Capitolo nove

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Bob sta parcheggiando la macchina proprio davanti al bar : WHY NOT? Dove pranzeremo, dista solo dieci minuti dalla scuola, ed è molto carino, è fatto tutto in legno e all'interno ci sono dieci o undici tavoli rettangolari. Mi piace molto il nome del locale, perché mi fa pensare a tutti i posti che vorrei visitare e alle città in cui vorrei abitare, per non parlare di ogni tipo di  cibo strano o ipercalorico che vorrei gustare. I miei nuovi amici, danno a me la meravigliosa e non ripetibile possibilità di scegliere il tavolo in cui sederci e io opto per quello infondo vicino a una grande finestra. Ci sediamo e cominciamo ad ordinare, praticamente tutti prendiamo una pizza, ad eccezione di Jek, che oggi ha voglia di un bel hamburger  con le patatine. Di Harry e Lol non c'è ancora nessuna traccia, si saranno fermati in un bagno della metro per ripassare, penso dentro di me, più amareggiata di quanto pensassi. < ragazzi avete incominciato a mangiare senza di me? > dice poi Harry, facendo la sua comparsa ed entrando nel bar, tempismo perfetto!
Affiancato naturalmente da Lol, che sfoggia un sorriso a trecentosessanta gradi. Mi fa male pensare che questo ragazzo, sta giocando con due ragazze importantissime all'interno di questo gruppo, e per di più sono migliori amiche, solo una persona meschina e senza cuore può fare una cosa del genere. Per un momento guardo Susanne, che tiene lo sguardo fisso sulle posate, mi fa tanta pena in questo momento..chissà chi sceglierà Harry delle due. Non so perché ma mi si contorce lo stomaco saperlo vicino ad una ragazza...improvvisamente, la pelle d'oca mi compare sulle braccia accompagnata da numerosi brividi, credo sia per via dell'aria condizionata troppo alta in questo locale, (anche se fuori ci saranno due gradi ) e non per via dello sguardo di ghiaccio di Harry puntato su di me. Cerco in ogni modo di evitarlo, anche perché Lol, gli sta lasciando dei bavosi baci sul collo e la scena, onestamente non mi fa ne gioire ne piacere, il mio sguardo si incrocia, così, con quello del cameriere alto con i capelli corti castani e gli occhi color caramello, devo ammettere che non è niente male < ehy hey, qualcuno fa conquiste > dice Susanne facendo attirare l'attenzione di tutti su di me, è ovvio che ha notato lo scambio di occhiate con il cameriere.
Penso di essere diventata rossa come un pomodoro, ma cerco di non far vedere il mio imbarazzo, e in tutta risposta pizzico il fianco di Susanne per farla zittire, provocandole un sussulto accompagnato, inaspettatamente da un sorrisetto furbo. Dimmi che non lo sta per fare veramente, mi ripeto vedendola alzare e vedendola direzionarsi  verso il cameriere, non ce la faccio proprio a guardare la scena, e cerco in tutti i modi di nascondere il mio viso dietro il menù... svengo quasi, dalla paura quando Jek si avvicina al mio orecchio sussurrando: < tranquilla, ci penso io se quello si avvicina >, subito mi sento più tranquilla e abbozzo un piccolo sorriso per fargli capire che apprezzo che voglia proteggermi. Poco dopo, vedo tornare Susanne, senza essere seguita dal cameriere, è allora che penso che la sua vera intenzione era quella di farmi uno scherzo, sicuramente avrà ordinato da bere, mi convinco. < cara Ally, non so come tu faccia, ma anche con un' occhiata fai cadere ai tuoi piedi tutti i ragazzi ! >, mi dice lei...adesso sono più che convinta che non mi arriverà la coca cola, visto che non è andata dal cameriere per ordinarla < ecco, mi devi un favore > continua poi passandomi un foglietto bianco con su scritto nome e numero di telefono del ragazzo, con un P.S. 'Sei bellissima, chiamami'. Non ci credo! Guardo Susanne con sguardo di disapprovazione, e lei mi chiede: < be cos è quella faccia ? È per te il foglio, gli ho detto che sei interessata a lui! > mi spiega poi scoppiando a ridere seguita dagli altri, tranne da Harry , che stringe i pugni sul tavolo e mi guarda intensamente negli occhi. Finalmente arrivano le nostre pizze fumanti, io l'ho presa würstel e patatine, è il mio gusto preferito e non mi importa se alcuni lo trovano stravagante, io lo adoro e questo conta. Harry non distoglie mai i suoi occhi azzurro cielo da me, e onestamente adesso mi fa un po' paura, non capisco bene il perché, forse mi sono sporcata la bocca con il pomodoro, si, deve essere sicuramente così, perché adesso la sta guardando. Per evitare situazioni imbarazzanti mi giro verso