Capitolo 13

55 6 1
                                    

Il rientro a Boston è stato orribile, io e Damon parliamo poco dopo tutto il casino che è successo, ma adesso l'unica cosa a cui riesco a pensare sono gli esami e mia sorella.
Penso che Damon si sia pentito d'aver fatto l'amore con me perché a scuola non mi calcola molto e a casa è praticamente uguale, mi infastidisce.
La scuola sta andando bene e finalmente sto vivendo l'università con tranquillità, se la mia vita può essere chiamata così. Pensare a mia sorella mi fa ancora male ovviamente, e ogni volta che la penso mi escono le lacrime. Qualche volta ho dovuto interrompere la lezione perché mi veniva da piangere e per fortuna Damon e il professor Shepard hanno capito. Con Stefan è rimasto lo stesso imbarazzo di prima e Bonnie è la solita ragazza carina e simpatica. 
Entro dentro casa con le mie chiavi, quelle che Damon mi ha fatto trovare sul comodino e finalmente mi sento di far parte di qualcosa simile ad una famiglia. Non c'è ancora nessuno dentro casa e ne approfitto per stendermi sul divano e guardare un po' il telefono.
Sorellina come stai?
Mio fratello mi manda un messaggio dopo una settimana e mezzo, anche lui è stato molto male per la morte di mia sorella e non si è fatto sentire per un po' di tempo. Io in questo periodo non ho voglia di fare nulla, se non stare sdraiata a piangere e studiare, mi sento depressa e Damon e Stefan che mi rivolgono a malapena la parola non aiutano, ma ok, sono abituata a questo tipo di delusioni.
Sei a casa?
Damon mi scrive un messaggio e decido di non rispondere, visualizzo e lo lascio lì.
Dopo qualche minuto entra Damon con un respiro affannato.
"Perché non hai risposto?" Sembra preoccupato e si fionda sul divano "mi sono preoccupato" mi alzo faccio per andare via ma vengo bloccata dalla sua forza e mi giro verso di lui "si può sapere che hai?" Dice lui con tutta normalità "io? Io non ho nulla" con aria scocciata certo di staccarmi dalla sua presa ma non ci riesco "sei tu quello che non mi rivolge parola, tu e Stefan. Si può sapere che cazzo vi ho fatto?" Lui toglie la mano dal mio braccio "nulla, non ci hai fatto nulla!" Lo guardo inclinando la testa "sto cercando una casa e oggi devo andare a vederla, mi accompagni?" Il mio essere lunatica meraviglia sia me che lui, Damon annuisce e mi accompagna alla sua macchina, ci dirigiamo verso questa villetta molto vicina alla scuola. Da fuori sembra carina, molto carina e dentro è anche meglio.
"Che te ne pare?" Dico, lui annuisce di nuovo "vuoi andartene?" Dico di sì e lui sembra arrabbiato e triste, dico all'uomo che ci ha fatto vedere casa che ci devo pensare ma che sono propensa al si.
"Non te ne puoi andare via adesso, dopo quello che ti è successo e dopo la storia di tua sorella dovresti stare insieme ad altre persone..." Mi giro di scatto e lo fulmino con gli occhi "devo stare con persone che nemmeno mi rivolgono parola? E che non hanno il coraggio di guardarmi negli occhi? Senti, se c'entra quello che è successo in quei giorni per me infernali parliamone!" Lui si ferma e si accosta con la macchina "sto cercando, in tutti i modi possibili di toglierti dalla mia testa" dice con aria sensuale, rimango sbalordita, ma perché deve cancellare quello che è successo tra di noi? È stata una cosa bella che non vale la pena di cancellare "giuro, ci sto provando, ma se fai così diventa tutto più difficile" mi prende la mano e la stringe "vuoi capire che una storia sarebbe complicatissima? Io non sono il tipo da storia seria, non voglio tradire mio fratello e la cosa più importante è che sono il tuo professore, non ti importa più di quello che potrebbe pensare la gente?" Mi guarda dritto negli occhi "no,non mi importa. Io voglio una persona che mi stia vicina e l'unico sei stato tu perché Stefan non mi ha nemmeno chiesto