Chapter 1

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Sophia's POV

Mi sveglio verso le 7:30 e fisso la mano posata sul cuscino.
Sbadiglio come se non ci fosse un domani e inizio ad alzare il busto.
Mi guardo intorno focalizzando bene la stanza.
Incalzo i miei piedi freddi nelle ciabatte e mi dirigo verso la cucina.
Nuovo giorno, primo giorno di università.

Chissà cosa mi aspetta studiare, fare nuove amicizie o incontrare professori strani. Penso tra me e me.

Sono alquanto affascinata dalla medicina, adoro scoprire cosa succede nel nostro corpo e scoprire anche cosa succede alle nostre piccole cellule, tessuti, organi.
È così bello capire come siamo fatti fisicamente e mentalmente e anche il perché.
È bello salvare la vita di qualcuno.
Di qualcuno a cui teniamo.

"Giorno mamma."

"Giorno tesoro, oggi primo giorno di università."

Mi siedo e prendo tra le mani la tazza di cappuccino.
Ovviamente con lo zucchero, non mi piace il suo sapore senza.
E poi lo zucchero fornisce energia, soprattutto il primo giorno di università.

"Oggi quale materia hai?"

"Credo anatomia." Dico leccandomi le labbra sporche di cappuccino.

"Spero proprio che farai amicizia, hai bisogno di trovarti un'amica."

"Meglio soli che mali accompagnati." Dico decisa.

Non mi piace la compagnia, amo stare sola e non mi piace avere qualcuno che mi rompe le scatole ogni giorno.
Soprattutto perché se capita di avere un'amica imbranata che non fa altro che rovinarti la giornata e renderti ridicola davanti a tutti, non lo sopporto; come dico sempre: se le cose vuoi farle bene, fattele da sola.
Oppure quando comincia ad impicciarsi negli affari tuoi, chiedendo le informazioni più private, tipo se canti sotto la doccia o se nella tua camera balli come una stupida davanti allo specchio immaginando di essere ad un concerto.
Io non dico mai le mie informazioni private, soprattutto riguardanti la mia famiglia, nemmeno i miei sentimenti.
Mi reputo un lupo solitario, sono abbastanza autonoma e a me piace così com'è.
Sono anche fidanzata, con un ragazzo che si chiama Tom.
È davvero carino, gentile e ha sempre fatto di tutto per vedermi felice.
Lo amo così com'è, perché in una relazione non conta la bellezza, ma la fiducia e il carattere.
Opto per una maglietta bianca, un maglioncino aperto viola e pantaloni neri.
Avvolgo i miei capelli in una coda e metto gli occhiali.
Sono una ragazza molto nerd, amo leggere e studiare e lo si nota dal fatto che porto degli occhiali più grandi del mio viso.
Metto un filo di mascara, giusto per dare un pò di tocco ai miei occhi e indosso un paio di stivaletti marroncini.
Esco di casa e trovo Tom che mi aspetta sull'uscio della porta.
Gli cingo il collo con le mie braccia e lo bacio.

"Primo giorno di università eh?" Dice sorridendo e agitando con sé un mazzo di fiori che tiene in mano.

"Oh sì.." dico quando ad un certo punto osservo il mazzo di fiori. "Ma.. sono bellissimi! Oh Dio, grazie mille." Lo abbraccio forte.

"Per te questo ed altro."

Sorrido e poi ci dirigiamo verso l'università.
Entro nell'edificio:è grande, formato da quattro piani e i muri sono dipinti di un color marrone e forse mischiato con l'arancio.
In un angolo noto tre ragazze vestite alla stessa maniera, con i capelli perfettamente piastrati senza una doppia punta e si atteggiano come delle oche senza cervello.
Potrei essere anche scortese usando questo termine, ma quando ti rompi davvero a vedere sempre le stesse persone in giro, perdi la pazienza.
Accidentalmente mi cade il libro di anatomia e scivola verso di loro.
Mi avvicino per prenderlo e quando mi alzo, comincio a scrutare i loro visi.

LIES // James Maslow Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora