Capitolo 6

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Erano un po' di giorni che passavo tutto il tempo tra casa e università. Molte volte mi ritrovavo seduta sul divano del mio piccolo salotto a contemplare il biglietto da visita che Delphine mi lasciò l'ultima volta che ci vedemmo. Ormai il suo numero lo sapevo a memoria, per quante volte l'avevo letto.

Un giorno però, mi feci forza. Non chiamai mai quel numero, bensì, gettai il bigliettino tra le scartoffie, sopra il tavolino posto accanto il mio bel divano e mi alzai cercando il mio telefonino.

"Ora, basta Cosima!" dissi tra me.

Cominciai a scorrere la rubrica e mandai un messaggio a Scott. Avevo bisogno di uscire, e questa malattia per Delphine mi stava uccidendo.

Non feci in tempo a scrivere che Scott mi aveva già risposto :

txt : "Vediamoci al Grove tra 30 minuti, porto anche un'amico!"

Lessi il messaggio e cominciai a digitare un "Ok" molto rapidamente.

Chiusi il telefono e andai in camera a cambiarmi.

Felix non era ancora rientrato. Ultimamente era molto impegnato nel suo studio, a dipingere. Di li a poco avrebbe dovuto presentare una mostra insieme al suo collega.

Avrei preferito di gran lunga uscire con il mio migliore amico, ma in quel momento anche Scott mi andava bene.

Presi le prime cose che mi capitarono tra le mani, mi coprii molto poiché quella sera fu piuttosto fredda.

Mi truccai leggermente, mi sistemai gli occhiali e presi il cappotto dall'appendi abiti vicino la porta d'ingresso.

Uscii e mi incamminai verso il Grove.

Adoravo quel locale. Era uno dei miei posti preferiti per andare a bere una birra, ma anche un buon bicchiere di vino. L'entrata era contornata da alcune piante rampicanti e una discesa non troppo ripida. Una volta entrati, sulla destra vi era il bancone con decorazioni tutte in legno, sgabelli posti lungo quest'ultimo e sulla sinistra alcuni tavolini in legno stile pub irlandese. Proseguendo verso l'interno si attraversava una specie di ingresso dove conduceva alla parte esterna del locale, la mia preferita.

Un giardino immenso circondava quella zona, l'atmosfera era soffusa e molto intima, poiché il giardino era illuminato da piccole luci. Il tutto completato da altri tavoli in legno posti sul prato.

Era il locale della zona. Il migliore.

Andai a piedi poiché non era molto lontano da casa mia. Arrivata a destinazione vidi Scott fuori l'entrata farmi un cenno di saluto. Io lo raggiunsi.

"Ehi!" dissi salutando i due.

"Ehi, Cosima!" mi salutò Scott.

"Questo è Mike!" mi disse il mio compagno di laboratorio, indicando il proprio amico.

"Piacere..." allungai la mano, lui fece lo stesso, e insieme ci presentammo.

Nel frattempo, molte persone si apprestavano ad entrare e noi ci spostammo leggermente dalla folla.

"Allora...." disse Scott "Entriamo?" lo disse battendo le mani solo una volta.

Io feci una risata dettata dal nervoso e feci cenno di si con la testa.

Ci avviamo nel locale e ci sedemmo su uno dei tavolini interni al locale. Quella sera faceva troppo freddo per stare all'esterno.

Cominciammo a spogliarci del cappotto, e ci accomodammo su quelle panche di legno.

Ordinammo tre birre scure, e passammo tutta la sera a parlare di formule chimiche, giochi da tavolo e tecnologia avanzata. In quelle circostanze mi sentivo più nerd del solito. Quel Mike era davvero molto simile a Scott tranne per il fatto che era un tantino curioso degli affari altrui.

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