Tuesday A.M

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C'è un gran silenzio che avvolge casa Styles. I pavimenti lucidi riflettono l'oscurità. Giusto all'esterno qualche luce è accesa a illuminare le arcate alte di un portico. Una suoneria riverbera tra le stanze vuote e disturba il sonno di Harry. Apre solo un occhio non riuscendo ancora a connettere. Il suo cellulare squilla imperterrito dal comodino dove lo aveva abbandonato la notte prima. Harry è costretto a scostarsi dal suo cuscino soffice.

-Questa suoneria...è Lou?-  si sfrega gli occhi e sbadiglia un'ultima volta prima di affrettarsi a rispondere. La chiamata viene interrotta una volta raggiunto il dispositivo. Aveva aspettato troppo tempo. Smanetta un po' e controlla la segreteria. Un messaggio da Louise.

Louise una volta lo aveva disturbato da una lettura pomeridiana, era stato costretto a posare il libro e prestarle attenzione quando gli venne sussurrato "Mi piaci". Quella ragazza è sempre stato uno spirito libero. Si ricorda di come gli tappò la bocca con la rivista, sedendosi a fianco a lui sul divano. Si ricorda di quanto fosse nervoso. Si ricorda dello sguardo da predatore. Lou è sempre stata il tipo di ragazza che fa sempre come le pare.


"Ridammela. Fare ancora scherzi del genere. Se mio fratello ti vedesse così, fraintenderebbe sicuramente"  più lei si fa vicina più lui si allontana a disagio. Nonostante le sue parole sono state ammorbidite per non suonare troppo severe e scortesi, la sua espressione non può fare a meno di indurirsi.

"Fraintendere?" ripete lei fingendo di non capire,  butta la rivista ai loro piedi e lo bacia di slancio. Harry si allontana immediatamente frapponendo un braccio a loro con il quale la scaccia via. Un rossore si diffonde sulle sue guance. Non pensava si sarebbero ritrovati in una situazione del genere un giorno.

"Mollare Liam è un gioco da ragazzi" gli sorride dolcemente spingendo di più la mano sul suo petto per farlo tornare steso sotto di lei. Lo guarda con occhi luminosi e Harry non oppone più resistenza. Si avvicina a lui per sussurrargli all'orecchio. "Hey, ti piaccio, non è vero?"

Nonostante sia la fidanzata di suo fratello, la mano freme all'idea di poterla toccare. Strizza gli occhi sopraffatto. Quando Lou si allontana da lui e lo guarda così innocentemente, si lascia andare all'istinto e le accarezza i capelli biondi. Glieli sposta dietro l'orecchio prima di sfiorarle delicatamente la guancia. Si baciano di nuovo. Un braccio di Harry a cingerle la vita e le mani di lei a stringerli la maglietta.


Un messaggio in arrivo lo salva dai ricordi. Resta a fissare il cellulare ancora indeciso sul da farsi. Riprende a squillare. Che fosse prima che si frequentassero o durante o, addirittura, dopo che si lasciarono, il suo atteggiamento non è mai cambiato. Accetta la chiamata e si poggia il cellulare all'orecchio chiudendo gli occhi.

"Perché non hai risposto la prima volta?" urla lei dall'altro capo del telefono.

"Mi domandavo che cosa ti avesse spinto a chiamarmi..."

"Prendi la macchina e vieni qui a Sakuragicho, subito!" dai rumori che riusciva a sentire Harry, si doveva trovare fuori all'aperto. Pur essendo le cinque passate, non stava ancora albeggiando. Si poggia alla persiana dietro di lui, mentre rifiuta la sua richiesta.

"Perché no? Non capisco."

"Ieri ero single, quindi andava bene, ma non lo sono più oggi. Non ti incontrerò da solo."

"Ancora? Tanto vi lascerete fra una settimana comunque vada." il suo tono è duro. Gelosia. 

"Sto per mettere giù" la avverte il riccio.

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