Chapter 4

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Sophia's POV

Dopo che James mi stringe la mano, gli sorrido.
È un sollievo per me allearmi con qualcuno, soprattutto con lui visto che è l'unico degli agenti segreti rimasto in vita (negli anni precedenti, tutti i maschi si sono sacrificati).
Ancora non capisco come abbia fatto a salvarsi cadendo da un ponte e sprofonando nel vuoto più totale, immergendosi poi in quella piscina piena di acido bollente.
Sono due le cose: o appena che si è tuffato è uscito dalla piscina a gambe levate (ma la escluderei perché quell'acido è capace di farti andare in fiamme in un nano secondo), o mentre stava per cadere, ha usato uno di quelli oggetti dalle forme più innocue che, premendo un bottone, fa uscire una specie di catena che si aggancia alla prima crepa sulla parete che riesce a localizzare.
Ma forse escluderei anche questa ipotesi, perché James mi ha raccontato che in quella stanza governava il buio ed il vuoto.
Quindi come è riuscito a salvarsi, non si sa.
Ma perché dopo che è riuscito a scappare, non è andato dalla sua ragazza? Aveva paura che lei si arrabbiava dopo che le ha fatto credere che si fosse sacrificato per lei? O lei si è trovato un nuovo ragazzo e lui c'è rimasto male?
Cercando di tornare alla realtà, guardo il monitor del suo computer mentre James sta cercando informazioni su Trinket.

"È nato a Las Vegas, 45 anni ed è ricercato in tre Stati. È stato in carcere per 20 anni, dopo di che lo hanno liberato per aver scontato la pena. Ha distrutto una dozzina di industrie, ucciso persone e ora ha l'alibi di essere il recettore dell'Università di New York." Dice James senza staccare gli occhi dal computer.

"Sai cosa vuole fare?"

"Sì, distruggere l'edificio piazzando una bomba ad orologeria in non so quale stanza."

"Ma perché?" Dico alterandomi un po'.

"Perché è pazzo e non ha niente di meglio da fare." Odio quando James ironizza su cose serie. È come se a lui non gliene importasse niente.

"Toh, ha anche un figlio!"

"Come si chiama?"

James cerca di trovare informazioni sul figlio di Trinket, ma ad un certo punto compare una scritta rossa in stampato maiuscolo con scritto 'Error'.

"Ah, non posso vederlo!" Dice James in tono di sconfitta. "Deve avere meno di venticinque anni."

"E perché?"

"Non si possono vedere informazioni su una qualunque persona che abbia meno di venticinque anni, a meno che non è una spia come noi. Ma lui non lo è. Dove hai la testa?"

"Io non lo sapevo!"

"Come puoi non sapere le cose basilari riguardanti lo spionaggio?!" Si volta verso di me.

"Perché è la mia prima missione." Dico decisa.

"Non è la tua.." si interrompe guardandomi con un'aria irritata. "Lasciamo perdere." Si calma e poi torna a guardare il monitor.

Quindi James sa qualcosa riguardo la mia perdita della memoria.
Comincio a pensare che qua tutti mi nascondino qualcosa, un qualcosa che per me dovrebbe essere stato traumatizzante e che lo è ancora.
Ma io devo capire cos'è successo esattamente sette anni fa, non mi importa se quella missione sia finita bene o male, ma ho bisogno di sapere il perché mi abbiano cancellato la memoria e poi perché mamma dice sempre che sono in debito con lui.
Ma in debito di che cosa?
Mi sa che solo lui può dirmi la verità, ma credo che non me lo dirà mai.
Conosco bene la sua stronzaggine.
Ritornando a James, ho la netta sensazione che lui abbia già intrapreso questa missione perché mi sembra troppo tranquillo, a meno che è l'abitudine di andare sempre in missione.
Ma non so, dai suoi atteggiamenti sembra che abbia già visto Trinket di persona e forse anche il figlio.
E poi come può essere così tranquillo davanti al Signore del Male? Insomma, stiamo parlando di Trinket, l'uomo che riesce a scappare dalla polizia e dalle forze armate e contemporaneamente distruggere il mondo.
Vorrei tanto capire cosa ci trova bello e divertente a fare del male.
La stessa polizia e le forze armate del nostro Stato si sono rivolti a noi per aiutarli a catturare lui e i suoi scagnozzi e ho promesso a loro che lo troveremo e lo aggiusteremo per le feste.
E diamo il via alla mia prima missione.

LIES // James Maslow Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora