undici

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Ascolta mentre leggi - Ultraviolence by Lana del Rey

"Lauren, perché non ricordo il mio passato?" Chiese Camila.

"Solo alcune persone ricordano il proprio passato. Non si sa il perché alcune persone riescano a ricordarlo," spiegò Lauren.

"Tu lo ricordi?"

Lauren annuì.

"Ricordo che i miei genitori parlavano spesso con Smith prima di tutto questo, ma non capivo il perché. Era un martedì pomeriggio quando tornai a casa e appena misi piede in soggiorno, le stesse guardie che mi portano nel sotterraneo quasi ogni notte, mi portarono in questo furgone. Mi addormentarono e mi svegliai in questa stanza completamente bianca e avevo dei tubi collegati alla mia testa, le mie braccia e gambe erano legate perciò non riuscii a scappare. Normani era lì con me," affermò Lauren. "Era nella mia stessa stanza, pensavo fosse morta perché era completamente ferma ma i suoi occhi erano aperti e continuavano a fissare il soffitto."

Camila si morse il labbro. "Come può essere che Normani era nella tua stessa stanza se lei è qui da più di tempo."

"Perché Normani non ricorda il suo passato," disse Lauren. "Vedi, prima di farti entrare qui dentro loro cercano di svuotarti completamente la mente. Questo processo dura al massimo due giorni, ma se non funziona incominceranno a provare altre medicine su di te e ci metteranno molto più tempo. Appena notano che le medicine cancellano i ricordi, loro ti portano qui. Se invece non funzionano affatto, ti portano lo stesso qui," disse infine con una piccola risata.

Camila smise di guardare Lauren appoggiando la testa sul petto della ragazza.

"Che facevi prima di essere stata trascinata qui dentro?" Chiese Camila, il suo braccio si legò al fianco di Lauren.

"Andavo a scuola, come molto probabilmente facevamo tutte noi pazienti qui dentro," ridacchiò Lauren. "Ero anche abbastanza brava, ero al mio ultimo anno, ciò significa che avrei dovuto graduarmi e poi andare al collage. Creare una famiglia e trovarmi un lavoro, solite cose noiose che fanno i grandi."

"Solo tu ricordi il tuo passato?" Chiese Camila. La piccola ragazza era piena di domande ma non voleva pressare Lauren.

"No, in realtà, due mesi prima che tu arrivassi c'era un'altra ragazza nella tua stessa cella. Come tutte le altre che ricordano il proprio passato è stata uccisa, ma a noi hanno detto che era uscita dall'ospedale perché la sua cura era finita e stava meglio," sussurrò Lauren. Camila sentì un po' di tristezza nella sua voce. "Sai, era l'unica ragazza con cui ho mai parlato qui dentro prima di te."

"Come si chiamava?"

"Abbey, anche se avevamo un sacco di nomignoli con cui ci chiamavamo," Lauren sorrise al ricordo.

Le sopracciglia di Lauren si arricciarono in confusione appena vide Camila alzarsi dal suo petto e mettersi a sedere sul letto con la schiena appoggiata alla parete bianca.

Infilò una mano nel taschino del suo camice mostrandone un bracciale. "L'ho trovato sotto il mio letto la prima notte che mi hanno portata qui," disse infine.

Lauren lo prese e lo guardò per qualche secondo, ricordandosi che Abbey lo portava sempre nella tasca del suo camice proprio come Camila perché indossare bracciali non era ammesso. Glielo aveva fatto la madre qualche mese prima che fu portata qui dentro.

Lauren sorrise al ricordo della ragazza, ma subito delle lacrime rimpiazzarono il suo sorriso. "Non se lo meritava," sussurrò.

Camila abbracciò la ragazza, accarezzandole la schiena. "Nessuno lo merita, Lo."

don't close your eyes ➳ camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora