Capitolo 11

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Il vuoto.
Il nero e niente di più.
Damon continua a stringermi tra le sue braccia ma io vedo nero, vedo solo nero. Nessuna lacrima scende per le mie guance come dovrebbe essere e nessuna sensazione, nessun sentimento si fa largo nel mio cervello. Mi alzo e mi faccio largo tra la folla che ormai si era creata intorno a noi, sento Damon strillare agli altri di andarsene e intano si fa largo tra gli alunni e i professori che guardano lui in modo indecifrabile e me con un'aria di curiosità che mi infastidisce molto.
Quanto speravo di vederla? Già immaginavo le chiacchierate in camera mia, oppure per telefono e in un secondo tutte queste belle speranze erano state buttate all'aria. L'unica mia speranza era quella di poter rivedere mia sorella dopo un anno e mezzo e adesso non ho nemmeno più quella.
Damon mi prende per un braccio e mi porta fuori dalla scuola come se nulla fosse. Mi fa salire in macchina e velocemente ci dirigiamo verso casa sua dove prepara due borse con dentro la roba che basterà per stare tre giorni a Londra, sotto i miei occhi e sotto il mio silenzio, mette i miei vestiti piegati nel borsone e inizia a fare chiamate che preferisco non sentire. Non mi piace stare ferma a guardare senza fare nulla, ma in questo momento non riesco a fare niente e quindi rimango seduta su una sedia immobile e non posso pensare alla mia sorellina fredda e dentro una bara aperta.
Damon si gira e mi guarda e poi si abbassa alla mia altezza.
"Candice dì qualcosa, ti prego" io lo guardo e vorrei, vorrei veramente tanto farmi uscire qualche parola dalla bocca ma non ci riesco. Damon accarezza la mia gamba e poi mi prende la mano poggiata sul grembo, sono fredda e lui se ne accorge. Strofina la mia mano tra le sue ed io continuo a fissarlo poi si alza e tenendo ancora la mia mano usciamo dalla casa e ci dirigiamo verso l'aeroporto dove partiamo per andare a Londra. Stiamo andando a Londra per il funerale di mia sorella. Lui mi guarda per tutto il tempo e in questo momento vorrei spegnere i miei sentimenti per non pensare più a questo.
In un attimo mi addormento sulla spalla di Damon che mi accarezza i capelli guardandomi. Vorrei leggere nella sua mente e forse per un attimo ci riesco, mi sento una bambina e penso ai casini che sto creando alla gente che mi sta intorno, forse Damon si sente obbligato a venire...a venire al funerale di mia sorella quindicenne.
Dopo un po' vengo svegliata dalla sua voce sensuale e calma e mi alzo immediatamente per scendere dall'aereo. È più di un anno che non vengo qui e non avrei mai pensato che il motivo del mio ritorno sarebbe stato una cosa del genere, speravo in una rappacificazione ma a quando pare non era destino, anche se io non credo molto al destino.
"Come stai?" Mi chiede Damon sul taxi, mi giro e cerco di fare un sorriso che diventa subito una smorfia di tristezza, arriviamo in poco tempo davanti a quella che era la mia casa e vedo tutta la gente fuori.
"Ce la fai ad entrare?" Annuisco e scendo dalla macchina pagando prima di Damon, penso che abbia fatto già abbastanza.
I miei parenti mi guardano in modo silenzioso e guardano Damon con fare circospetto. Camminando vedo delle cugine che non ho mai sopportato, oche superficiali e ciniche.
"Ma quanto è figo il nuovo fidanzato di Candice!?" Le sento ridacchiare, mi giro e le guardo e Damon fa lo stesso prendendomi per mano con la solita faccia da 'calmati'.
"Anche ad un funerale fate certi commenti del cazzo eh, non riuscite a resistere allo vostra stupidità" Damon fa un sorriso sexy ed io mi giro verso la porta di quella casa che non vedo da più di un anno.
"Candice devi stare calma, ok?" Damon mi prende il viso tra le mani e io lo guardo, poi entro.
Tutto uguale, stesse foto, stessi odori, stesse calamite sul frigorifero.
Mio padre e mia madre mi guardano dal divano ed io faccio un cenno con la testa. Poi vedo mio fratello in lontananza che cerca di stare lontano dai miei genitori il più possibile, mi avvicino a lui e lo abbraccio respirando a fondo il suo odore che mi è mancato tanto.
"Dov'è?" Chiedo guardando il pavimento "in camera sua" risponde semplicemente, poi guarda Damon e si presenta.
