Sartuday 03

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Harry cammina per le strade a passo lento. È agitato. Non può fare a meno di preoccuparsi. Sbuffa nuovamente divorato dall'ansia. Chiude il telefono quando Louis non risponde all'ennesima chiamata. Sta vagabondando in giro sperando di rincontrarlo. Vuole solo sistemare la faccenda.
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Se non risponde questa volta...vado a casa!- richiama il numero. È sul punto di mettere giù di nuovo quando percepisce dei rumori dall'altro capo e riporta il telefono all'orecchio. Ha risposto.

"Dici talmente tante volte che sono un masochista che ho iniziato a pensarlo pure io" dice sorridendo finalmente facendo ridere lievemente il ragazzo dall'altra parte "Dove sei?"

"Tu sei così con tutti? Lo sei?" la voce di Louis è resa roca dal dispiacere e il bruno non capisce il suo punto "Per me è abbastanza strano che qualcuno riesca a chiudere con qualcun altro così facilmente ogni settimana, in realtà è assurda questa cosa, nonostante ciò mi son sempre chiesto perché nessuna ragazza parlasse male di te...quale tecnica hai usato? Ci ho sempre pensato su... e penso di averlo capito... Tu fai sentire le persone davvero bene o anche di più... tu sei davvero accomodante, lo sei" Harry si ricorda di quando Louise aveva detto una frase simile mentre si coccolavano sul letto.

"Non faccio fatica a crederlo...ma tu mi hai lasciato così all'improvviso" risponde a tono Harry, fermo ad un incrocio.

"Beh, ero infastidito. La testa mi stava esplodendo, perché continuavo a non capire certe cose" sbotta Louis. Harry viene trafitto da quella frase mentre sale una rampa di scale. Il moro sente la voce del ragazzo e, arrivato in cima, lo vede. Appoggiato al cornicione. Mette giù il telefono, quando nota che da quel punto Louis aveva visto tutto il percorso che aveva compiuto da casa sua.
"Ero infastidito da me stesso e nonostante ciò mi sono domandato cosa avrei dovuto fare"

"Riguardo a cosa?" Louis gli sorride triste.

"I soliti ragionamenti pieni di "ma" o "se solo se" o "dopo tutto", pensare a roba del genere mi incasina"

"Louis? Cosa stai dicendo?" Harry vuole che arrivi ad un punto, che gli dica le cose come stanno.

"Ho capito, che cose del genere non fanno per me, da qualche parte dentro di me, ho pensato che se la prossima settimana avresti voluto stare con me, io l'avrei capito. I biglietti dell'anteprima dammeli!" allunga la mano verso Harry.
Il moro di fronte a lui non sa cosa pensare, ma glieli porge ubbidiente. Nemmeno lui vuole che finisca, ma le intenzioni del più grande non riesce a capirle. Il castano lascia scorrere gli occhi sulle scritte colorate del pass e poi lo strappa sotto i suoi occhi in tanti pezzettini. Li getta da quel luogo sopraelevato abbandonandoli al vento.
"Starei bene solo se lavorassi duramente per avvicinarmi a te pian piano, di nuovo... Ho deciso che questi biglietti non servivano più" detto ciò lo supera.

"A domani, Harry"

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