Il ritorno di Kinnen

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Una costruzione tozza, avente delle torri basse ma resistenti, con le abitazioni popolari all'interno delle sue mura: Kinnen Alabard stava ammirando la sua città natale Castel Elmo.
Era passato un mese dall'ultima volta che l'uomo aveva potuto osservare la sua residenza.
Era partito per Castel Magmatico per negoziare con i Reinhards, ma adesso stava tornando a casa.
Nel suo seguito, erano presenti anche Mars - che avrebbe dovuto sposare sua figlia - e le guardie del corpo del giovane.
Kinnen odiava l'idea di diventare parente dei Reinhards, ma doveva autorizzare il matrimonio per il bene di Lenen.
Il viaggio di ritorno era stato abbastanza tranquillo, nonostante le continue liti tra Rudy e il capo della guardia di Mars: una donna trentenne di nome Elsa De Greyn.
Raggiunta la porta della città, Kinnen venne subito riconosciuto dai soldati di guardia che lo fecero entrare immediatamente.
Per le strade, tutti i popolani guardavano i Reinhards con disgusto.
La tensione era molto alta: due uomini si avvicinarono a Mars, insultandolo e aggredendolo verbalmente.
Il giovane allora proclamò:-"La mia famiglia ha commesso crimini orribili contro la gente di Lenen, ma sono qua per distruggere i pregiudizi.
Io non sono simile a mio nonno Goutten Reinhards che portò il terrore per le strade di questa città: sono Mars figlio di Torren. In qualità di futuro lord vi chiedo umilmente scusa.
Concederò a ogni uomo della città una moneta d'oro in segno del pentimento della mia famiglia."-.
Appena concluso il discorso, le grida di assenso del popolo divamparono.
Kinnen si stupì di quanto fosse facile essere amati da persone che cinque minuti prima ti volevano giustiziare.
Finendo di riflettere, Lord Alabard si girò a guardare Mars e vide che era ricambiato: il ragazzo lo fissava con i suoi occhi di un viola innaturale. Dopo essersi smagnetizzato dalla morsa dello sguardo del giovane Reinhards, Kinnen notò che il giovane aveva un sorriso soddisfatto.
Mars era così attento a mostrare a Lord Alabard il suo ghigno che non si accorse che un uomo in armatura aveva sguainato la spada a pochi metri dal ragazzo.
L'individuo misterioso uccise un soldato dei Reinhards e con una spallata atterrò Elsa e un'altra guardia di Mars.Quest'ultimo in preda al panico cercò di scappare col suo cavallo ma l'uomo tranciò uno zoccolo all'equino.
L'animale che aveva già iniziato a muoversi cadde al suolo nitrendo; il suo corpo strusciò contro la dura pietra della strada, lasciando una striscia di sangue.
Mars era incastrato sotto la bestia e lo sconosciuto si stava avvicinando.
Kinnen si mise davanti all'uomo e sguainò la sua spada dall'elsa d'oro. Il lord tirò un fendente ma l'individuo in armatura schivò il colpo involontariamente: si era inchinato davanti a Kinnen, il suo signore.
L'uomo sconosciuto venne identificato da Lord Alabard: era uno dei soldati più fedeli del nobile.
Il suo nome era Ambel, era un ragazzo di vent'anni, un abile soldato nonostante la giovane età.
Ambel spiegò con aria fiera ma di profonda sottomissione a Kinnen:-"Perdono mio lord, ma non mi pento di quello che stavo per fare poiché i Reinhards sono dei barbari.
Quei mostri hanno ucciso i miei genitori e sgozzato mio fratello maggiore davanti a me. Mi hanno risparmiato per farmi soffrire, ero il più piccolo: colui che teoricamente sarebbe sopravvissuto di più e dunque quello che avrebbe ricordato di più la paura dei giorni della guerra del trono.
Adesso le chiedo umilmente di lasciarmi passare per poter sgozzare quella feccia sotto il cavallo e porre pace alle anime di mio padre, mia madre e mio fratello. Tutti i cittadini di Castel Elmo vorrebbero punire quegli uomini senza virtù, ma solo a me non importa dei soldi offerti dal Reinhards e soprattutto non mi interessa la mia vita!"-.
-"Bene, non ti importa della tua inutile esistenza, volevi qualcuno sgozzato, eccoti servito."- dopo aver parlato, Elsa De Greyn mise la sua fredda lama sul collo di Ambel e lentamente, gli tagliò la gola.
L'uomo urlò. Era quello che Elsa voleva sentire: grida di colui che aveva osato atterrarla.
Davanti agli occhi sbigottiti di Kinnen, dal collo di Ambel uscì un fiume di sangue.
Il liquido dilagò per la strada come erano dilagate le ipocrite grida di gioia del popolo.

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