Capitolo dodici

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Non ci posso credere! questo strano ragazzo dai bei occhi celesti e dal fisico scolpito, non può dirmi chi frequentare, proprio no! Ok gli ho permesso di accompagnarmi a casa, ma questo non cambia assolutamente le cose. Corre come un matto sulla strada ed io proprio non riesco a mollare la presa, lo stringo forte forte a me perché non voglio cadere e nascondo il mio viso dietro la sua schiena perché l'aria mi arriva dritta in faccia, ed io credo che prima di raggiungere la meta le mie ciglia si attaccheranno tra di loro, non permettendo più ai miei occhi di aprirsi. Ma chi andrebbe mai in giro in autunno con questo freddo ? Solo un incosciente...solo Herry !
< siamo arrivati > mi avvisa parcheggiando la moto proprio nel mio vialetto, pochi minuti prima mi ha chiesto se volevo che mi portasse davanti a scuola o a casa, ed io non potevo perdere l'occasione di risparmiare quindici minuti..,prima arrivo a casa più tempo ho per prepararmi! Allora gli ho detto l'indirizzo ed ora eccoci qua. Scendo velocemente dalla moto perdendo ogni contatto fisico con lui, < be allora ciao e grazie > gli dico salutandolo con la manina < ciao bambina > il sorriso che mi lancia c'è l'ho ancora fisso nella mia testa mentre mi fiondo in casa, sembra di vederlo ovunque...< amore mio, come è andata? > mi chiede mio padre distraendomi, per fortuna, dall'immagine di Herry...< diciamo bene, te invece hai finito di leggere quel tuo manoscritto? > < si...da ora in avanti puoi considerarmi single un 'altra volta ! > mi risponde. Sembra strano, ma mio padre, quando era sposato con mia madre, lavorava in una piccola bottega di falegnameria, mi ricordo che era bravissimo e che spesso mi costruiva giocattoli, come le case di barbie, ma quando lei se ne andò , una nuvola di tristezza e solitudine circondò il mio papà così da perdersi nei libri più banali e squallidi. Così poi ha cambiato lavoro, lo so che non è normale ma io ho sempre pensato che lo avesse fatto per colmare quel vuoto che mia madre aveva lasciato...mi ricordo che un giorno gli ho raccontato quello che pensavo sulla sua improvvisa voglia di cambiare lavoro, e lui non fece altro che darmi ragione, e disse una frase che io non dimenticherò mai: sto cercando il libro più straordinario mai scritto, all'altezza di tua madre che era proprio una donna straordinaria. Da quel giorno abbiamo identificato tutti i libri con un soprannome, ci sono : le normalissime cotte - le passeggere storie d'amore - la fidanzata che pensavi di voler sposare e infine l'amore della vita. È molto divertente questo gioco e nei primi tempi noi due leggevamo montagne e montagne di libri per trovare 'l'amore della nostra vita' purtroppo con il passare degli anni io ci ho rinunciato, trovavo solamente cotte passeggere ma niente di più e allora ho smesso, mentre mio padre non si arrende lui è deciso a trovare il libro perfetto, e miracolosamente pensava che fosse questo: THE LAST SONG, purtroppo era solo ' la fidanzata che pensavi di voler sposare ', il lato positivo è che c'è andato vicino.
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