Capitolo 14

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Io fino a poco tempo fa non ero così, non sono mai scappata da casa di un uomo alle sei del mattino dopo esserci andata a letto, non andavo a letto con gli insegnanti e sopratutto non lo facevo per rabbia. Spero solo che Shepard non si ricordi nulla.
Esco di casa velocemente e mi dirigo verso la mia scuola, vedere Damon all'entrata del cancello è una bella visuale fino a quando non noti la sua faccia arrabbiata marcia "dove cazzo sei stata!?" Mi viene incontro e mi guarda dalla testa ai piedi "sono stata ospitata da un amico, non mi andava di tornare a casa" lui abbassa lo sguardo e poi se ne va.
La giornata di lezioni va abbastanza bene tranne qualche sguardo da parte di Shepard. Aspetto che escano tutti gli altri e mi dirigo alla cattedra "pensa anche lei che quello che c'è stato tra di noi sia stato solo una gradissimo errore, vero?" Lui sorride e annuisce "piacevole però, un errore che ripeterei molto volentieri questa sera e anche la prossima " non accetto il suo invito e me ne vado, come ho già detto non voglio essere quella che se la fa con i professori, non voglio essere ricordata come questa ragazza...voi penserete a Damon, ma sappiamo tutti che con lui, almeno per me, c'è qualcosa e con Shepard è stato solo un clamoroso errore che non si ripeterà mai più.
Ritorno a casa in macchina con Damon e naturalmente il silenzio è colossale "da chi sei andata a dormire?" Mi chiede con un tono più dolce e gentile delle altre volte, glielo dico o non glielo dico?
"Ho incontrato Shepard e mi ha ospitato da lui" si gira e per poco non andiamo a sbattere ad un'altra macchina "non dirmi che avete fatto qualcosa" io dico di no, ma la verità mi si legge in faccia, lui torna indietro velocemente e in pochi minuti ci ritroviamo davanti al college.
Guarda Shepard uscire ed esce dalla macchina senza dire nulla, con passo svelto e rilassato si fionda addosso a lui e cadendo per terra inizia a dargli pugni su pugni "ci sei riuscito a scopartela eh" urla, per fortuna non esce e non passa nessuno e io cerco di nascondermi nel sedile il più possibile nel caso ci veda qualcuno. Alla fine decido di uscire e cerco di separarli, ma appena la mano di Damon colpisce il mio viso cado per terra in una pozza di sangue, mi alzo e inizio a tossire. Mi allontano e metto un fazzoletto sul labbro rotto. Le lacrime iniziano ad uscire e mi metto paura quando vedo Damon lasciare Shepard per terra e venire rabbioso verso di me. Mi prende per il braccio e mi porta in macchina. Il viaggio è silenzioso e il sangue continua ad uscire, mi fa male, molto male.
Appena arrivato a casa mi dirigo in bagno e vengo seguita da lui "togli queste cazzo di mani!" Mi dice tanto una leggera botta sulla mano che compre il naso e la bocca.
"Vattene via...ci penso io" lui mi guarda "voglio aiutarti" gli dò una spinta e lui toglie le mani con aria dispiaciuta "mi sono sentito ferito" dice "io e te non stiamo insieme,ok?" Dico con aria calma, ma si sente che sono furiosa è preoccupata "non sono questa persona"  mi giro "lo so...ma forse hai ragione tu, è meglio allontanarsi per un periodo" annuisce "ho comprato la casa, Damon" annuisce di nuovo e se ne va. Medico la mia ferita e vado a trovare Stefan in camera sua, ormai è tanto che non ci parlo. Busso alla porta e apro, lo trovo sdraiato sul letto a scrivere sul suo diario " come stai?" Dico mettendomi seduta accanto a lui, dice di stare bene "tu piuttosto, come stai?" Nota il mio labbro rotto, ma non dice nulla "bene, diciamo bene" sorrido "vieni qui" mi sdraio accanto a lui e poggio la testa sul suo petto, mi è mancata la sua amicizia.
"Mi dispiace per non essere stato presente in questo periodo, ho pensato a molte cose" lo guardo "hai paura di entrare in una nuova relazione per la storia di Klaus, ma sappi che io non sono come lui, sappi che io ti aspetterò e che le cose non sono cambiate da quella passeggiata al parco" sorrido e gli dò un bacio sulla guancia, devo sentirmi in colpa se non mi piace? Devo sentirmi in colpa se non voglio stare insieme a lui e non voglio nient'altro che amicizia da parte sua? Mi alzo dal letto ed esco dalla stanza, decido di preparare qualcosa per la cena e mi metto a cucinare. La fame mi passa e lascio il cibo per loro. Entro in camera mia e mi stendo sul letto.
Quanto vorrei i miei fratelli in questo momento? Quanto vorrei passare del tempo con loro a parlare?
