Chapter 22

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Sophia's POV

"Attento James!" da dietro arriva un altro boomerang esplosivo, ci abbassiamo svelti e l'oggetto esplode a pochi metri da noi davanti ad una porta che conduce la stanza di Trinket.

Proteggiamo i nostri volti con le mani e lentamente le allontaniamo.

"I miei complimenti, mi hai salvato per la seconda volta!" dice sorpreso.

"Beh, io.." dico diventando rossa come un peperone.

"Tu?" dice arcando un sopracciglio dalla curiosità.

"Nulla, dovevo."

Oh andiamo, dimmelo che mi ami perché io te lo dirò in quella stanza.
Si limita a sorridere e io diventa più rossa di prima.
Rimaniamo immobili a fissarci, quando a me è venuta la brillante idea di entrare nella stanza davanti a noi.
James va verso la porta e cerca di entrare, ma la maniglia è bloccata.

"Perché non usiamo il vecchio trucco dello stuzzicadenti per aprire?" si gira verso di me aspettando una risposta, ma io mi limito ad annuire.

Prende uno stuzzicadenti dalla tasca della tuta e tenta in mille modi di sbloccare la maniglia.
Penso che sta perdendo solo tempo con quel miserabile stuzzicadenti, così sfondo la porta con un calcio.
James rimane immobile nella posizione in cui è.

"Okay, dimmi cosa ti è preso."

"Niente, sono semplicemente entrata in azione!"

"Ammettilo, sei sempre stata brava, ma comportavi lo stesso da cretina perché volevi farmi pena, vero?"

"Oh no, e poi anche se fosse, io ti ho sempre fatto pena."

"Ottima osservazione."

James' POV

Sophia fa una smorfia ed io apro la porta.
Come sette anni fa, mi ritrovo davanti ad un ponte di ferro che porta alla stanza di quel lurido bastardo e con una piscina sotto pieno di un liquido ustionante.
Peccato che la piscina non si vede, perché si trova proprio a 30 metri sotto di noi.
Ho esperienza e posso dire che mentre cadi, è come se stessi sprofondando verso un mondo buio e cupo che non esiste.

"Dovrebbe essere facile, andiamo!"

"Wo wo wo, ferma, non è facile per niente!" dico mentre la fermo quando lei cerca di avanzare come se fosse un ponte qualsiasi. "Ascolta, dobbiamo fare in fretta okay? Quella metà del ponte potrebbe calare da un momento all'altro." la fisso negli occhi spaventato.

"Okay okay, ma tu come lo fai a sapere?"

Non rispondo, anche se so che prima di precipitare glielo dovrò dire.
Ma preferisco dirglierlo sul ponte, come ha detto sua madre.
La prendo per mano e ci mettiamo ai posti di partenza.

"Pronta? Via!" Avanzo di un passo e corro trascinandola, ma l'altra metà del ponte precipita.
Sophia scivola, ma per fortuna le mie mani tengono le sue.

"Aiuto!" grida rimanendo penzolante.

"Tranquilla, ci sono io!" cerco di sollevare con tutte le mie forze Sophia, mentre lei si aiuta con l'altra mano.
Dopo esserci riusciti, Sophia si lascia cadere sul mio busto e mi abbraccia fortissimo.
Cara Sophia, questo è l'ultimo che avrai.

"Dai James, cosa aspetti a dirle tutto?" una voce arriva dall'altro lato della stanza. Trinket.

"Tutto? Tutto cosa?" domanda Sophia ormai calmatasi.

"Come? Non lo sai?" ridacchia. "Ma che razza di spia sei se non sai nemmeno il tuo passato?"

Sophia si gira verso di me con aria turbata e curiosa.

LIES // James Maslow Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora