Eren's POV
Mi chiedo se Levi non sia stato un po' troppo brutale con Mikasa.
Mi rendo conto che lei sia stata pressante oggi, come in tutto il corso della mia vita, da quando ne è entrata a far parte, però credo che la reazione di Levi sia stata smisurata rispetto ai 'danni' subiti a causa di mia cugina.
Comunque, nonostante i miei ragionamenti da buon samaritano, c'è ben poco da fare ora, dopo che lei è scappata e il padrone di casa ha chiuso la porta per l'ennesima volta.
-Eren, te l'ho detto che era la cosa giusta-
-Non ho detto niente-
-L'ho vista la faccia che hai fatto-
Si avvicina, invadendo il mio spazio vitale e poggiando le sue labbra sulle mie, con una tale delicatezza che sembra impossibile pensare sia la stessa persona di questa notte.
-Senti... Eren, io sto capendo ben poco di questa situazione... E non so minimamente cosa fare-
-Credi che io ci stia capendo qualcosa?-Levi's POV
È come se un giorno mi svegliassi in un mondo parallelo, con persone che non conosco, rendendomi conto che tutto ciò che è accaduto è stato causato dalla mia incuranza.
In qualche modo vorrei farmi perdonare da Eren per averlo tirato dentro a questo 'tunnel' senza fine e senza ragioni
-Eren-
-Sì?-
-Hai fame?-
-Non molta-
Sento un violento brontolio provenire dal suo stomaco e, girandomi verso il tavolo, comincio a ridere, poi mi rigiro e guardo il giovane (apparentemente più alto di me) che ho davanti.
-Se hai fame devi dirmelo, se no poi, una volta morto, accuseranno me per non averti nutrito-
Riscoppio a ridere e, con fare noncurante, mi avvicino al frigo e passo uno sguardo veloce al suo contenuto.
Poi passo alla dispensa, apro le due ante e osservo le diverse scatolette di ramen instantaneo, poi, con stupore, noto che in fondo al mobile è posizionata una scatola; sperando nel profondo del mio cuore che sia una scatola contenente del miso o qualcosa di utile per il pranzo, spingo la scatola, con fatica, verso di me;
Niente cibo o cose del genere, ciò che è scritto sulla scatola mi comunica in modo ben chiaro il suo contenuto.
"Soldi x festa Petra"
Un misto di tristezza ed inquietudine riempiono ogni antro del mio corpo, facendomi crollare sulla sedia posta proprio dietro di me.
Petra, una ragazza che viveva qui vicino, era diventata nostra amica il giorno di Natale, quando litigò con la sua famiglia per qualche a me sconosciuta ragione.
Ci aveva visti camminare per strada diverse volte e forse aveva pensato che fossimo persone aperte mentalmente, così, dopo aver trovato il nostro citofono all'entrata, venne a bussare alla nostra porta.
Fu Erwin ad aprire ed accogliere la ragazza in lacrime nel nostro appartamento; la fece sedere, mentre io, duro come sono in queste situazioni, non l'avrei neanche fatta entrare.
Parlammo di quali cose la turbassero, per quale ragione non fosse a casa a festeggiare con i suoi amici o i suoi parenti, ma lei non volle mai rivelarci la ragione del suo pianto.
Rimase qualche giorno, poi tornò a casa, venendo a trovarci ogni giorno per dirci come stavano andando le cose; divenne così tanto dipendente dalla nostra presenza a tal punto da convincerci ad organizzare una festa per parlare con i suoi genitori e far tornare tutto liscio come l'olio, ci sentivamo come dei "salvatori" e lo facevamo solo per noi stessi, non pensando che quella di cui ci stavamo prendendo cura non era una bambola, ma una ragazza che aveva bisogno dell'aiuto di assistenti sociali, non di un ragioniere ed un poliziotto.
La festa si sarebbe svolta il 28 Gennaio, mancavano solo 2 settimane e, in preda all'euforia, io ed Erwin non avevamo ancora speso un centesimo dei risparmi accumulati.
Il giorno 15 Gennaio la giovane Petra Ral salì le scale del nostro condominio, si fermò al nostro pianerottolo, ma non bussò, non salutò, non fece alcun cenno per avvertirci della sua presenza, continuò a salire per altri 4 piani, fino ad arrivare al tetto.
Non so cosa sia accaduto al legame tra lei e la sua famiglia, non so cosa avesse in programma di dire ai suoi parenti, non so successe quel giorno di tanto straziante, ciò che conosco, però, è che la giovane Petra provò a volare dal tetto del palazzo, forse per raggiungere un luogo dove potersi sentire al sicuro, protetta dall'odio dei suoi genitori, dagli insulti dei suoi "amici" e, magari, anche dal suo stesso segreto, che la spinse a togliersi la vita.EHY CIAO
Non voglio rovinarvi il momento boh della storia, però volevo tipo molto scusarmi per non aver postato per un esageratamente lungo periodo di tempo.
Come sapete (e avrete visto) ho avuto problemi con Wattpad, difatti mi ha eliminato alcuni capitoli di una mia scarsa rubrica di curiosità.
Comunque
Ragashuoli scusatemi per l'eruri non-più-canon, ma io, come leggera shippatrice dell'alto ed il basso, il biondo ed il moro, dovevo metterci quel tocco che differenzia una ff ereri dall'altra.
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e perdono l'albero per averlo sostituito col cemento <3
P.s. Scusate per eventuali errori
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Leave Me Alone (Ereri)
FanfictionEd essa ripeteva a se stessa nel suo piccolo mondo: "Li shippo, perché non farli scopare"