Monday

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Louis Tomlinson è uno studente nella media in una scuola giapponese. I suoi occhi chiari e il suo corpo tonico lo avevano elevato sopra tanti altri ragazzi come lui, in una scuola che contava più femmine che maschi, è sicuramente più semplice farsi notare, ma non è arrivato troppo in alto nella classifica. Non è popolare nel senso stretto del termine, nonostante fosse all'ultimo anno, e per questo si riteneva fortunato. Non gli era mai interessato piacere alle persone solo grazie al suo aspetto, anzi tende a non andare troppo d'accordo con chi lo giudica più per quello che per altro. In realtà non va d'accordo con nessuno per davvero. Seduto al proprio banco, Louis non può fare a meno che a pensare a questo. La sua aula è al penultimo piano dell'edificio e dalla finestra di fianco a sé può guardare tutto il cortile.

-Se sei un uomo, una ragazza dovrebbe già piacerti anche semplicemente per il suo viso, poi magari per le gambe e infine per il seno, penso... Cos'altro c'è d'amare?-  si interroga con lo sguardo perso durante la lezione, tenendo a mezz'aria la penna. È una giornata di sole stupenda e il cortile scolastico brulica di persone. Fa ruotare distrattamente la penna tra le dita in un gesto abituale, mentre dedica un sorriso a due ragazze che da sotto si sono accorte di lui. Quelle, urlandosi cose come "E' troppo dolce", è chiaro stiano parlando di lui e arrossiscono pure quando si rendono conto che Louis può sentirle.

-E' la natura umana giudicare in base alle apparenze. Non è solo l'uomo ad essere superficiale. Nessuno si interessa delle cose che non può vedere, come il cuore... a queste ragazze non piaccio come persona, anzi, è basato tutto sul mio viso- sbadiglia rumorosamente. Con un ciocco sonoro, una mano si schianta sulla sua testa.

"OW! Questo ha fatto male! Cos'era, Kendall? Perché mi hai colpito?" Squittisce addolorato. Si tiene la testa con entrambe le mani più per proteggersi da altri eventuali colpi"Sei stata tu? Lo hai fatto, non è vero? Non me lo aspettavo!"

"Louis" inizia la ragazza, puntandogli la penna al  viso e avvicinandosi poi con fare minaccioso "È perché stavi facendo cose rudi come sbadigliare rumorosamente! Con una faccia così bella come la tua, non hai ancora capito perché le ragazze con cui stai ti lasciano sempre in un lampo?" lascia cadere la penna in un gesto sconcertato, drammatico come sempre, mentre si sistema i capelli scuri in modo grazioso "è ora che ne prendi coscienza e fai qualcosa al riguardo."

"Si si, ho recepito, grazie." risponde con fare annoiato mentre discosta lo sguardo, poi si lascia affloscia sconsolato. Mettere la fronte a contatto con la superficie fresca del banco gli regala un immediato sollievo.

"Non ascolti mai i consigli che ti vengono dati" viene ripreso bonariamente dall'amica, che non può fare a meno di sorridergli affettuosamente "Se facessi come ti dico, la tua fidanzata si potrebbe addirittura innamorare oggi stesso" gli dice con convinzione appoggiata al davanzale, allungandosi a sbirciare fuori. Kendall si è affezionata a lui con il tempo, però ha sempre dato troppo valore a queste faccende di apparenza. 

"Grazie per il tuo supporto, ma sono già stato scaricato" il sorriso che le dedica non può esprimere meglio lo stato di rassegnazione in cui si trova. 

"...Quando è successo?!"

"Ieri" la sua mano si muove in automatico e scarabocchia sul quaderno infastidito. Cala il silenzio, quindi si costringe a sollevare lo sguardo e con tono sarcastico continua "non ci crederai ma mi ha detto che non sono la persona che pensava che io fossi" Kendall ci rimane di sasso, più seccata che incredula.

"Non te lo ho forse detto un milione di volte?" si passa una mano sul viso in un gesto angosciato che fa sbuffare Louis rumorosamente e gli fa anche alzare gli occhi al cielo. La sua mano scarabocchia furiosamente. La penna è dura contro la carta. Sa che di questo passo si potrebbe addirittura stracciare. Non gli importa granché del quaderno di matematica. 

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