Capitolo 5: Gran Burrone

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Evelyn si lasciò alle spalle Minas Tirith e proseguì verso ovest costeggiando i Monti Bianchi. Cavalcò per quattro settimane passando per le varie città e villaggi del regno di Gondor e di Rohan. Passò nei pressi di Isengard, la dimora di Saruman il Bianco, zio di Jago, e in quel momento non potè fare a meno di pensare quanto fosse strano che uno stregone del suo calibro avesse come nipote un tipo cinico e arrogante.

Imboccò l'Antica Via Sud e la percorse fino al fiume Gwathlo che poi costeggiò fino ad arrivare ad una biforcazione: da un lato il fiume Mitheithel e dall'altro lato il fiume Bruinen. Secondo quanto segnato da suo zio sulla mappa, avrebbe dovuto seguire il Bruinen per arrivare a Gran Burrone.

Stava per mettersi in marcia quando avvertì una sensazione di pericolo seguita da un rumore che la mise in allerta. Si guardò intorno e da un'altura vide apparire due orchi in sella a quelli che sembravano dei grossi lupi; Evelyn fu sorpresa nel vederli poiché fu la prima volta durante tutto il suo viaggio che li incontrò.

Evelyn dovette mettere da parte il suo stupore e prepararsi a combattere quando vide i due orchi precipitarsi verso di lei; prese l'arco e scoccò una freccia che gli orchi evitarono abilmente. Allora scoccò un'altra freccia e questa volta colpì uno dei lupi che cadde a terra trascinando con sé l'orco che si rialzò comunque subito. A questo punto, considerata la situazione di svantaggio numerico in cui si trovava, Evelyn decise che sarebbe stato meglio affidarsi alla magia, "Ex Spiritum In Tacullum. En Terrum Incendium. Phasmatos Salves A Distum". Finito di recitare la formula, attorno ad Evelyn si creò una barriera di fuoco, composta da una serie di anelli uno sull'altro, che impedì agli orchi di avvicinarsi. Poi proseguì, "Sucto gladibus Incendia", e dalla barriera di fuoco scaturirono delle palle infuocate che andarono a colpire i due orchi e i grossi lupi bruciandoli vivi.

Evelyn tirò un sospiro di sollievo, ma nonostante il pericolo che aveva corso, si sentì elettrizzata e soddisfatta di essere riuscita a cavarsela con le sue sole forze. Dopo il momento di euforia per la sua vittoria, ripensò al fatto che finora non aveva mai incontrato alcuna minaccia da parte degli orchi e si domandò perplessa, "Come mai solo adesso che mi sto avvicinando a Gran Burrone? Che gli orchi e gli elfi siano in guerra tra di loro?".

La sua riflessione venne interrotta da grida provenienti in lontananza; si precipitò su un'altura per poter controllare meglio la situazione e vide un gruppo di orchi che stava inseguendo alcune persone. Senza pensarci troppo si lanciò al galoppo e, man mano che si avvicinò, cercò di colpire con le frecce il maggior numero possibile di orchi, ma essendo troppi, le frecce non bastarono. Allora scese da cavallo, che si allontanò da tutto quel tumulto, e stava per sguainare la spada; tuttavia pensandoci bene, capì che sarebbe stato più proficuo utilizzare la magia, quindi recitò la formula, "Phasmatos Tribum. Plantus Herbus". All'improvviso delle palle di terra uscirono fuori dal terreno e andarono a colpire gli orchi uno a uno.

Nel frattempo Evelyn cercò di avvicinarsi al gruppo di persone a cui gli orchi stavano dando la caccia per aiutarli, però quando arrivò nel punto in cui li aveva avvistati non li trovò. Si guardò intorno per cercarli e, ad un certo punto, intravide di sfuggita una di quelle persone di spalle lanciarsi dietro ad un masso; in quel momento sentì un brivido percorrerle il corpo e, di nuovo, la sensazione mista di benessere ed inquietudine tornò a pervadere i suoi sensi.

Evelyn ebbe un momento di incertezza dal quale rinsavì non appena udì le urla raccapriccianti degli orchi. Ritornata in sé, tentò di avvicinarsi alla roccia dietro alla quale era sicura si fossero nascosti quegli individui, ma venne bloccata da un orco che le si piazzò davanti. Questa volta prese la spada come primo istinto di difesa, però si rese comunque conto che sarebbe stata un'impresa ardua sconfiggere l'orco in sella a quella sottospecie di lupo con l'ausilio delle sole armi terrene. Quindi fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e si concentrò; fu così che il lupo si accasciò in preda a forti dolori e l'orco cadde a terra. Questi si rialzò e corse verso Evelyn cercando di colpirla con la spada, ma lei parò il colpo e contrattaccò ferendo l'orco che si arrabbiò ancora di più e le scagliò una serie di colpi con violenza. Evelyn inizialmente riuscì a difendersi bene, tuttavia essendo la prima volta che affrontava una vera battaglia, la sua resistenza fisica era un po' limitata.

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