Capitolo 2

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Di notte non riesco mai a dormire, penso continuamente. Penso alle mie giornate, alle persone che incontro e alle cose che faccio e dico, penso a mio fratello che stranamente non mi ha ancora scritto e penso alla mia famiglia con cui ormai ho perso i contatti. Ma la mia mente è incentrata particolarmente su quel ragazzo misterioso e sexy. È uno di quei tipi che mi piacerebbe conoscere meglio se solo ne avessi l'occasione...ma quante probabilità ci saranno di rincontrarlo? Mi piace il suo modo di fare perché anche a me piace capire le persone, mi è sempre piaciuto cercare di capire le cose che nascondono, forse perché io sono la prima a nascondere i proprio sentimenti e segreti.I suoi occhi mi dicono poco e penso che anche lui abbia perso la capacità di amare. Gli manca qualcosa o qualcuno.
Guardo il telefono svariate volte alla ricerca di un messaggio di mio fratello o di qualche amica, ma niente.
Non riuscendo a dormire decido di studiare, mancano solo 20 giorni al test e sinceramente non vedo l'ora che arrivi. Verso le sei del mattino decido di alzarmi e farmi una doccia.
Mi metto sotto lo scroscio diretto dell'acqua e mi rilasso sotto le gocce che cadono leggere sul mio corpo, amo sentire le gocce d'acqua scendere su di esso.
Dopo una mezz'ora decido di uscire dalla doccia e mi asciugo i capelli velocemente, mi metto un vestitino bianco che arriva a metà coscia e gli stivaletti con la solita giacca di jeans. Esco alla ricerca di un bar che faccia buoni cornetti, ma alle 6.30 del mattino è abbastanza difficile trovarli. Maledico tutti i bar della zona e me ne vado al parco cercando un po' di pace per studiare.
Prima scrivo a mio fratello.
Ei come mai ieri non mi hai scritto? Io sto ancora studiando per il test d'ammissione, ma ti prometto che dopo averlo fatto e dopo aver trovato un po' di soldi per venire da te, prendo il primo volo e ti raggiungo. Baci.
Ricontrollo il messaggio e lo invio sperando che lo legga al più presto. Non vedo l'ora di rivederlo.
Io e lui siamo estremamente simili in tutto. Biondi, alti, studiosi e solitari, come ho già detto per me lui è stato sempre un punto di riferimento e ogni volta che avevo bisogno di lui era sempre a mia disposizione. Purtroppo i miei genitori non mi hanno mai permesso di andare a trovare Jack in Francia perché non volevano che avessi contatti con uno che era "scappato" di casa, ma adesso che anche io me ne sono andata posso fare quello che voglio e la prima cosa che farò dopo aver superato l'esame sarà andarlo a trovare ,costi quel che costi. Accendo di nuovo il telefono e con mia grande sorpresa e contentezza leggo il messaggio di mio fratello:
Sorellina, ho visto la tua foto e ti fai sempre più bella...non studiare troppo che ti fa male, tanto sappiamo tutti e due che questa sarà la volta buona è che prima o poi diventerai uno dei migliori chirurghi del modo! Purtroppo ci sono brutte notizie, Diana mi ha lasciato ma non mi va di parlarne per telefono, quindi stavo pensando...cosa ne pensi se vengo io per un fine settimana? Mi manchi troppo!
Rispondo immediatamente di sì e la mia eccitazione sale alle stelle, non vedo l'ora di rivedere Jack dopo tutti questi anni!
Una sagoma attira la mia attenzione, è una ragazza con un bastone per ciechi e un paio di occhiali, avrà più o meno la mia età. Ad un certo punto sento un tonfo e la vedo per terra mentre cerca di alzarsi. Corro verso di lei per darle una mano.
"Ei! Ti sei fatta male? Ti serve una mano?" Lei riesce ad alzarsi e gira la testa nella direzione opposta alla mia, decido di prenderle la mano per farle capire dove sono realmente.
"Ciao! Mi chiamo Candice...stavo seduta sull'erba quando ti ho vista cadere e pensavo di fossi fatta male." Lei sorride "No, non mi sono fatta niente ma grazie mille! Io sono Anne..." Le guardo le ginocchia e mi accorgo che sono tutte sporche di terra mi abbasso per pulirle i pantaloni e lei mi ringrazia di nuovo. È una ragazza molto carina, ha i capelli lunghi e castani e un fisico da dio, è alta più o meno quanto me. Sembra carina nei modi.
"Vuoi che ti accompagni da qualche parte?" Sorrido anche se so che non mi può vedere, però mi piace.
"Oh magari, devo uscire da questo posto ma non so dove andare" sorride anche lei, raccolgo tutta la mia roba e le prendo il braccio delicatamente.
"Non è facile camminare, io fino a poco tempo fa ci vedevo poi ho dovuto fare un'operazione agli occhi e mi è andata via completamente la vista, all'inizio è stato orribile ma adesso ho imparato a conviverci...solo che ovviamente non riesco ad orientarmi quando non c'è nessuno per strada" mi giro per guardarla meglio.
"Oh immagino, mi dispiace molto" ad un certo punto si ferma e avvicina le mani al mio viso "scusa..." Mi faccio toccare il viso "sei bella, vero? Hai i capelli mossi e il naso all'insù..." Sorride e la ringrazio, una volta arrivate a destinazione le chiedo se da qui riesce ad orientarsi e lei mi dice che può cavarsela da sola quindi dopo averla salutata la lascio da sola.
Mi accendo una sigaretta e passo davanti al college. È una scuola bellissima e non vedo l'ora di poter stare là dentro con gli altri...ormai do la mia promozione per scontata perché so già come funziona il test d'entrata e ho studiato così tanto da poter prendere una laurea anticipata. Ripenso al mio liceo, era una scuola grandissima con tantissime classi, c'erano tantissimi gruppi di tutti i tipi e si vedeva di tutto dentro quella scuola. Gli hippie accannati, i stronzi, i studiosi, le ochette e tutti questi soliti gruppi da liceo. Mi piaceva entrare lì dentro perché ogni giorno succedevano cose nuove. Non ho mai avuto nessun tipo di problemi con i ragazzi all'interno della scuola ed ero ben accetta da quasi tutti e la cosa mi piaceva perché mi sentivo leggermente "popolare", sappiamo tutti quanti che per i ragazzi adolescenti la popolarità è tutto, ma per me era una specie di speranza. A casa non ero nessuno, non venivo considerata e forse era anche un po' colpa mia, ma non cambierò mai il mio carattere perché due stronzi che non accettano la loro figlia sincera, invece a scuola mi conoscevano e quasi tutti sapevano chi ero. Mi piaceva perché la gente mi salutava, mi guardava e molte volte sentivo dire dalle ragazzine più piccole che da grandi volevano essere belle come me. Non ho poca autostima, infatti non mi considero bruttissima ma neanche bellissima.. Certo c'erano quei giorni che odiavo qualsiasi cosa che mi potesse far vedere il mio riflesso e quindi quelle parole mi facevano tornare su il morale, ma non consiglio a nessuno di diventare come me. Non sono un esempio da seguire.
Fine capitolo.

Spero vi piaccia, scusate se ci sono errori, solo che qui dove sono non prende bene il telefono e faccio fatica a caricare, quindi non ho molto tempo per ricontrollare tutto perché appena trovo una connessione decente mi attacco e aggiorno velocemente!
Ciao careeee❤️

Candice's story ||Ian Somerhalder||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora