13: Ciò che deve essere svelato

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Incominciamo a camminare, giriamo i tacchi e ci incamminammo verso casa mia.

La testa mi fa male, è come se un ago rovente la avesse attraversata da parte a parte e incandescente e impietoso avesse bruciato tutto, fuso la materia celebrare, strappato le sinapsi genrando dolore e una forte sensazione di "tilt", di disorientamento.

Non capivo nulla, ero stordita e mi reggevo in piedi solo grazie a Jonas che mi teneva. Trascinavo i piedi e più lo facevo, più mi affossavo sulle spalle larghe del biondo.

L'altra volta non era stata tanto forte la sua voce.

Tanto feroce.

Mi appoggio sempre di più a Jonas che non dice nulla, sa che se anche mi chiedesse come sto non gli risponderei.

Mi trascino e cammino.

Camminiamo.

Dopo minuti che parvero ore alzo la testa e vedo la porta di casa mia, Jonas la apre per noi.

Non appena faccio un passo all'interno mia madre, veloce come un fulmine, si precipita da noi

-la prendo io ora- le sento dire preoccupata e dalle braccia di Jonas cado in quelle di mia madre che sono fredde e forti come roccia.

-grazie - è ancora lei rivolta a occhi-di-ghiaccio, scommetto che ha accennato ad un sorriso: lui le sta molto simpatico

- di nulla -

Altri veloci e frenetici passi.

Preoccupazione. La fiuto forte nell'aria, la sento che mi sfiora e ricopre come un manto pesante e scuro.

Nero. La preoccupazione sa di nero.

- Sleepy... -

Papà

La sua voce è solo un sussurro, mi fa quasi spavento.

- ora siamo qui - dice - va tutto bene- la sua voce simula la calma, ne sono certa.

Allora perché non vedo più nulla? Perché gli occhi mi si chiudono?

Nero.

Come la preoccupazione, come la paura che un secondo prima ho percepito.

Sto scivolando nell'oscurità e non capisco perché.

I suoni svaniscono, anche il tatto se ne va. Non sento più nulla.

Assenza.

Dove sono?

Sei con me

Elijah?

Nessuna risposta. Ripeto il suo nome.

Come fai a sapere come mi chiamo?

Come mai mi cerchi solo ora?

Ero imprigionato. Ti ho sentita quando mi sono liberato.
Dove sei ibrido?

Con mamma e papà Elijah. Ma ho un nome lo sai?

Silenzio.

Esitazione.

Elijah?

Non capisco.

Confusione. Rabbia. Dolore.

Elijah?

Urlo il suo nome, ma è inutile. Svanisce, se ne va lentamente e quando scompare tornano i suoni, torna la vista e la percezione del mio e degli altri corpi.

Spalanco gli occhi e prendo un grosso e profondo respiro. I polmoni si riempiono, l'addome va su e poi giù. Ne faccio un altro e poi un altro ancora ed ogni volta sembra la prima.
Mi guardo intorno, vedo i miei genitori e Jonas che mi fissano, siamo in camera mia, sul mio letto. Provo ad alzarmi, ma non ci riesco: la testa vortica, gira in modo inaudito.

- Sleepy - dice mio padre e mi carezza una guancia con una dolcezza infinita - è stato Elijah, vero? -

Io lo guardo e annuisco, non riesco a parlare, ma posso fargli arrivare i miei pensieri e allora io, lui e mia madre incominciamo un discorso muto mentre Jonas ci fissa non capendo più nulla.

Gli passo piano piano ogni singolo pensiero.

Elijah non è cattivo, è mio fratello ed è solo e spaesato. Vuole vedermi senza sapere perché, senza sapere chi sono davvero.

Ha bisogno di me e io di lui.

- tesoro - dice mia madre a voce alta - lui è diverso da te -

La guardo con occhi tristi

Perché non capite?

- Scarlett - ora è mio padre che parla - Elijah è stato cresciuto in modo diverso, è stato deviato. È pericoloso piccola mia - dice e poi aggiunge perentoriamente - devi stargli alla larga -

No. Voi mi dovete delle spiegazioni. Mi nascondete ben altro, lo sento. Lo so.

Vorrei urlare, ma non ci riesco ed è la cosa più frustrante di oggi.

Devo sapere. Vi prego. Ditemi ciò che ancora deve essere svelato.

E con questa preghiera spero mi ascoltino e mi diano maggiori spiegazioni.

Li guardo negli occhi, li fisso e li attraverso, ci scavo dentro e mi trascino come stessi avanzando fra polverose macerie.

Libero tutto il mio dolore e la mia incomprensione. La mia voglia di avere Elijah con me. Di vederlo, parlargli e rassicurarlo.

Faccio del mio meglio e alla fine mio padre apre bocca

- e va bene Sleepy - dice rassegnato - ti dirò tutto quello che so -

Spazio autrice :

Ciao :) scusate il ritardo ma sono molto, molto impegnata! Spero il capitolo vi piaccia e chiedo scusa in anticipo per gli errori, ma scrivo sempre sul tardi e avevo troppa voglia di pubbicare per rileggerlo per bene XD

A presto :)♡

Ps: so che è corto, ma non volevo farvi aspettare troppo!

Hybrid [Completo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora