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Ascolta mentre leggi - Burn by Ray LaMontagne

La mattina seguente Lauren non era lì, invece, il corpo della ragazza era avvolto nella piccola coperta. Aveva sognato tutto? Probabilmente si, la scorsa notte Camila aveva bisogno che qualcuno stesse lì con lei e molto probabilmente lo aveva solo immaginato, giusto per prendere in giro la sua mente.

Portò le sue mani alle tempie e le massaggiò leggermente. Sentiva ancora le scosse nel suo corpo.

Poco dopo la porta si aprì rivelandone l'infermiera con una siringa e le solite pillole.

"Buongiorno, signorina. Come si sente?"

Camila guardò l'infermiera alzando entrambe le sopracciglia. "Di tutte le cose che potresti chiedermi mi chiedi come sto? Dopo ieri sera? Seriamente?"

L'infermiera fece spallucce.

"Okay, ti rispondo," annuì Camila. "Penso che se oggi morissi e il mio destino mi portasse nell'inferno scommetterei che lì si starà meglio. Perché ovviamente, tu ti senti bene a venire qui ogni santa mattina e avere a che fare con dei pazzi, e no, non mi riferisco a noi pazienti. Mi riferisco alle guardie che provano a stuprare ragazzine e a dottori che non accettano la realtà. Ma penso che la speranza che un giorno uscirò di qui mi faccia sentire leggermente meglio di come mi sento in questo momento."

L'infermiera la guardò. "Non opporti mai al loro pensiero," sussurrò.

"Cosa?" Chiese confusa Camila.

"Se tu ti opponi loro faranno di tutto per cercare di ucciderti lentamente, Lauren si oppone sempre, le pazienti che erano qui qualche anno fa si opponevano sempre," confessò.

"Mi stai dicendo che le pazienti che erano qui sono morte?" Camila spalancò gli occhi.

"Solo quelle che hanno provato a scoprire di più. Non so dirti la causa, ma ogni paziente che entra qui non ricorda il proprio passato e le pazienti piano piano cercano di scoprirlo ma loro," disse puntando ai piani superiori, "loro che hanno il potere qui non lo permettono e le uccidono lentamente. Debby è stata una delle peggiori."

La mente di Camila per qualche secondo ritornò indietro nel tempo assistendo ad un flashback. La prima sera lei aveva trovato un bracciale avvolto nella sua coperta con inciso il nome di Debby.

"Debby?!" Esclamò quasi urlando.

"Faccia silenzio!" Disse l'infermiera.

Camila si portò le mani alla bocca.

"Ora lasciami fare ciò che devo fare altrimenti sospetteranno qualcosa," disse l'infermiera. "Prendi queste," disse estraendo le solite pillole. Camila fece la solita routine.

"Dovrò farvi una puntura oggi, servirà a calmare gli spasmi che avrà durante la giornata a causa delle scosse elettriche," annunciò. "Alzi il camicione e si stenda sul lettino."

E Camila così fece. Sentì l'infermiera controllarle leggermente la pancia con le sue dita per poi mormorare un "ecco qui," e infilare l'ago poco sotto il suo ombelico.

"Ecco fatto," disse l'infermiera sorridendo debolmente. "E non dica niente di quello che le ho detto poco fa."

Camila mimò il gesto di tapparsi la bocca come una zip per poi sorridere all'infermiera che abbandonò la stanza poco dopo.

Camila gettò le pillole nel water.

Di nuovo.

Quella mattina decise di trascorrerla nella sua cella ma appena uscì nel corridoio vide la porta di Lauren e si ricordò della notte scorsa.
Si avvicinò alla sua cella e ne aprì la porta. "Lauren?" Chiese. "Posso entrare?"

Vide la ragazza annuire leggermente. Si fece strada nella cella e si mise davanti al letto. La ragazza dagli occhi verdi era seduta sul letto, aveva lo sguardo basso e la sua schiena era appoggiata vicino il muro.

"Ieri notte sei stata nella mia cella?" Chiese Camila. Lauren non rispose. Il suo sguardo sempre basso.

"Hey, puoi parlare con me," promise Camila. "Sai, ieri sera hanno trascinato anche me nel sotterraneo," la ragazza più piccola notò la mascella di Lauren indurirsi e le sue mani chiudersi a pugno. "E qualcuno è stato lì con me, nella mia cella ieri notte... volevo solo sapere se eri tu o se ho immaginato tutto."

Lauren non si mosse nemmeno di un millimetro. Il suo sguardo sempre puntato ai piedi del letto.

"Okay," rise nervosamente, imbarazzata. "Avrò immaginato tutto. Mi dispiace averti disturbata," confessò Camila. Si avvicinò alla porta per aprirla ma due braccia molto più forti delle sue circondarono il suo corpo e chiusero la porta nuovamente. Le mani di Lauren rimasero appoggiate sulla porta fredda. Camila si girò e si accorse che il corpo di Lauren era a pochi millimetri dal suo.

"Resta," disse Lauren. La stessa voce della scorsa notte, pensò Camila. Bassa e rauca.

I brividi presero possesso del corpo di Camila che rimase immobile e in silenzio. Se gli sguardi avessero potuto uccidere le persone, Lauren avrebbe ucciso Camila già da qualche minuto. Sentiva gli occhi verdi bruciare nei suoi e per quanto quella situazione rendeva Camila immensamente a disagio, riusciva a piacerle lo stesso.

"Non vado da nessuna parte," sussurrò senza fiato Camila. Il viso di Lauren si tranquillizzò. Rimasero in quella posizione per qualche minuto.

Camila si avvicinò al viso della più grande, appoggiando le sue mani sulle spalle di Lauren.
Entrambe chiusero gli occhi appena le labbra di Camila toccarono la guancia destra di Lauren. "Grazie per ieri notte," sussurrò la più piccola nascondendo il suo viso nel collo di Lauren che intrecciò le sue braccia intorno ai fianchi di Camila, portando il corpo della più piccola stretto al suo.

"Avrei preferito avessero portato me lì sotto, ma ti prometto che non lascerò più che questo accada," sussurrò Lauren.

"Perché sei sempre sottoposta all'elettroshock?" Chiese curiosamente Camila.

"Perché io so delle cose che non dovrei sapere."

Camila alzò il viso dal petto di Lauren e la guardò confusa. "Che intendi?"

"Camila, dobbiamo scappare via di quì. Nessuna paziente qui dentro si merita di essere qui," Lauren portò entrambe verso il letto. Si accomodarono su di esso e Camila nel frattempo cercò di pensare.

"Dimmi quello che sai," disse Camila.

"Lo farò, te lo prometto," rispose Lauren. "Nel frattempo stai fuori dai guai."

A/N: voglio farvi incuriosire lol

Secondo voi cosa sa Lauren?

Come sempre, spero stiate passando una bella giornata e se avete bisogno di parlare con qualcuno potete contattarmi nei messaggi privati!

don't close your eyes ➳ camrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora