sul cellulare attira la mia attenzione.
Da: Luca
A: Sara
Ci vediamo per cena?
E' di Luca, evidentemente ha concluso il test di matematica. Sono curiosa di sapere come è andata, come si è trovato con questa prova, ma i dettagli scolastici mi interessano soltanto in minima parte. In realtà, ho voglia di vederlo di nuovo per cercare di riallacciare quel precario filo invisibile che ci unisce, ma che costantemente minaccia di dividerci.
Ho voglia di stare un po' con lui, di passare del tempo con il viso appoggiata sul suo torace assaporando il suo intossicante profumo che provoca irrimediabilmente dipendenza.
Già mi prefiguro l'immagine delle mie dita che si insinuano tra gli spazi della sua camicia, tra un bottone e l'altro o la mia mano che si infila sotto la sua maglietta per risalire sulla sua pelle calda.
Se non potrò appagare la mia mente e la mia sete di risposte, almeno appagherò i miei sensi.
Da: Sara
A: Luca
Sì, certo. Mi piacerebbe cucinare per te. Ti aspetto alle otto
Spero non prenda il mio invito come qualcosa di forzato, ma veramente voglio dimostrargli che non è l'unico bravo in cucina, che anch'io so impegnarmi per prenderlo alla gola. E soprattutto che ho bisogno di un momento più intimo che una serata in pizzeria. Non è il bisogno di sfamarmi la mia priorità in questo momento.
Da: Luca
A: Sara
Ok, alle otto da te
Sono contenta che non abbia rilanciato proponendomi qualcosa che non voglio.
Controllo il frigorifero e considero che potrei improvvisare una cenetta gustosa con quello che ci trovo dentro, ma poi decido di fare una veloce capatina al supermercato per trarre ulteriore ispirazione. Alla fine scelgo un po' di cose sane e impronto un menù per lo più vegetariano.
So che Luca, anche se non lo fa notare, ci tiene parecchio ad avere un'alimentazione sana e la cosa mi fa piacere perché la condivido anch'io anche se qualche volta mi lascio indulgere a qualche dolcetto di troppo.
Infatti, non lo faccio mancare neanche questa sera. Come piatto forte della serata preparo un paio di coppette di tiramisù al caffè, andando sul sicuro, visto che mi riescono piuttosto bene e considerato il successo che hanno avuto la volta precedente.
Quando alle otto Luca suona il campanello e dopo poco gli apro la porta di casa, resto una volta in più incantata mentre esce dall'ascensore e a grandi falcate si avvicina al mio appartamento.
Come sempre, è bello da togliere il fiato e resto con gli occhi incollati a lui mentre gli faccio letteralmente una scansione dalla testa ai piedi.
Ha i capelli pettinati in quel suo modo strano che sembrano quasi arruffati, ma al contempo che gli danno quell'aria così sexy, quasi come se si fosse alzato dal letto dopo un'intensa sessione d'amore, quella barba morbida sul volto che ho imparato ad amare grazie a lui nonostante fino ad un paio di mesi fa, fosse la cosa che più odiavo in un uomo e che, da sola, era capace di farmi propendere per un no anche se il soggetto in questione era piuttosto attraente.
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IL SUPPLENTE (completa)
ChickLitDa ragazza, quando frequentavo le scuole superiori in quell'austero edificio dallo stile vittoriano, avevo sognato per anni che un bel giorno arrivasse in classe un giovane professore attraente, sexy, dal fisico muscoloso. E che magari i suoi occh...