Il giorno dopo, Ginevra si alzò appena le prime luci dell'alba fecero capolino all'orizzonte e filtrarono dalla finestra. Aveva passato le ultime ore della notte nell'attesa snervante che finisse al più presto, pensando e ripensando al discorso che avrebbe fatto dinnanzi a Silente.
Credeva di essere riuscita a mettere insieme una serie di ragioni inattaccabili per avvalorare il suo progetto, avrebbe giocato sulla bontà del Preside facendo leva sul suo nobile intelletto e sulla sua nota capacità di vedere le cose aldilà delle apparenze.
Si vestì con i suoi soliti abiti di seconda mano e si pettinò i capelli nel bagno, si fissò allo specchio seriamente e vi vide riflessa una giovane donna senza speranze, disillusa dalla vita, avere sedici anni e già sentirsi così vecchia, così piena di amarezza, un vero paradosso.
Lei che era cresciuta coccolata dai suoi sei fratelli essendo la più piccola e l'unica femmina, cresciuta sotto una campana di vetro eretta per proteggerla dai mali del mondo, ed al suo primo anno ad Hogwarts entrare in contatto col male per eccellenza e, come se non fosse sufficiente, convivere con lui ed innamorarsi di lui perdutamente.
Sei sicura di quello che stai facendo, Gin?
La voce della sua coscienza ogni tanto si faceva sentire insidiosa, ma puntualmente la metteva a tacere e, come sempre, a quella voce si sovrapponeva lo struggente ricordo dei dieci minuti passati sotto il corpo solido di Tom Riddle nella Camera dei Segreti, e null'altro contava più.
Stampandosi sul viso la sua migliore espressione determinata, si avviò fuori dal dormitorio passando per la Sala Comune ancora deserta, attraversò il ritratto della Signora Grassa e prese a scendere le numerose scale che l'avrebbero condotta in Sala Grande per la colazione.
Qui, qualche studente mattiniero consumava il suo pasto nella quiete assoluta del primo mattino, Ginny aveva scoperto di amare la Sala Grande a quell'ora, quando il silenzio regnava sovrano ed era interrotto soltanto dal rumore delle posate di chi mangiava, o dai cinguettii degli uccelli che filtravano dall'esterno.
Raggi di sole entravano dalle grandi finestre posandosi sulle lunghe tavolate già apparecchiate dagli instancabili Elfi domestici di servizio al castello, Ginny sedette in quello che ormai era diventato il suo solito posto, appena all'ingresso, ma come si fu seduta si accorse di non avere per niente appetito.
Sentiva lo stomaco contorcersi per via dell'ansia dovuta a ciò che l'attendeva, sentiva i palmi delle mani leggermente appiccicosi ed il cuore battere velocemente, per cui si impose di calmarsi e di sforzarsi nel mandar giù qualcosa che non fosse solo liquida.
Un'ora più tardi, quando la Sala era ormai quasi gremita di studenti e il vociare allegro aumentava a dismisura, decise che era troppo restare lì alla mercé di possibili sguardi indagatori, tanto più che si sentiva come se avesse un cartellone luminoso attaccato in fronte in cui vi era scritto cosa stava per fare.
Si alzò e velocemente si diresse a passo spedito verso l'ufficio del Preside, quando giunse davanti al Gargoyle posto a protezione dell'ingresso si maledì ricordando che, scioccamente, non si era premurata di chiedere a qualche professore la parola d'ordine per entrare.
Non fece in tempo a formulare una qualche ipotesi che le permettesse di accedere all'ufficio che la porta si aprì rivelando la figura familiare di Silente in persona, che la guardava come se sapesse cosa era venuta a fare.
- Buongiorno, signorina Weasley. - le disse sorridendo, quel suo sorriso sempre così bonario.Ginny sentì un brivido lungo la schiena, ora che era giunto il momento, si sentiva sciocca.
- Ehm...buongiorno a lei, Professore...- mormorò abbassando lo sguardo.
- Ha dimenticato di chiedere la parola d'ordine alla sua Capocasa, non é così? Nessun problema. Sono sempre pronto ad ascoltare un mio studente. Prego, si accomodi. - sorrise il Preside e, senza darle tempo di ribattere, cominciò a salire la scala a chiocciola che conduceva al suo ufficio personale.
STAI LEGGENDO
Le Lancette Del Tempo
RandomQuesta é la storia di Ginevra Weasley e Tom Riddle. Qui Ginny apre la Camera a 16 anni, per ragioni stilistiche, e tiene con sé il Diario di Tom per cinque anni. La storia di un amore così grande da superare i confini temporali e spingere la tenace...