Saliamo le scale e mi dirigo verso la sua camera lentamente. Apro la porta e la trovo li sul suo letto con dei lividi per tutta la faccia pallida e gli occhi chiusi, indossa il suo vestito preferito e le mie scarpe che le piacevano tanto. Faccio passare un dito sulla sua guancia fredda e mi abbasso al suo livello.
"Era molto simile a te" dice Damon avvicinandosi, io sorrido "tu le saresti piaciuto" dico guardandolo e finalmente sento qualcosa, sento il naso prudere.
"Mi avrebbe detto: ma perché te li trovi tutti fighi!" Cerco di imitare la voce della mia defunta sorella il più possibile "e poi mi avrebbe chiesto di lasciarti a lei" rido e scende una lacrima, lui sorride.
"Dio era così giovane" mi alzo e inizio a piangere, Damon mi prende tra le sue braccia possenti e mi abbraccia in un modo in cui non mi aveva mai abbracciato nessuno, inspiro il suo profumo profondamente e cerco di calmarmi il più possibile.
"Era forte e dolce, non potevi non volerle bene" dico affondando la faccia nel suo petto possente e muscoloso.
"Grazie per avermi accompagnata, da sola non avrei avuto il coraggio di venire" mi bacia sulla fronte e dando un ultimo sguardo alla mia sorellina esco dalla stanza e me ne vado giù in salone, dove tutti mi guardano storto o in modo sorpreso. Vorrei bruciarli vivi tutti quanti.
Vedo in lontananza i miei genitori guardare Damon e parlare tra di loro, vorrei bruciare anche loro se è per questo. Alla veglia della figlia quindicenne si permettono di parlare dell'uomo che ha accompagnato la figlia vent'enne, non penso siano persone normali e pensanti.
"Damon se vuoi andare a farti un giro vai, non devi subirti tutto questo" Damon è una di quelle persone che ti entra nella vita e non te ne accorgi e penso che se lui non mi avesse accompagnata qui, non avrei veramente avuto il coraggio di venire da sola.
"Non ti lascio da sola, chiaro?" Si guarda intorno e poi butta i suoi occhi nei miei ed io annuisco.
"Candice!" Una delle mie zie si avvicina, lei è una donna fantastica e se ho imparato qualcosa sulla vita lo devo a lei e non a mia madre.
"Zia..." Dico avvicinandomi e abbraciandola "mi sei mancata" dico dandole un bacio sulla guancia, lei dice che anche io le sono mancata e dopo aver parlato della situazione in famiglia mi chiede di Damon "Salve" si presenta Damon dandole la mano in modo educato "e tu saresti il fidanzato della mia Candice? Beh hai fatto una bella scelta, non penso che ti possa cadere sotto mano una ragazza meglio di lei" arrossisco in modo evidente e lui sorride "beh effettivamente" rimango di sasso e arrossisco ancora di più, i suoi occhi sono puntati su di me, da quando io e lui stiamo insieme?!
Dopo aver fatto conoscere a Damon la parte 'buona' della mia famiglia, tutti loro ci guardano con ammirazione e con contentezza, perché finalmente la Candice della famiglia è felice! Ma felice di cosa? Damon non è il mio ragazzo, mi sorella è morta e vengo perseguitata da un ex pazzo che appena mi vede mi ammazza di botte. Non so voi, ma io questa la chiamo vita di merda.
"Che è successo con i tuoi?" Mi chiede Damon in un momento di calma, lo chiede piano come se avesse paura che non sia il momento per fare questa domanda "mi hanno cacciata fuori di casa" dico semplicemente guardando il salotto della mia vecchia dimora, lui guarda i miei genitori e poi guarda me "diciamo che hanno fatto tre figli solo perché non gli andava di usare precauzioni" abbasso lo sguardo e poi mi scuso per il poco francesismo usato, lui sorride e poi si alza "senti che ne dici se prendiamo un po' d'aria e poi torniamo?" Annuisco e usciamo fuori da quella casa che ormai puzza di morte.
Mi porta davanti un albergo molto carino e lussuoso e prende una chiave.
"Prima di partire ho prenotato una stanza, da come hai trattato tua madre all'università ho capito che non era il caso di stare in quella casa" saliamo all'ultimo piano e appena vedo la camera mi chiedo quanto abbia speso.
"La camera ha un letto solo, io posso dormire sul divano non è un problema" mi guardo intorno ed è veramente una cosa pazzesca "ma quanto hai pagato...Oddio mi dispiace" lui sorride "non è un problema" posiamo le nostre valige per terra e ci guardiamo.
Fine capitolo.

Povera la sorella di Candice, mi dispiace troppo per lei! Comunque che ne pensate della storia? Fatemi sapere se vi sta piacendo!❤️

Candice's story ||Ian Somerhalder||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora