Chapter 7.

697 122 17
                                    

A volte basta poco o nulla per sentirsi soddisfatti, sazi. Bastano poche persone fidate, una sana dose di risate e la canzone giusta.
A volte per sentirsi pieni bastano le passioni, basta una squadra che ti faccia sentire parte integrante di un qualcosa, basta un pallone, l'adrenalina.

Ecco come mi sentivo in quella serata, ecco come mi sentivo su quel campo di pallavolo.
Facevo quello sport da circa tre anni ed erano cominciate le trasferte, le partire serie, l'ansia, la paura di sbagliare.
Non ero pessima, per la squadra in cui mi trovavo ero piuttosto brava a dirla tutta e la sensazione di pienezza che mi dava quel campo era un qualcosa di fenomenale, un qualcosa che squarciava la monotonia, che allontanava i pensieri peggiori.

Pensieri come quel messaggio.
Quello di Cameron, di due sere fa, a cui avevo risposto un "fatti una vita." ed eravamo ancora a litigare, cioè: lui provava a spiegare e io lo mandavo gentilmente, come sempre d'altronde, a cagare.
Io ero sempre stata diffidente, avevo scelto per una volta di fidarmi e lui mi aveva fatto subito pentire della mia scelta.

Tornai a concentrarmi sulla partita: il primo set era nostro e il secondo lo stavamo giocando proprio in quel momento, mentre ero assorta nei miei pensieri.
Andai in battuta, mi piegai leggermente di lato e strinsi poco gentilmente la mia coda di cavallo, in testa le parole di ieri dell'allenatore:" alzala di più, in modo da poter girare il braccio con più attenzione e dare più forza alla schiacciata." e così feci:
Il braccio sinistro teso in avanti con la palla in mano, schiena leggermente curvata per assecondare le ginocchia piegate, lanciai la palla in aria, acquistai più forza possibile con il destro e colpì la palla con più forza del solito. Dopo un paio di altre battute, il set era concluso: 25 a 21 per noi. La squadra era in delirio, io ero tre metri sopra al cielo.

Notai poi tra il pubblico un volto conosciuto: Cameron.
E persi un battito quando lo vidi velocizzare il passo per raggiungermi.

"Cambiati in fretta, ti aspetto fuori. Ti voglio portare in un posto."

Era serio, credeva realmente che lo avrei assecondato.

"No, Cameron, non verrò con te in nessun posto." Risi in modo nervoso, in modo stizzito.

"O ti muovi a cambiarti o ti carico di peso e ti ci porto così." nel suo tono nessun cenno di scherzo, nessun segno di ironia. Nulla, al di fuori della serietà.

Vedendo che io continuavo a desistere, mi sentii all'improvviso sollevata da terra e mi ritrovai con il busto compresso sulla spalla destra di Cameron.

"Lasciami, subito." Cominciai incazzata per poi finire a ridere dell'ilarità della situazione e lui cominciò a ridere con me.
"Se prometti di fare la brava ti lascio" rise e dopo avergli promesso di non andarmene, mi mise giù.
Poi mi diede la mano e, inutile dirlo, volevo morire.

Arrivammo davanti ad un edificio abbandonato, un vecchio hotel chiuso in seguito ad un terremoto poiché non era antisismico ed era pericoloso, salimmo le scale e arrivammo sul tetto, lui non lasciò nemmeno un secondo la mia mano.

Le mie dita incastrate alle sue creavano un puzzle perfetto, questa era l'unica cosa che fui in grado di pensare.

Arrivammo su questo grande edificio, era ad un'altezza assurda ma non m'importava, lo spettacolo era mozzafiato: tutte le piccole luci che illuminavano la bellissima città, le persone che sembravano puntini minuscoli, le macchine che sfrecciavano e sembravano volare sull'asfalto.

"Sai, non volevo ferirti l'altro giorno, assolutamente. Avevo detto quella cosa perché volevo che sapessi com'erano andate le cose, perché con te non volevo comiciare con delle bugie, volevo che capissi che io non scherzo affatto. Sono felice di aver ballato con te, non sei stata solo un bacio, non sei stata solo una delle tante, altrimenti non ti avrei tartassata di chiamate e messaggi come se fossi uno stalker." Rise "ad ogni modo, capisco che tu ce l'abbia con me, ma di Rebecca non potrebbe importarmene di meno. È te che voglio."

Make A Wish.|| Cameron Dallas. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora