Giorno degli esami, giorno di ansia, giorno di studio intenso.
Arrivo all'università con Stefan e già mi sento in ansia, molti ragazzi si rilassano sul prato, altri sono sicuri, ad altri viene da piangere per l'ansia. Io ho studiato tantissimo tutti gli argomenti ma questo è il mio primo esame e pensare di dover parlare davanti a Damon, gli altri professori e molti ragazzi che vengono a vedere il mio esame mi crea uno stato di ansia ed eccitazione. Entro dentro la classe e vedo Damon seduto in una tavola lunga vicino a tutti gli altri professori, lui è al centro e quasi non si accorge di quando entro per quanto è concentrato sul ragazzo che sta parlando, mi siedo in prima fila. Damon è un professore molto severo e fa domande difficili, a molte di queste so rispondere ma ad altre incontro qualche difficoltà, gli altri professori stanno in silenzio e di tanto in tanto scrivono non so cosa su un foglio. Il ragazzo è pallido e biondo, gli trema la voce e molte volta si asciuga le mani sui jeans.
"Bene, non è andato male...questo pensa di meritare?" Gli chiede Damon, queste sono le domande più difficili, cosa vuol dire? Dimmelo tu quanto mi vuoi mettere!
Si consulta con glia altri professori e alcune volte annuisce "27" dice alla fine, il ragazzo sembra soddisfatto e contento, stringe la mano ai professori e poi esce dall'aula. Tocca a Stefan, va verso la sedia e guarda Damon che ricambia il suo sguardo con un sorriso stronzissimo. Il suo esame inizia. Prima domanda giusta, seconda domanda giusta, terza domanda giusta, quarta domanda sbagliata, quinta giusta, sesta sbagliata. Non ne sbaglia molte e se fosse stato per me gli avrei messo un bel 28...ma come ho detto prima Damon e gli altri sono severi e diciamo che tra i due non scorre buon sangue "poteva fare di meglio" dice Damon, Shepard lo guarda e poi guarda Stefan, dalla volta delle botte non si sono più parlati.
"27" Stefan sembra contento del suo risultato e stringe la mano alla commissione.
Bonnie prende 28 e saltella per tutta la scuola, è felice e la prima cosa che fa è chiamare i genitori che dalle urla sembrano più contenti di lei. Tocca a me.
Candice, respira e vai, alzati in piedi e cammina verso la commissione con aria sicura, hai studiato tutto. Puoi puntare ad un bel 28.
Mi alzo lentamente e mi dirigo verso la commissione con lentezza, Damon e Shepard mi seguono con lo sguardo.
"Candice Forbs, bene" dice Damon guardando l'appello come se non sapesse il mio nome "mi sembra ansiosa" dice Damon prendendomi in giro, lo guardo male e poso le mani sul bancone. Lui le guarda e in poi guarda il mio collo coperto, io guardo il suo.
La prima domanda va liscia come l'olio, la seconda anche e lo stesso la terza, nella quarta trovo un po' di difficoltà ma riesco a rispondere, la quinta liscia...stava facendo di tutto per farmi sbagliare. Dopo una mezz'oretta si ferma con le domande e con mia grande sorpresa mi rendo conto di non averne sbagliata nemmeno una. Si consultano e mi guardano.
Damon scrive un numero sul foglio e poi me lo fa vedere:30. Sorride e lo stesso fanno gli altri "il nostro primo 30, complimenti e continui così" stringo la mano con un sorriso stampato in faccia ed esco dalla sala sotto lo sguardo sbalordito di alcuni.
"Come è andata?" Mi chiede Bonnie, ho paura a dirle il mio vero voto ma alla fine verranno esposti quindi devo dirglielo per forza. Spero solo che non la prendi male, che non mi prendi per una raccomandata. Mi salta addosso felice "tu non pensi quello che pensano gli altri, vero? Cioè non pensi che io sia una specie di raccomandata per via di Damon?" Dico io guardandola dritta negli occhi con aria preoccupata "ovvio che no! So quanto studi e so che questo era il tuo sogno. Amica, non ti preoccupare" sorrido alla sue parole sincere e l'abbraccio.
Sono felicissima di aver preso 30, ma devo togliermi assolutamente un dubbio, perché se non lo pensa Bonnie che io sia raccomandata lo penso io.
Dopo due ore Damon esce dall'aula e io gli vado incontro, rimanendo un po' distante "quel 30 era vero?" Dico io guardandolo dritto negli occhi, lui mi prende come al solito per un braccio e mi porta dentro uno sgabuzzino.
"Non sono stato io a decidere il tuo voto, se fosse stato per me ti avrei messo 28 perché su alcune domande sembravi insicura e un medico non deve mai essere insicuro, ma la commissione ha insistito per metterti 30" dice lui "non so se essere felice o delusa" dico io sorridendo, sorride anche lui e mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio "sei stata brava..." dice lui sorridendo e avvicinandosi al mio viso "è sexy la tua versione da dottoressa" sorride e mi dà un bacio sulla guancia, mi poggio sul suo corpo e metto le mani sulla sua pancia dura, ha un profumo buonissimo.
"Meglio che me ne vada" dico io, esco dallo sgabuzzino e lui mi segue, andando dalla parte opposta.
A casa devo parlarti.
Mi dice Damon, inizio subito a pensare a quello che mi dovrà dire, e non vedo l'ora di saperlo.
Vado a guardare i quadri e mi accorgo che sono il voto più alto, gli altri sono tutti ventotto o ventinove, il voto più basso è quello dell'oca stronza che ha preso 23. A quanto pare Damon si è vendicato. Sorrido e me ne vado a casa curiosa di sapere quello che deve dirmi Damon.
Entro dentro casa e vado dritta in camera mia, lui è lì seduto su un letto con in mano il libro che sto leggendo in questo periodo.
"Bello il libro" dice lui rimettendolo sul comodino.
"Che devi dirmi?" Dico io sedendomi sulla sedia della scrivania davanti a lui "devo raccontarti una cosa" dice lui e gli occhi sembrano diventargli leggermente lucidi "ti ricordi la ragazza di Stefan?" Ricordo subito quella storia di quella ragazza, una storia che non volevano raccontarmi "due anni fa stava con questa ragazza, era bellissima ma tra me e lei non c'era simpatia, almeno all'inizio" abbassa lo sguardo "lei era una di quelle che all'inizio ti stanno sulle palle in una maniera incredibile, ma poi conoscendola era tutt'altro. Io stavo al mio secondo o terzo anno di tirocinio all'ospedale. Erano cotti l'uno dell'altra ma poi io mi accorsi di provare qualcosa per lei, qualcosa di profondo e lei...lei provava le stesse cose. Io e Stefan decidemmo di fare scegliere a lei con chi stare e lei scelse me, lui era triste ma l'ha accettato. La sera io e lei dovevamo andare a cena, ma una macchina mi venne addosso. Ecco, non si sa per quale motivo, il mio capo volle che io fossi io ad operarla e non ce l'ha fatta. Da lì ho finito il tirocinio...e per un po' ho provato ad operare ma non ce l'ho fatto ed essendo il miglior alunno del corso ho iniziato ad insegnare." Disse lui con aria triste, nel discorso non aveva mai citato il nome della ragazza "perché mi hai raccontato questa storia?" Dico io mettendogli una mano sulla gamba, ha gli occhi lucidi.
"Non fare felice me" dice lui avvicinando la mia testa alla sua e facendo toccare le nostre fronti "perché io non me lo merito" lo interrompo "non è stata colpa tua se è morta" lui fa finta di non aver sentito, anche perché dentro di se sa che non è stata colpa sua, ma è come se lo fosse.
"Non fare felice me, ma fai felice Stefan" dice continuando a tenere la sua fronte sulla mia "ma a me piaci tu" dico io con la voce tremante, non mi piace aprirmi in questo modo "anche a me piaci, ma Stefan ti ama" si alza ed esce dalla stanza. Mi ha detto che devo 'fare felice' Stefan, ma perché? Perché devo frequentarlo anche se non mi piace? Così non faccio felice nessuno!
Esco di corsa dalla stanza e blocco Damon, ha le guance rigate.
"Almeno dimmi se tra noi due un giorno sarebbe potuto succedere qualcosa...un qualcosa di serio" lui mi guarda e abbassa lo sguardo, poi mi riguarda "No" se ne va senza dire nient'altro.
Fine capitolo.
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Candice's story ||Ian Somerhalder||
Storie d'amore"L'amore non ha cura, ma è l'unica cura per tutti i mali" Un amore impossibile, strano e pieno di passione ed ostacoli, ce la faranno i nostri protagonisti ad andare avanti?