Capitolo 11: sentimento rivelato

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Dopo un momento di contemplazione, Evelyn ruppe il silenzio asserendo con un tono posato, "Beh, sarà meglio rimetterci in marcia!". Si voltarono tutti verso di lei e Thorin le disse affabilmente, "Ma voi dovete riposarvi!". "Sto già meglio...ce la posso fare", replicò Evelyn sorridendo. Il re dei nani la guardò poco convinto della sua affermazione ed Evelyn ribatté pacatamente, "Veramente, sto bene!".

Thorin sospirò e poi dichiarò, "D'accordo! Allora non perdiamo tempo! In marcia!". La compagnia riprese il cammino e incominciò la lunga discesa dall'alto picco roccioso, sul quale le aquile li avevano lasciati, tramite una scaletta fatta di lastre di pietra. Thorin si mise in testa al gruppo mentre Evelyn rimase in fondo con Gandalf. Fili, che si trovava dietro a suo zio, quando vide che Evelyn era in fondo alla fila, rallentò il passo per fare in modo di arrivare in prossimità della ragazza poco alla volta e senza dare troppo nell'occhio.

Appena Evelyn vide il nano nelle vicinanze che si girava di tanto in tanto verso di lei, lo guardò mestamente e pensò, Fili ha un debole per me e io per Thorin! Ma guarda che situazione, proprio a me che non ho mai dato importanza a queste cose! Io che le ho sempre considerate delle sciocchezze!

Gandalf notò che sua nipote era pensierosa e allora le domandò preoccupato, "Eve, c'è qualcosa che non va? Per caso non ti senti ancora bene?". Evelyn si destò dai suoi pensieri e, cercando di nascondere il suo reale stato d'animo, rispose, "Oh no zio, sto benissimo!". Lo stregone, sospirando, la guardò con premura e affermò, "Eve, non sono nato ieri! A me non la dai a bere! E' da quando sei arrivata a Gran Burrone che sei strana!". Evelyn si turbò al pensiero che suo zio potesse aver capito qualcosa riguardo al suo interesse per il re dei nani. Oh no! Non avrà capito quello che provo per Thorin!, pensò con apprensione. "N-no, è che...", Evelyn balbettò cercando di trovare una scusa ragionevole per spiegare il suo atteggiamento, allora le venne in mente che doveva ancora parlare a suo zio dei suoi sogni e colse l'occasione per tirarsi fuori d'impiccio. "...da quando sono arrivata a Minas Tirith ho iniziato a fare dei sogni!", asserì con decisione Evelyn. "Dei sogni?!", chiese incuriosito Gandalf. "Sì, e ho come l'impressione che siano dei sogni premonitori", replicò Evelyn. "Uhm...raccontameli!", esortò Gandalf sempre più intrigato. Evelyn esitò un momento al pensiero che il primo sogno riguardava Thorin. Del primo sogno sarà meglio che eviti di raccontare il particolare riguardante Thorin!, pensò con calma. "Beh, nel primo sogno che ho fatto a Minas Tirith mi trovavo in un'incantevole valle dove all'improvviso si alzava la nebbia", esordì Evelyn. Poi guardò suo zio e proseguì, "Ecco, la valle del mio sogno era identica a Gran Burrone. Solo non riesco a capire cosa centri la nebbia; lì non mi pare che ce ne sia!". "La nebbia potrebbe anche indicare un male oscuro che si è risvegliato e sta acquisendo sempre più potere!", rispose Gandalf con tono apprensivo. Evelyn fissò suo zio con sguardo inquieto allarmata dalle sue parole. "Un male oscuro?!", esclamò Evelyn con ansia. Gandalf annuì con aria seria. "Allora è per questo che, da quando sono qui, ogni tanto mi capita di provare una sensazione di inquietudine?!", affermò Evelyn sconcertata. Lo stregone osservò sua nipote meravigliato e contento allo stesso tempo e dichiarò soddisfatto, "Bene! Vuol dire che il tuo livello di percezione è aumentato!". Evelyn sospirò rassegnata e disse con un tono severo, "Un male oscuro sta minacciando la Terra di Mezzo, se non tutta Arda, e tu pensi al mio livello di percezione che aumenta?!" Gandalf osservò sua nipote con un'espressione malandrina e asserì con convinzione, "Beh, il tuo potere che cresce potrebbe essere d'aiuto per ciò che dovremo affrontare! Comunque, vai avanti a parlarmi dei tuoi sogni". Evelyn scosse la testa assumendo un'espressione esterrefatta e dopo continuò, "Invece quando eravamo a Gran Burrone ho sognato di trovarmi in una grotta buia dalla quale, all'improvviso, sono precipitata giù in pozzo senza fondo. Beh, nella caverna dei Goblin ci siamo finiti cadendo giù per un lungo cunicolo, che sembrava non finire mai, da una grotta dove ci eravamo rifugiati". "E poi? Hai fatto altri sogni?", chiese Gandalf con impassibilità. "Sì, ho fatto un altro sogno poco prima di finire nella caverna dei Goblin; questa volta ho praticamente sognato quello che tu stesso hai visto accadere quando siamo stati attaccati da Azog. Ho sognato il fuoco, ho sognato Azog e ho sognato Thorin che combatteva contro l'orco", raccontò Evelyn sommessamente.

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