Capitolo 7: chi la dura, la vince!

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Ma cosa gli è preso? Sembra quasi che si sia offeso!, rifletté Evelyn pensando a ciò che era appena accaduto con Thorin. Beh, se così fosse, gli sta bene! Una piccola vendetta per tutte le volte che lui mi ha trattata con indifferenza!, sentenziò tra sé.

Gandalf notò che sua nipote era pensierosa, perciò le chiese con apprensione, "Eve! Cosa c'è?". Evelyn si destò dai suoi pensieri e, dopo un primo momento di incertezza, rispose con calma, "Oh no, niente! Stavo solo pensando ad alcune cose". "Che tipo di cose?", domandò incuriosito lo stregone. "Beh, il viaggio verso Erebor, gli orchi che vi inseguivano e gli elfi che sono contrari a questa impresa. Insomma, gradirei una spiegazione!", replicò prontamente Evelyn. "Sì, più che comprensibile! Hai diritto ad un chiarimento", affermò Gandalf pacatamente. "Dunque, vediamo! Ehm...tu sai chi è Smaug?!", dichiarò lo stregone. "Sì! Smaug è un drago che si è impossessato della Montagna Solitaria, una volta regno dei nani", asserì Evelyn. "Certo, ma non nani qualsiasi...i discendenti di Durin. Prima dell'arrivo di Smaug, Erebor era il più potente tra i sette regni dei nani; vi regnava Thror, il nonno di Thorin", disse Gandalf.

Un'espressione di sorpresa si disegnò sul volto di Evelyn che replicò, "Questo vuol dire che Thorin è...". Non fece in tempo a finire di parlare che Gandalf la interruppe completando lui la frase, "...è il legittimo erede di Erebor! E' il Re Sotto la Montagna!".

E' un re?! Adesso capisco perché ha sempre quell'atteggiamento fiero e sfacciato!, ragionò Evelyn. Poi ripensò al modo scortese con cui si era rivolta a lui la prima volta e la colpì un senso di vergogna. Però io non sapevo che fosse un re! E comunque, se l'è meritato! Così impara a comportarsi meglio! Il fatto che sia un re non gli da' il diritto di trattare con sufficienza le persone!, pensò alla fine per non sentirsi in colpa.

Dopo un attimo Evelyn mise da parte le sue riflessioni e continuò il discorso, "Perciò adesso ha deciso di riprendersi ciò che è suo di diritto?!", esclamò. "Esatto!", rispose Gandalf. "Ma è passato tanto tempo da quando Smaug ha preso possesso di Erebor! Perché solo adesso i nani hanno deciso di agire?", affermò Evelyn dubbiosa. "Perché adesso ci sono stati i segnali della profezia", replicò lo stregone. Evelyn guardò suo zio con uno sguardo inquisitorio e allora Gandalf proseguì nel chiarimento, "Quando gli uccelli del passato torneranno ad Erebor, il regno della bestia avrà fine!". "Gli uccelli del passato?!", dichiarò Evelyn perplessa. "Corvi, mia cara Eve! I corvi sono stati visti volare verso la montagna come predetto", asserì lo stregone. "Ah, capisco!", disse Evelyn annuendo. "E gli orchi cosa hanno a che fare con questa storia? Perché vi stavano dando la caccia?", domandò Evelyn con apprensione. "Perché c'è qualcuno che vuole la testa di Thorin!", rispose Gandalf con un tono grave.

Evelyn a quelle parole si sentì quasi mancare. Qualcuno vuole Thorin morto?!, pensò sconvolta. Il pensiero che Thorin avrebbe potuto essere ucciso la fece angosciare e non riuscì ad evitare che suo zio se ne accorgesse.

"C'è qualcosa che non va?", chiese Gandalf avendo notato una certa agitazione in Evelyn. "No, è che...non mi aspettavo una risposta del genere!", replicò Evelyn cercando di nascondere al meglio la sua preoccupazione. Poi, dopo un momento di esitazione, chiese a suo zio, "E chi lo vuole morto?".

Gandalf stava per risponderle quando si avvicinò un elfo che si rivolse allo stregone, "Mithrandir, volevo avvisarvi che il mio signore Elrond si è dovuto assentare. Parlerà con voi più tardi". "Oh, va bene! Vi ringrazio per avermi avvisato", rispose cordialmente Gandalf. L'elfo si congedò e se ne andò.

A quel punto, lo stregone si rivolse a sua nipote dicendo, "Beh, questo vuol dire che ho un po' di tempo libero da dedicarti. Cosa ti andrebbe di fare?". Evelyn ci pensò un po' e poi rispose con entusiasmo, "Allenarmi con la spada!". "Va bene! Però con quel vestito ti verrà un po' difficile", replicò Gandal con una calorosa risata. "Hai ragione! Vado a subito a cambiarmi!", asserì allegramente Evelyn.

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