Tom, che è seduto di fronte a me e incominciamo a parlare del più e del meno, ho scoperto che gioca a pallavolo: < e ho incominciato a frequentare questo gruppo di sfigati > dice ridendo e indicando il resto dei ragazzi < da quando hanno dato fuoco ai capelli bianchi e lunghi della prof di chimica che c'era l'anno scorso >, non ci posso crede < è vero, praticamente io, Bob e Harry , dovevamo far sciogliere in un pentolino un pezzo di orologio oro per verificarne la purezza > spiega Jek con le lacrime agli occhi dovute alle troppe risate, e forse per via di quel sorso di birra in più che poteva risparmiarsi di bere: < e poi a questo cappellone qua > continua indicando il bellissimo ragazzo con con gli occhi di ghiaccio , che per un momento aveva concentrato la sua totale attenzione su Lol, che stava parlando della nuovissima borsa di Gucci rossa che ha acquistato ieri con i soldi che gli ha regalato la mamma, per scusarsi dei disagi che la tormentano in questo momento, vale a dire il divorzio dei suoi genitori. Onestamente non mi sembra molto dispiaciuta di quella situazione, ma evito di farmi gli affari degli altri concentrandomi sulle parole di Jek: < gli è venuta la brillante idea di chiamare la prof a controllare se stavamo procedendo bene con lo sciogliere dell'oro >        
< una scusa migliore non la potevi trovare > interviene Susanne con un pizzico di sarcasmo nel tono di voce e rimanendo seria, penso che non si stia riferendo solo al casinò combinato in aula di chimica  < già, ma sapete, con qualsiasi scusa quella professoressa si sarebbe avvicinata a me, sono irresistibile, e lei aveva una terribile cotta per me > si vanta Harry, non tenendo in considerazione lo sguardo di Susanne, < shhhhh, ma stai zitto tu e fai continuare il racconto a Jek > lo rimprovera Bob.  < allora come stavo dicendo > dice Jek riprendendo il filo del racconto che aveva momentaneamente interrotto < la prof si è avvicinata, e Harry  ne ha approfittato per prendere una ciocca dei suoi capelli schifosamente unti e lunghi , senza farsi scoprire, e li ha fatti scivolare sotto il pentolino, dove c'era la fiamma, questi subito hanno preso fuoco, ma la prof era talmente concentrata da non rendersene conto, quando lo fece ormai i capelli erano diventati tutti 'fiammanti' ed è uscita dal laboratorio correndo, urlando e piangendo, tutt'oggi non sappiamo che fine abbia fatto, visto che non è più tornata a farci lezione > conclude orgoglioso Jek, io scoppio immediatamente a ridere, seguita dagli altri.
Sarò diventata bordeaux in volto a causa di questo attacco di risata acuta, e in più mi è  venuto il singhiozzo, penso che sia soprattutto per questo che tutti stanno continuando a ridere, 'che situazione imbarazzante' ammetto, quando una leggera scossa mi percorre tutto il corpo facendomi sussultare, Jek subito mi guarda con fare leggermente preoccupato: < tutto bene ? > mi chiede poi, < che stupida, mi ero dimenticata di aver messo la vibrazione > dico tirando fuori dalla tasca del mio maglione calduccio il cellulare. 'Cavolo mio padre', mi sono dimenticata di scrivergli che avrei pranzato fuori < scusatemi > aggiungo poi, alzandomi e uscendo dal bar : < papà > rispondo al telefono < dove sei? > mi chiede lui, con il tono più preoccupato che abbia mai sentito: < scusami scusami tanto, dei miei amici mi hanno invitata a pranzo e io mi sono totalmente dimenticata di avvisarti , perdonami > lo prego, sembra strano, ma io voglio così tanto bene a mio padre che spesso dimentico che sia tale, lo considero più il mio fidanzatino cresciuto! < tranquilla, l'importante è che sappia che tu stia bene > mi dice comprensivo, se fossimo stati a ruoli inversi, mia figlia in questo momento  starebbe chiusa in casa a vita < comunque sto tornando a casa, tra mezz'ora sono da te > lo rassicuro con un gran sorriso stampato sul volto, non lo vedo da più di sei ore, e ammetto che mi manca già, < amore tranquilla, meglio stare con i tuoi amici che con un vecchio come me, solo ricordati gli allenamenti di calcio che hai alle quattro e mezza, non fare tardi > mi avverte..., è vero! adesso sono le tredici e quaranta, e mi devo preparare, lo so che è presto, ma preferisco organizzare tutto un po' prima per arrivare in orario con tutte le cose necessarie, devo tornare a casa...stacco la chiamata ringraziando il mio papà...e mi dirigo verso la porta d'entrata del bar, per chiedere a Bob un passaggio.

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