Ascolta mentre leggi - Act Like You Love Me by Shawn Mendes
Le due ragazze ancora bloccate nel piccolo e buio vicolo presente nel tunnel aspettarono che la guardia uscì da lì per proseguire con la loro fuga, la quale funzionò.
Lauren era al corrente che al di fuori dell'ospedale non ci fosse nessuna telecamera e nessuna guardia che le avrebbe viste e le avrebbe ritrovate proprio perché una volta cercò di scappare con Abbey.
E ora si trovava alla fine del tunnel insieme a Camila che teneva la sua mano strettamente. Percepiva la paura della ragazza ma sapeva che dall'altra parte, una piccola quantità di adrenalina stava salendo nel suo corpo.
"Perché è così facile uscire da qui?" Chiese Camila mentre continuavano a camminare.
"Perché riempiono i pazienti di false speranze che loro non cercano nemmeno di uscire da questa struttura, pensando che un giorno usciranno da qui sani e salvi," rispose la ragazza.
"Dov'è la porta?"
"In fondo sulla destra," indicò Lauren. "Appena usciremo di qui dovremo correre il più veloce possibile, dovremmo arrivare in città senza farci notare dalle macchine che passano lungo questa via perché la maggior parte sono delle guardie o delle infermiere, okay? Cammineremo in mezzo al bosco."
"Lo hai già fatto prima?" Chiese Camila guardando Lauren.
"Un paio di volte," sorrise la ragazza.
E fu così che le ragazze ora si trovavano in mezzo alla strada e Camila voleva urlare finché le sue corde vocali non sarebbero esplose, per quanto fosse stato facile.
Camminarono lungo il sentiero del bosco con solo addosso il loro camice dell'ospedale.
"Laur," sbuffò Camila. "Ti prego fermiamoci."
"Camz, non possiamo," disse. "A quest'ora già ci stanno cercando, siamo quasi arrivati in città. Puoi resistere?"
Camila scosse leggermente la testa in risposta.
"Okay, vieni qui," disse Lauren. Le sue forti braccia si intrecciarono lungo la schiena e le gambe della ragazza e il suo corpo fu alzato facilmente da terra.
"Non avevo mai notata la forza nelle tue braccia," notò Camila appena la ragazza ricominciò a camminare con lei in braccio.
"Questo è perché facevo molti sport prima di tutta questa merda," sorrise Lauren. "Ero nella squadra di basket del mio liceo, ho praticato box per un paio d'anni prima del basketball e poi ho incominciato ad andare regolarmente in palestra. Mio zio ne possedeva una insieme a sua moglie."
"Ho sempre voluto imparare a giocare a basketball!" Disse Camila allegramente. "Ma dopo due lezioni il coach ha detto che non era uno sport che faceva per me."
"Perché?" Rise Lauren.
"Non ho le mani coordinate," ammise Camila imbarazzata.
Lauren scoppiò a ridere ma dopo pochi secondi si fermò e tornò seria, spalancando gli occhi. Camila rimase a guardarla preoccupata.
"Camila," disse dolcemente. "Hai appena ricordato qualcosa del tuo passato."
-
Arrivarono in città circa 40 minuti dopo.
40 minuti dove Lauren tenne la ragazza più piccola tra le sue braccia, portando due corpi sulle sue gambe e Camila non riuscì ancora a capire come avesse fatto.
"Dobbiamo toglierci di dosso questi stracci," disse Lauren mettendo giù Camila. "Dovremmo rubare qualcosa da un negozio dato che siamo al verde."
"Lo pensi tu," disse Camila mostrando un piccolo sorrisetto sulle sue labbra morbide.
Infilò una mano nella tasca del suo camice estraendone un oggetto nero che Lauren cercò di osservare. "Ho rubato il portafoglio alla guardia quando si è avvicinato a me prima," confessò ridacchiando.
Lauren lo prese tra le sue mani aprendolo, prese i soldi da esso e incominciò a contarli.
"Camila, ci sono 240 fottuti dollari qui dentro!" Annunciò scioccata.
"Dovremmo ringraziare la guardia, allora."
Lauren avvicinò Camila a sé per un abbraccio e il primo vero sorriso apparse su entrambi i visi delle ragazze appena i loro corpi si toccarono.
"Dovremmo andare a cercare qualcosa da mettere e poi cercare un posto in cui stare per stanotte," disse Lauren prendendo la mano di Camila nella sua e spingendola verso il negozio più vicino.
Entrarono, notando subito gli sguardi curiosi delle persone che lavoravano nel negozio. "Scegli quello che ti piace, okay?"
Camila annuì e si perse tra i vestiti del negozio due secondi dopo.
La ragazza più piccola prese una gonna bianca con un top blu e delle scarpe da ginnastica bianche mentre Lauren trovò un jeans, una t-shirt completamente nera e una giacca di pelle nera con delle scarpe da ginnastica dello stesso colore della t-shirt.
Pagarono i loro vestiti e uscirono da lì con i nuovi vestiti indosso.
"Sei bellissima," sussurrò Lauren guardando il corpo della ragazza. "Cioè, lo eri anche prima ovviamente. Lo sei sempre stata. Ma questi nuovi vestiti ti danno quel tocco in più," confessò.
Camila arrossì un po' e mormorò un "anche tu stai bene" nervosamente.
Andarono alla ricerca di un posto in cui stare quella sera e trovarono una piccola pensione dopo quasi tre chilometri dal negozio.
Lauren pagò ed entrarono in una stanza con un letto a castello e un lavandino e per quanto quella stanza potesse sembrare simile alle loro celle, c'era sempre quella sensazione di libertà che faceva sembrare tutto migliore.
Il letto a castello non fu occupato tutto quella sera perché Camila si addormentò sul letto di Lauren mentre quest'ultima le stava accarezzando i capelli e si scambiavano qualche bacio lungo tutto il viso.
Lauren quella sera si mise a dormire tardi perché il viso rilassato e tranquillo della ragazza più piccola era meglio di un tramonto. E voleva guardarlo osservarlo così tanto in modo che quell'immagine non fosse più uscita dalla sua mente.
A/N: è un capitolo corto, i know.
Ma sta arrivando il peggio quindi credo che i capitolo seguenti saranno abbastanza lunghi.
Perdonatemi per eventuali errori presenti nel capitolo e lasciatemi sapere cosa pensate di questo capitolo perché il vostro pensiero e i vostri consigli sono sempre ben accetti.
Spero stiate avendo una buona giornata e se avete bisogno di parlare potete contattarmi nei messaggi privati, come sempre!
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don't close your eyes ➳ camren
Fanfiction"'È tutto un sogno.' Questa era la frase che Camila ripeteva in continuazione nella sua mente. Doveva solo aspettare che qualcuno la svegliasse."