don't close your eyes ➳ camren

tre

Ascolta mentre leggi - Heathens by Twenty One Pilots

Erano già passate tre settimane da quando Camila ha visto Lauren per l'ultima volta. La ragazza dagli occhi verdi non era più uscita dalla sua cella e una infermiera le portava quotidianamente il cibo nella cella. Camila voleva ritornare nella cella della ragazza per avere un minimo di conversazione con lei e sapere come stessero andando le cose per lei, anche se quella fosse stata una domanda stupida data la situazione in cui si trovavano tutte quante.

Camila ora stava tornando dalla mensa dove aveva lasciato le altre ragazze. Notò la porta della cella di Lauren aperta leggermente e non sprecò un secondo per vedere cosa stesse succedendo lì dentro.
Camminò in punta di piedi per non fare rumore e finalmente arrivò alla porta. Si affacciò piano piano dalla piccola finestra notando che la cella era completamente buia.

Camila prese il coraggio di aprire la porta completamente e di far sporgere la sua testa leggermente nella stanza. Spalancò gli occhi cercando di vedere qualcosa nel buio che ingombrava la cella.

"Lauren?" Sussurrò-urlò Camila.

Stette in silenzio qualche secondo per poi sentire il rumore della branda del letto scricchiolare e alcuni passi verso la porta. Camila fece due passi indietro un po' spaventata dalla situazione ma allo stesso tempo anche un po' incuriosita.

Qualche secondo dopo si ritrovò una Lauren stanca davanti che la guardava attentamente senza aprire bocca.
Camila la osservò dalla testa ai piedi e si accorse come i suoi occhi fossero gonfi e rossi. Stava piangendo?

"Hey, scusami se disturbo," Camila le sorrise debolmente. "Ho visto la porta leggermente aperta e sono solo venuta a dare un'occhiata."

Lauren continuava a stare immobile. Nessuna emozione osava attraversare il suo viso.
A parte la tristezza. Camila si sentiva a disagio, aveva mentalmente preso nota di farsi gli affari propri la prossima volta che qualcosa come questo accadesse.

"Um," Camila portò una mano al suo collo, accarezzandolo nervosamente. "Credo che tornerò nella mia cella," annunciò lanciando un sorriso verso la ragazza. Camila notò che la sua espressione ora era cambiata. Si notò la sua debolezza attraverso gli occhi che quasi la pregavano di rimanere lì. Quasi ci fosse qualcosa che la spaventava.

"Buonanotte, Lauren," Camila disse lasciando la ragazza davanti alla porta della sua cella. Appena arrivò alla sua cella si girò per notare che ora Lauren non era più lì e la porta era chiusa completamente.

Camila trascinò se stessa a letto e cercò di spingere se stessa a dormire ma sentì la porta della sua cella aprirsi nuovamente. "Pillole!" Annunciò l'infermiera. Era la stessa infermiera della prima notte, notò Camila.

"Tieni," sussurrò l'infermiera, poggiando due pillole tra le mani della ragazza che, come la prima notte, fece il gesto di buttarle in bocca ma invece le tenne nelle proprie mani. "Fa vedere," disse l'infermiera che con due dita alzò il viso della ragazza dal mento. Camila aprì la bocca e l'infermiera con una piccola torcia la ispezionò.

"Brava ragazza," disse l'infermiera. Camila le sorrise.

"Lascerò la tua porta aperta questa notte, come facciamo con il resto delle pazienti ma non hai il diritto di uscire per nessun motivo," Camila annuì una sola volta. "O te la vedrai con Mr. Smith e molto probabilmente anche con qualche guardia e so che tu non vuoi che questo accada, giusto? O il tuo soggiorno qui si allungherà più del previsto."

"Giusto," Camila confermò. Sentì le pillole nelle sue mani sudate sgretolarsi e in quell'istante avrebbe solo voluto che l'infermiera se ne andasse.