come stavo..."faccio una pausa "non ti chiedo una storia seria, ti chiedo solo di non ignorarmi...giusto per non sentirmi sola di nuovo" una lacrima riga il mio viso e cerco di toglierla prima che Damon la veda ma forse non ci sono riuscita "NON CANCELLARE QUELLO CHE C'È STATO TRA DI NOI, PERCHÉ PEGGIOREREBBERO LE COSE E NON NEGARLO A TE STESSO PERCHÉ SAREBBE SOLO UNA GRANDISSIMA PRESA PER IL CULO!" La gente che passa, sentendo le mie urla, si gira a guardare quello che sta succedendo. Apro lo sportello della macchina e scendo sbattendolo "dove vai!" Anche lui scende sbattendo la portiera e mi raggiunge, il mio passo è veloce ma non quanto il suo e infatti si posiziona davanti a me bloccandomi la strada, le persone sembrano molto interessate e vorrei che si facessero i cavoli loro invece di pensare a noi.
"TU NON CAPISCI!" Dice alterandosi parecchio "SEI TU QUELLO CHE NON CAPISCE, NON DOVEVI FARMI QUESTO, NON ORA!" Mi faccio spazio tra la folla e me ne vado verso casa a piedi, per fortuna eravamo quasi arrivati, entro dentro casa e vado dritta verso camera mia, un'oretta dopo Damon entra e con passo veloce si dirige verso camera mia, inizio a buttare vestiti dentro un borsone fino a quando Damon non me la prende di forza e me la mette sopra l'armadio dove io non posso arrivare "tu non vai da nessuna parte, è chiaro?" Dice con tono pacato ma arrabbiato "non sono neanche libera di decidere quello che devo o non devo fare? Io faccio quello che voglio a prescindere da quello che vuoi tu. Adesso dammi la borsa" Damon mi guarda ed io esco di casa, ma questa volta non vengo seguita da lui. Me ne vado verso il college e per fortuna incontro Shepard che mi saluta e mi chiede per qualche motivo fossi lì, gli racconto della litigata con Damon e lui non sembra sorpreso, forse sa tutto visto che sono migliori amici.
"Se vuoi, per questa notte posso ospitarti" penso bene alla cosa migliore da fare e conto fino a dieci prima di accettare, alla fine seguo l'istinto e mi faccio ospitare a casa sua.
Casa sua è molto grande e non mi dispiace stare in sua compagnia non è silenzioso come Damon.
"Vuoi un bicchiere di vino?" Mi chiede ad un certo punto, io accetto e molto velocemente un bicchiere di vino si trasforma in una bottiglia e per lui la stessa cosa; la testa non mi gira perché so reggere bene ma mi sento molto strana ed eccitata, siamo entrambi ubriachi fradici.
"Facciamo un gioco" gli dico avvicinandomi a lui "mi intriga" dice lui con gli occhi persi è un sorriso eccitato e 'ubriaco' "vediamo se riesci a resistermi" il cervello parla da solo è solo dopo mi rendo conto che quello che ho detto è una stupida affermazione da puttana.
Mi metto sopra di lui e inizio a strisciarmi e baciargli il collo, anche lui fa lo stesso.
"Già perdi?" Gli dico io avvicinandomi alla sua bocca "interessante questo gioco" dice lui sorridendomi, ci baciamo. Non un bacio bello è atteso come quelli che volevo da Damon, ma un bacio pieno di fame e voglia di fare.
Inizio a togliergli la camicia e gli strappo i bottoni facendoli saltare ovunque, i pantaloni e poi i boker, lo stesso fa con me. Prende un preservativo da un cassetto e se lo infila facendolo scivolare per tutta la lunghezza. Con irruenza entra dentro di me, spinge, spinge e spinge. La posizione cambia quando io mi ritrovo sopra e lui sotto, le sue mani sono sui miei fianchi ed io cerco di fare una movimento veloce con il bacino, ma sto faticando e quindi per me è molto difficile, ma lui sembra gradire.
Veniamo svariate volte e solo all'ultima mi accorgo che sto facendo tutto questo per rabbia, per tutta la rabbia che ho dentro.
Fine capitolo.

So benissimo che questo capitolo non è il massimo, gli altri sono molto meglio!!
Buona lettura❤️

Candice's story ||Ian Somerhalder||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora