In quel momento di silenziosa riflessione collettiva, Evelyn pensò a tutto quello che era accaduto poco prima e le venne in mente un particolare, Siamo finiti nella caverna dei Goblin cadendo giù per un lungo cunicolo! Il suo pensiero andò subito al sogno che aveva fatto quando si trovava a Gran Burrone. Ho sognato di precipitare in un pozzo senza fondo ed è quello che è praticamente successo dentro la montagna! Non c'è più dubbio, i miei sogni sono sogni premonitori! Devo assolutamente parlarne con mio zio!, rifletté con calma.
Fece per proferire parola quando, all'improvviso, si sentì un ululato. Thorin esordì, "Siamo finiti dalla padella...", e Gandalf continuò, "...nella brace. Scappate...scappaaaaate!". Si misero tutti a correre all'impazzata e, nel frattempo, durante la lunga e tormentata fuga, calò rapidamente l'oscurità della notte; intanto gli ululati si susseguirono accompagnati da ringhi. Devono essere quei grossi lupi che gli orchi sono soliti cavalcare! Anzi, mannari! Almeno così il re dei Goblin ha chiamato il lupo di Azog!, pensò Evelyn con ansia.
Nella frenesia della corsa Thorin incitò, "Correte!". Ad un certo punto, uno dei mannari balzò in avanti e si piazzò davanti a Bilbo; partì all'attacco, ma lo hobbit ebbe la prontezza di prendere la sua spada e riuscì a colpire il mannaro trapassandogli la testa. Un altro mannaro stava per agguantare Balin, però Thorin andò in suo aiuto scagliandosi contro di esso e uccidendolo. Evelyn, visto il gran numero di mannari, preferì utilizzare esclusivamente la magia per aumentare il vantaggio che non avrebbero dato le sole armi terrene, perciò ricorse più volte all'incantesimo del dolore e di dispersione.
Dopo tanto correre, la fuga della compagnia terminò su una prominenza che dava su un profondo dirupo. Evelyn osservò l'orizzonte con apprensione quando Gandalf intimò, "Salite sugli alberi...tutti! Forza, sali Bilbo...saliii!". Detto ciò, tutti quanti prontamente salirono sugli alberi; Evelyn iniziò ad arrampicarsi, ma ebbe un po' di difficoltà; Fili se ne rese conto e si precipitò a darle una mano a salire. Ad un certo punto, Thorin, che era ancora a terra, urlò, "Arrivano!". Evelyn, sentendolo urlare, guardò giù e vide che non si era ancora messo in salvo; la assalì un sentimento di inquietudine che svanì solo quando anche il re dei nani salì sull'albero. L'unico a non essere ancora salito fu Bilbo perché si attardò a recuperare la sua spada conficcata nel mannaro che aveva ucciso; quando riuscì ad estrarla, si guardò intorno e poi la sua attenzione andò verso i mannari che si stavano precipitando nel punto in cui si trovava la compagnia. Allora si affrettò ad arrampicarsi e riuscì ad evitare di essere agguantato da un mannaro per un soffio.
I mannari arrivarono a frotte e si ammassarono sotto gli alberi. Evelyn si girò verso suo zio e lo vide allungare il suo bastone come se volesse prendere qualcosa; quando Gandalf ritrasse il bastone, Evelyn notò che sopra di esso si trovava una farfalla alla quale lo stregone bisbigliò qualcosa e dopodiché volò via. Evelyn intuì cosa stava facendo suo zio, Sta chiedendo aiuto!
Improvvisamente i mannari si quietarono per un attimo e fu allora che si fece avanti, con portamento fiero, un orco possente con la carnagione pallida in sella ad un mannaro dal mantello bianco. "Azog!", esclamò Thorin con tono sconcertato. Evelyn si voltò verso Thorin e vide nei suoi occhi un'espressione di stupore; poi guardò con ira verso l'orco pallido e pensò, E' esattamente come nel mio sogno!
Azog disse qualcosa in una lingua che Evelyn non riuscì a comprendere; l'unica cosa che capì fu il nome di Thorin quando l'orco pallido lo pronunciò. Il re dei nani scosse il capo e, con la collera che si disegnò sul suo volto, dichiarò con ira, "No, non può essere!". Balin ed Evelyn guardarono Thorin con preoccupazione.
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Incanto d'amore
FanfictionEvelyn è una giovane strega forte e determinata amante delle avventure. Quando suo zio Gandalf le propone di raggiungerlo nella Terra di Mezzo per unirsi a lui e ad un gruppo di nani in un viaggio verso la Montagna Solitaria, non si lascia sfuggire...