Seven Days

Saturday 02

I due ragazzi decidono di noleggiare un dvd per occupare il tempo. Consegnano alla cassa il film e Louis paga, approfittando del fatto che Harry si distrae. Nell'atto di prendere fuori il portafoglio, quest'ultimo ha preso tra le mani il pass per l'anteprima che ieri si era ficcato in tasca. Sta ripensando alle parole dette dal compagno il pomeriggio prima. La voce del castano lo risveglia.

"Fatto!" gli sventola davanti il film "Che succede? Per il film? Per questo ti stai preoccupando?" chiede Louis con il viso magro leggermente chinato a leggerko meglio, poggiando il sacchetto tra collo e spalla. Harry non può fare a meno di scoppiare a ridere, quell'espressione gli ricorda tanto quella di un gatto. "Non ridere, vabbeh non importa" lo riprende scherzosamente Louis facendo addolcire lo sguardo che gli viene dedicato.

-Arrabbiarsi... ridere...essere felice...- era da un po' che non faceva queste cose, pensa il bruno. Era da un po', infatti, che Harry si sentiva spento. Louis lo guida per le strade e lui non fa altro che godersi il panorama e l'aria calda.

"Casa mia è subito dopo questa" viene avvertito dall'altro ma è rimasto a bocca aperta, si vede tutta la città da quel punto e il castano lo aspetta paziente. Lo capisce.

"E' un bel posto in cui abitare... è anche vicino alla stazione" commenta Harry, ricordandosi come l'altro avesse reagito alla sua abitazione.

"Ah ti avverto casa mia è normale non come la tua" dice il castano con un sorriso divertito che gli illumina gli occhi chiari, facendo ridere allegramente anche il minore. Fa così lo stupido eppure sono sempre sulla stessa lunghezza d'onda.

-Come posso averlo invitato? E' tutto così complicato- si ritrova a pensare il maggiore, rincuorandosi un po' nel vedere negli occhi verdi il riflesso di quel passaggio urbano.

"Sono a casa!" urla il maggiore entrando in casa dopo aver tenuto la porta aperta per il suo ragazzo. Gli da le ciabatte e adora il modo in cui Harry sembri così impacciato.

"Lou sei tornato!" dice una bambina dagli stessi occhi cerulei di Louis "Mamma è andata da papà, stavo uscendo anch'io" Louis si era piegato a togliersi le scarpe e Harry guardava lui indeciso sul da fare.

"Avanti" lo incoraggia il maggiore, accompagna anche le sue parole con un gesto delle mani.

"Ciao" saluta quindi la sorellina di Louis, le rivolge un sorriso grazioso. È così simile a Louis che il riccio la adora già. La nota arrossire e cuocersi metaforicamente. Il maggiore dei tre non la biasima nemmeno, che dire, Harry fa lo stesso effetto a tutti. Però non si lascia scappare l'occasione e le tira uno schiaffo leggero sulla nuca. Urla infastidita contro il fratello.

"Va bene se guardo casa io, giusto? Vai ovunque tu voglia" la caccia Louis tranquillamente sotto lo sguardo attonito di Harry. Lui ha un fratello più grande, ma non ha memoria si battibecchi del genere.

"Mi hai colpito.." dice lei offesa mentre i ragazzi si dirigono verso camera di Louis sorpassandola.

"E' per amore" afferma il fratello facendole una linguaccia e Harry le dedica un sorriso per rincuorarla. Ovviamente lei rimane folgorata.

"Che carina." Afferma il bruno chiudendo la porta alle sue spalle, come Louis gli ha chiesto.

"Cosa? Chi? Dove?" chiede Louis dopo essersi levato l'enorme giacca che lo copriva, rimanendo con una semplice maglia che gli fascia perfettamente i fianchi. Harry la nota quella differenza e ringrazia quella maglietta di esistere.

"È tua sorella minore giusto?" chiede senza perdere il sorriso. Gli occhi sono curiosi e luminosi. Ripensa anche a quella telefonata di qualche giorno prima "Avete il viso molto simile quindi.." Louis si occupa di accendere il lettore dvd. Mugolando un verso affermativo.