Fratellino mio, mi manchi tantissimo...come mi manca anche Kelly. Sono riuscita a comprare una nuova casa grazie ai soldi che ho messo da parte in questi anni, appena riesco ad arredarla ti inviterò da me e passeremo del tempo insieme, voglio vederti. Mi manchi.
Mando il messaggio a mio fratello e non vedo l'ora di ricevere una risposta.
Dopo un po' di noia decido di mettermi a studiare per l'esame che avrò prossimamente. Appunti, schemi e letture, penso di essere preparata al meglio.
Sento bussare alla porta e faccio entrare Damon.
"Ei..." Dice Damon, non lo guardo negli occhi e continuo a guardare il mio schema cercando di concentrarmi il meglio possibile, perché so che se alzo gli occhi per incontrare i suoi la concentrazione sparirà del tutto.
"Mi dispiace per oggi" dice mettendosi seduto accanto a me e leggendo il mio schema, io annuisco.
"Vuoi che ti aiuti?" A quel punto alzo gli occhi e poi riguardo il libro "ok" sorride e prende il libro. Inizia a farmi delle domande e riesco a rispondere, mi ripete le cose dove ho difficoltà e mi aiuta con gli argomenti più importanti da sottolineare, ripeto le cose all'infinito fino a quando non è soddisfatto della mia proprietà di linguaggio, ad un certo punto si alza e dopo un po' ritorna con due suoi libri. Passano cinque ore e si sono fatte le tre del mattino.
"Le domande te le farò io a quest'esame, e ti dico che per me puoi andare tranquilla perché sai tutto alla perfezione" sorride e mi guarda "togliti dalla testa l'immagine che ti sei fatta di me oggi, ok?" Lo guardo "non farlo mai più..." Dico io chiudendo i libri e mettendo a posto tutto quanto nello scaffale, ad un certo punto mi sento prendere i fianchi da dietro e Damon inizia a baciarmi il collo "è che pensare te con lui mi infastidisce" dice ansimando sul mio collo "viene anche chiamata gelosia" dico sorridendo e girandomi, me lo ritrovo a pochi centimetri da me è come ogni volta vorrei lanciarmi su di lui per baciarlo fino allo sfinimento, fino a quando la bocca non inizia a fare male e fino a quando non sento le labbra bruciare.
Poggio le mani sulle sue spalle possenti e lo guardo "non dovevamo stare lontani per un periodo" dico io cercando di distogliere il suo sguardo dalle mie labbra "non ne sarei capace"
Dice lui baciandomi delicatamente "e invece dobbiamo" dico io chiudendo gli occhi e ricambiando il suo bacio leggero ma intenso "si, ma iniziamo domani" mi bacia di nuovo e mi slaccia la cerniera del vestito con fare lento, delicato e sensuale, io cerco di fare lo stesso con la sua camicia ma non è facile farlo mentre ci baciamo e l'immagine che ho dato di me è quella di una ragazzina goffa; decide di darmi una mano e per questo prende le mie mani e le dirige per i bottoni sorridendo.
"Non dovremmo farlo" dico io senza fermarmi e scendo verso il suoi pantaloni "infatti non dovremmo" sorride ed io gli slaccio la cintura per poi abbassargli la cerniera dei pantaloni e lasciarlo completamente nudo, lui fa lo stesso con le mie mutande e il reggiseno, che riesce a togliere con una facilità impressionante.
Si dirige verso la porta e la chiude a chiave poi torna da me.
Lo butto sul letto ed io mi metto a cavalcioni su di lui, sento un suo membro spingere sulla mia intimità piacevolmente, continuiamo a baciarci per un po'. Prende un preservativo dal comodino e se lo infila guardandomi. Ci rimettiamo nella stessa posizione di prima e continuano a baciarci, inizia a lasciare leggermi baci per il mio collo fino a quando non lo sento succhiare e leccare una parte del mio collo.
"Hai un buon profumo" mi dice tra un bacio e l'altro.
La posizione cambia velocemente e in poco tempo mi ritrovo sotto, entra dentro di me con lentezza e piano piano aumenta la velocità, le sue mani passano per tutto il mio corpo e io inarco la schiena per aumentare il contatto e il piacere. Veniamo insieme ed io mi accascio sul cuscino.
Continua a giocare con il mio collo, la sua bocca scende e inizia a mordicchiare la mia pancia piaccia, poi l'inguine e le gambe. Decido di avvicinare la mia bocca al suo collo e faccio lo stesso lavoro che ha fatto lui su di me, gli lascio un segno rosso sul collo, gli bacio il petto e lui sorride. La luce della luna che entra dalla finestra lo rende molto più bello e in poco tempo dimentico il dolore del labbro rotto.
Fine capitolo.

Ops.❤️❤️

Candice's story ||Ian Somerhalder||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora