Chapter 26.

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~Canzone per il capitolo: "Stronger than I was" di Eminem. (La trovo bellissima e l'ho ascoltata mentre scrivevo il capitolo, spero vi piaccia).

***

Un mese. Un mese era passato da quando Cameron era sparito, un mese e nessuna traccia di quel coglione che mi ostinavo a portare nei pensieri. Un mese fatto di finti sorrisi, di sguardi vuoti, di cuscini bagnati dalle lacrime e neri per i resudui di trucco che colavano con esse. Trenta giorni passati a sperare di rivederlo, di sentire la sua voce, di sapere almeno che fine avesse fatto, con chi fosse, di capire perché se ne fosse andato da me. Ore, le interminabili ore che provavo a spendere in modo diverso, per non pensarlo, ma la minima cosa me lo riportava alla mente. Taylor e io uscivamo insieme da tre settimane ormai.. tutti lo avevano accettato, nessuno aveva mosso obiezioni.. forse per compassione nei miei confronti.

Con Taylor un po' fingevo di star bene, continuavo a ripetergli che mi importava di lui ora, che Cameron apparteneva al passato.
Lui forse non ci credeva, ma pur di restarmi accanto e cercare di alleviare la mia sofferenza, se lo faceva andar bene così il nostro rapporto: lui che voleva me, io che volevo un altro.

Presi il cellulare e come ogni pomeriggio nell'ultimo mese,dopo aver finito di studiare per le interrogazioni finali, composi il numero dei miei amici per organizzare un'uscita.

Sabrina era rimasta qui con me ed era entusiasta all'idea di uscire, Rebecca era in vacanza con i suoi per ancora un'altra settimana, Sam e gli altri ragazzi accettarono volentieri.
Era raro che io volessi uscire di mia spontanea volontà, ma quel pomeriggio il peso sul cuore era diventato insostenibile e avevo bisogno di staccare la spina per qualche ora.
La destinazione era il centro commerciale: ci sembrava l'idea migliore, avremmo fatto shopping, fatto le sceme nei camerini facendo tremila foto ad outfit diversi per poi non comprare nulla, avremmo preso qualcosa da mangiare. Insomma, avrei avuto dei diversivi, delle vie di fuga dai miei pensieri.

"Dani, sei pronta? Sono tutti qui giù, dobbiamo andare" disse sabrina entrando nella mia camera.

Io mi limitai ad annuire, prendere la mia borsa e uscire dalla mia camera seguita dalla mia migliore amica.

"Chi si rivede!" Urlò Espinosa
"Non ti sei fatta vedere per un bel po' eh?" Disse con tono di rimprovero Nash.
Avevano ragione, per un paio di settimane ero completamente sparita dai loro radar.

"Potete perdonarmi?" Chiesi con la voce da bambina e gli occhi dolci.

"Certo che si! Fatti abbracciare" disse Nash stringendomi forte.

"Io non merito nessun abbraccio?" Si finse offeso Espinosa e abbracciai anche lui.

"Ciao tesoro" disse Taylor dandomi un piccolo e innocente bacio.

"Ora andiamo, forza, basta smancerie" interruppe Sam.

***
"Okay ragazze, trovate almeno due completi strafighi, ci vediamo ai camerini tra 10 minuti e entriamo tutte e tre a provare le cose! Faremo 3000 foto!" Disse emozionata Sam.

"Taylor, vieni con me a scegliere?" Chiesi io al dolce ragazzo alla mia destra.

"Certo piccola, andiamo." mi diede la mano e cominciammo a girovagare per il grande negozio di H&M.

"Secondo me, quella maglia corta ti starebbe benissimo." Disse indicando una top nero ricamato su uno stand alla mia sinistra.

"Magari ci abbino quel pantaloncino grigio metallizzato! È stupendo." Dissi io, entusiasta per aver trovato finalmente qualcosa di decente.

Dopo poco trovai anche un vestitino rosa cipria, scollato dietro la schiena: molto semplice, ma d'effetto.

Ci ritrovammo davanti ai camerini come da programma e cominciammo la nostra sfilata di moda e facemmo tante di quelle foto che un solo album fotografico non sarebbe bastato.

Quel pomeriggio risi di gusto, come non ridevo da settimane. Le amicizie, quelle vere, erano la giusta medicina per un cuore spezzato.

"Ho portato una vecchia polaroid, che ne dite di farne una alla vecchia maniera così la appendo in camera?" Chiesi io e le vidi annuire. "Tay, ci fai una foto?" Chiesi io entusiasta.

Ed in poco tempo, avevo il ricordo di quel primo attimo di felicità tra le mie mani. La prova evidente che potevo farcela era lì, stampata su carta fotografica e l'avrei tenuta per sempre.

"E comunque, se proprio vogliamo dirlo, eri la più sexy lì in mezzo. Spero che prenderai quel vestitino rosa cipria, era davvero stupendo addosso a te..anche se ti preferirei senza" disse al mio orecchio Taylor, facendomi arrossire.
Erano giorni la situazione tra di noi si era fatta più piccante, ma non ci eravamo spinti tanto oltre. Volevo aspettare il ragazzo giusto.

"Piccioncini, andiamo a mangiare? Ho fame.." ci interruppe Nash, guardando in malo modo Taylor.

Lui era quello che meno accettava la situazione tra me e Taylor, lo capivo, d'altronde era il migliore amico di Cameron, ma per il mio bene avrebbe dovuto accettarlo.

"Dani, posso parlarti?" Mi chiese Nash appena arrivati sotto casa mia.

"Certo, entra in casa con Sabrina, io saluto un attimo Taylor." dissi.

Dopo un paio di baci e qualche smanceria entrai di nuovo in casa, trovando Nash in piedi, con un'espressione seria.

"Cos'è successo?" Chiesi io al ragazzo davanti a me.

"Davvero? Taylor? Con tutte le persone di questo mondo proprio lui? Cazzo, Danielle!" Sbraitò lui, andando avanti e indietro per il salotto.

"Tu non capisci" mi limitai a dire.

"Capisco, capisco tutto quel che vuoi, il dolore, la solitudine. Ma Taylor è uno dei migliori amici di Cam, non puoi fargli questo!" Riprese ad urlare sull'ultima frase.
"Solitudine? Aspetta, credi che io stia con Taylor per fare un dispetto a Cam? Davvero?" Chiesi io sconcertata.

"Per forza! Non vedo altri motivi validi. Sai cosa? A questo punto ti meriti ogni cosa che ti ha fatto, ogni singola cosa! Capisco perché è andato via da te, tu.." non ebbe il tempo di finire la frase, la mia mano si scagliò pesante contro la sua faccia, al punto da fargliela girare e diventare livida.

"Vai fuori" urlai.

"Ho esagerato, perdonami, mi state mandando al manicomio" provò a giustificarsi massaggiandosi una guancia.

"Nash, ti ho detto di portare te e il tuo moralismo del cazzo fuori di qui." Vidi che esitava "Ora!" Urlai esasperata.

Comparve Sabrina, venendo in mio soccorso.

"Nash, meglio che tu vada." Disse lei, cercando di restare calma.

"Perdonami, Danielle, sono state le parole di Cam ad influenzarmi.. Ti voglio bene, ma capiscimi.." disse lui prima di andare via.

"Wow Danielle, lo schiaffo era necessario?" Chiese sabrina ridendo.

"Sì, decisamente. Essere troppo buoni non paga mai. È tempo di cacciare le palle." Affermai agguerrita.

Tornai in camera e cominciai a pensare a tutto ciò che era successo.
Cameron: Lui sapeva..E secondo lui io meritavo di essere stata abbandonata e di soffrire così tanto. Il mio odio per quel figlio di puttana crebbe a dismisura nel giro di pochi minuti.

Ora restava solo una domanda, chi era stato a dirglielo?

Spazio autrice
Bene bene, Salve!
Come va la vostra estate?
La mia tra il lavoro e la palestra è piena di impegni.
Ecco un nuovo capitolo, il nostro Cam non è presente ma presto tornerà a sconvolgere la situazione (eheheh).
Stay tuned! Votate e commentate. Aiutatemi a far conoscere la storia magari.
Vi mando un bacio, vi adoro.
♤♡




Make A Wish.|| Cameron Dallas. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora